Stranieri in Serie B, l'intervento del presidente della GIBA
Marzoli interviene sull'indiscrezione, rivelata da Sportando, circa il ricorso di un paio di club di B all'Unione Europea contro la mancata possibilità di schierare gli stranieri
Il numero uno del sindacato dei cestisti italiani ha voluto precisare soprattutto un concetto ai nostri taccuini: "Ho letto sul vostro pezzo che questi club avrebbero fatto ricorso con la motivazione che la FIP ostacolerebbe la libera circolazione di lavoratori dentro l'Unione Europea: allora, se i giocatori di Serie B vogliamo considerarli lavoratori che siano considerati lavoratori a tutti gli effetti, con un trattamento di fine carriera, contributi Enpals e quant'altro. Se proprio vogliamo estremizzare il concetto, allora facciamolo in un senso e nell'altro. Noi c'eravamo già opposti quando era uscita l'ipotesi tempo fa per la Serie B, pertanto seguiremo la situazione con occhio vigile. Chiaramente, per parlarne meglio, dovrò anche leggere le carte per vedere tecnicamente come è stato strutturato questo eventuale ricorso. Come Giba ci eravamo opposti anche all'introduzione degli stranieri in Serie C - continua Marzoli -, poi però, avendo unito le due categorie C e C regionale, ci siamo ritrovati con una situazione esistente di stranieri che non abbiamo potuto cambiare, ma in ogni caso lì parliamo di un dilettantismo puro. In serie B, invece, la maggior parte dei giocatori sono di fatto dei professionisti, per cui, sempre se questo ricorso sia stato fatto e venisse accolto, anche noi faremo ricorso per farci riconoscere lo status di lavoratori professionisti".