Davide Bonora, coach Eurobasket: Vogliamo continuare a divertirci
Le parole dell'allenatore dell'Eurobasket Roma
Sono cambiate le prospettive e gli obiettivi, ma non la serenità con cui si appresta ad iniziare la sua seconda stagione consecutiva sulla panchina dell’Eurobasket. Così, a tre giorni dalla prima palla a due della stagione, l’occasione è buona per tracciare con Davide Bonora il resoconto della preparazione ormai terminata.
“ Per una serie di ragioni il nostro precampionato è stato un po’ particolare – esordisce l’oro europeo di Parigi ’99 - Casale e Birindelli si sono aggregati solo successivamente e il nostro percorso di conoscenza reciproca è forse ancora oggi al 50%. Del resto non è semplice trovare subito certi automatismi, diversi rispetto a quelli costruiti nel finale della scorsa stagione”.
L’ultimo appuntamento prestagionale, il Memorial Ancione di Ragusa, ha mostrato una squadra dai due volti, sconfitta solo in volata dall’ultima finalista di A2, Agrigento, e invece più nettamente da una pari categoria come Palermo, ma sono stati test utili, in ogni caso, al coach bolognese per trarre indicazioni su come proseguire il lavoro in palestra.
“Abbiamo giocato una partita ottima ed una mediocre, consapevoli di quanto contino le motivazioni in relazione al diverso avversario, ma speriamo domenica di essere almeno fisicamente ad un buon livello e pronti per il debutto ufficiale”.
Quella in trasferta a Catanzaro sarà la prima tappa di un nuovo lungo cammino che vedrà Eugenio Fanti e compagni impegnati in un girone C abbastanza diverso, tecnicamente e geograficamente, e sicuramente più competitivo e livellato, ma Bonora sembra avere già le idee chiare su quale possa essere la fisionomia del campionato:
“Credo che Napoli parta un pelo avanti ad un gruppo di 4-5 squadre destinate ad un campionato di prima fascia. Penso a Cassino, una squadra dal grande potenziale da tradurre concretamente in campo anche in virtù delle provenienze tutte diverse dei suoi giocatori, o Palestrina che ha ben sostituito i giocatori andati via (Vitale e Samoggia, ndr)”. E sul ruolo di outsider, Empoli e Scauri sembrano destinate al ruolo di mina vagante che proprio l’Eurobasket è stata capace di ricoprire, strada facendo, lo scorso anno.
E’chiaro, però, che, mutati gli scenari, adesso anche ai biancoblù si chiedono conferme dopo la sorpresa dello scorso anno, nonostante una lunga estate passata soprattutto capire quale fosse la sorte finale, ma vissuta dall’ex playmaker di Bologna e Matera comunque con grande serenità : “Abbiamo vissuto un’estate diversa ed ingarbugliata, instabile fino a fine Luglio tra possibilità di ripescaggio e nuove collaborazioni, ma sapevo che, vista la solidità organizzativa della società, avrei trovato una situazione stimolante e positiva, contento che abbiano puntato su di me anche per un programma più ambizioso.
E quando la strada è tornata “autonoma”, Bonora si è parzialmente travestito anche da uomo-mercato. Parlare direttamente con gli agenti nel corso del mercato è stata infatti un’altra esperienza decisamente interessante”.
Le differenze rispetto allo scorso anno sono però evidenti ed innegabili. “Appena arrivato sono stato molto felice di ritrovare alcuni ragazzi già conosciuti ai tempi della Virtus e di vivere in un clima molto familiare, dove anche i ragazzi dell’Under 19 e l’esperienza di Francesco Gori sono state fondamentali durante la stagione. Adesso inizia invece una fase di apertura più ad ampio raggio”.
Che riparte dal connubio tra l’ossatura che ha permesso di vivere una stagione esaltante e tre nuovi arrivi d’esperienza mixati ad un gradito ritorno. “Abbiamo scoperto tutti insieme quanto fosse bello arrivare a giocare una finale dopo aver vinto due serie in trasferta, un traguardo che va ben oltre ogni riconoscimento personale e per il quale questo gruppo ha già insito in maniera naturale al suo interno uno spirito di squadra necessario a competere tanto con le big, quanto con le avversarie”.
A loro, adesso, sarà chiesto un compito diverso e di ulteriore qualità, ma anche su questo Bonora è chiaro: “Tutti hanno colto l’essenza del gruppo, e non avranno niente da dimostrare, se non mettere in pratica quello che sarà fondamentale per la crescita di questa squadra”.
Che quest’anno, oltre al gradito ritorno di Daniele Tomasello dopo l’esperienza a Brescia, si avvarrà dell’apporto di tre giocatori di grande affidabilità come Stanic, Dip e Birindelli. Profili ben delineati che garantiscono esperienza e più variaetà di soluzioni e rotazioni ad una squadra che ha sofferto particolarmente la panchina corta soprattutto nell’ultima finale contro Rieti. “Nicolas ha la leadership e il carisma di un giocatore importante da affiancare a Casale, in un campionato dove ci sono poche guardie realmente in grado di fare la differenza ed i play-guardia possono sposarsi bene. Duilio può giocare quattro ruoli a questi livelli e insieme a Dip incarna le caratteristiche necessarie a sostituire Pullazi, oltre a darci con Daniele (Tomasello, ndr) solidità e dimensione interna vicino a canestro che lo scorso anno avevamo solo in parte”.
Ma pur con diverse ambizioni, “Pando” si avvicina a questa seconda stagione da capo allenatore (nella prima ha portato sia la B che la DNG in finale) con uno scopo ben chiaro, “vivere la stagione fino in fondo senza perdere la leggerezza e la voglia di star bene insieme pur sapendo di dover lottare per obiettivi più importanti ed in un contesto più professionistico”, e con un approccio ancora un po’ “sui generis”, come lui stesso lo definisce. “Se penso alla meticolosità con cui lavorano allenatori che ho avuto in passato, come Messina o Obradovic, so che mi manca ancora un po’ l’accortezza di alcuni dettagli che da giocatore davo per scontati, ma proverò a modellarli sulle mie attitudini, che sono quelle di trasmettere fiducia e provare a valorizzare i giocatori a mia disposizione. Capirne pregi e difetti è stato un aspetto che mi ha aiutato tanto l’anno scorso”.
Senza perdere la giusta spensieratezza anche nel prosieguo della carriera, parallelamente alla quale, dopo aver terminato l’attività agonistica, Bonora ha scoperto anche un paio di passioni in particolare. “Il calciotto e soprattutto il paddle, perché mi permettono di mantenere una buona condizione fisica, eliminare le tossine e, soprattutto, bruciare più facilmente quello che mangio”. Bene, allora, che a Via dell’Arcadia da un paio di mesi ne siano stati allestiti ben quattro. “Perché qualunque sia l’avversario – chiude il coach dell’Eurobasket – ogni momento è buono per organizzare una partita”. E se doveste passare da queste parti, troverete come ad occuparsi dell’impianto due gestori d’eccezione: Davide Bonora ed Alex Righetti.