Eurobasket Roma, quattro chiacchiere con coach Davide Bonora
Il coach parla della stagione che si è chiusa in finale playoff
Tempo di riposo e bilanci per Davide Bonora, coach dell'Eurobasket che ha appena terminato la stagione in finale playoff di serie B, persa dopo 4 gare contro Rieti. E' stata la prima esperienza come allenatore per Bonora, che al primo tentativo ha subito sfiorato il 'colpo grosso' della promozione in serie A2. Lo abbiamo incontrato per fare un punto sulla stagione appena conclusa.
Qual é il bilancio della stagione dell'Eurobasket?
"Direi straordinario. Un anno fa non ero ancora un allenatore e se mi avessero detto che avrei vissuto una stagione cosí non ci avrei creduto. Non mi riferisco solo all'esperienza che ho maturato in panchina, ma anche al fatto che sono entrato a far parte di quella che chiamo 'famiglia Eurobasket'. Al di là dei risultati sul campo, questo è l'aspetto che rende straordinaria l'annata".
In campo ci sono stati progressi costanti, il lavoro di squadra e dello staff (Alessandro Tonolli, Damiano Pilot) é stato eccellente. Come è andato il tuo primo anno da allenatore?
"Molto bene. Gli innesti che abbiamo apportato in corso d'opera hanno alzato inevitabilmente il livello della squadra, ma va detto che il gruppo ha mostrato durante l'anno una crescita significativa e graduale. Tutto questo é stato raggiunto grazie alla grande disponibilità dei ragazzi e dello staff. Ringrazio Simone Ludovici che mi ha aiutato molto all'inizio facendomi conoscere il mondo Eurobasket. E penso pure a Federica Tonni e Davide Pacor, due persone che rappresentano un valore aggiunto per questa società: sono professionisti che quest’anno hanno dimostrato di valere anche qualcosa in piú della B".
Hai qualche rimpianto o pensi che si sia stato raggiunto il massimo risultato possibile?
"Abbiamo fatto anche piú di quello che immaginavo ad inizio playoff. Forse, rivedendo la serie con Rieti, c'è qualche rimpianto solo per come è andata a finire gara-3. Abbiamo giocato due ottime partite contro Rieti, la seconda e la terza, dove credo che abbiamo fatto vedere anche qualcosa in piú di loro. In gara-3 avevamo la partita in mano, purtroppo però é venuta fuori la loro esperienza".
Alle Final Four di Forlí va infatti Rieti, è la squadra migliore?
"Penso di sì, era la squadra costruita per vincere: completa e profonda. Noi siamo arrivati probabilmente senza energie verso la fine e in gara-4 ci siamo arresi. A tale proposito vorrei scusarmi per il mio nervosismo nei confronti degli arbitri a fine partita. Rieti ha fatto giustamente il suo match, come in gara-2 e gara-3 aveva difeso con una certa aggressività. Ma mentre in quelle due partite gli arbitri avevano tollerato il giusto, secondo me l'altra sera hanno adottato un metro che ci ha penalizzato. Chiedo scusa per quel nervosismo".
C’è un momento della stagione, o un aneddoto divertente, che ricordi maggiormente?
"Non ne ho uno ben preciso, piuttosto ripenso al bel clima che si é respirato tutto l'anno in palestra. Tutto ciò é stato possibile grazie ai ragazzi, senior e under, che hanno sempre lavorato con entusiasmo. Anche il presidente, Armando Buonamici, mi ha confessato piú volte di essere molto felice per l'ambiente che avevamo ricreato durante la stagione".
Siamo passati dalle poche centinaia di tifosi al PalAvenali delle prime partite della stagione al muro dei mille spettatori sfondato al PalaTiziano durante le ultime serie playoff. Un seguito inimmaginabile ad inizio stagione: anche questa é stata una vittoria dell'Eurobasket?
"Certamente, abbiamo riportato entusiasmo nel basket romano e non era facile. Non si era mai visto tanto seguito per una squadra di B a Roma. Disputare i playoff al PalaTiziano é stato bellissimo. Spesso giocare in certi palazzetti, con le tribune mezze vuote, è difficile. Ma noi per fortuna abbiamo avuto un grande tifo sia contro Palestrina che contro Rieti, due serie bellissime nonostante l’esito differente".