Verso le Final Four di Serie B: Antonio Paternoster (BCC Agropoli)
Agropoli giocherà contro Rieti nella prima semifinale
- Coach, in che modo vi avvicinate alla Final Four? Quali sono le condizioni della sua squadra, a livello fisico e mentale?
Dal punto di vista psicofisico stiamo molto bene, arriviamo a Forlì con 8 vittorie in 8 incontri di playoff. Le condizioni dei miei giocatori sono buone, ci siamo qualificati rimontando un -23 in gara 3 di finale a Palermo. Approcciamo quindi questa Final Four nel miglior modo possibile.
- La stagione della sua squadra fino a questo momento? Il risultato di Forlì può cambiare la valutazione complessiva?
Penso che abbiamo disputato finora una stagione superlativa. Siamo l’unica squadra presente sia alla Final Four di Coppa Italia a Rimini, che a questo evento conclusivo di Forlì. In tutto il campionato abbiamo perso appena 4 incontri, 2 dei quali a primo posto acquisito, nelle fasi finali della stagione regolare. Arrivare alla Final Four era tra i nostri obiettivi di inizio stagione, ci siamo qualificati e siamo pronti per giocarci la promozione.
- Un giudizio sull’avversaria per la gara di sabato.
Rieti l’abbiamo già affrontata nella fase eliminatoria della Coppa Italia, vincendo entrambi gli incontri. Rieti, però, era priva di Benedusi, mentre noi non avevamo ancora acquisito Cucco e Parrillo. È una squadra esperta, costruita per il salto di categoria, allenata dal mio amico Luciano Nunzi. Non è semplice da affrontare, ma la conosciamo molto bene.
- Vi giocate tutta una stagione in 40 minuti, o al massimo 80, contro avversari mai affrontati in stagione: come ci si prepara ad un evento di questo tipo, così particolare e unico nel panorama nazionale?
Siamo dove volevamo essere, in questa stagione abbiamo sempre mostrato grande solidità mentale e grandi capacità di adattarci alle diverse situazioni. Ad esempio, in gara 3 di finale a Palermo abbiamo rimontato 20 punti nell’ultimo quarto grazie all’uso della zone-press, arma tattica sviluppata durante tutta la stagione. C’è tanto lavoro dietro il torneo che abbiamo disputato.
- In che modo intende preservare la sua squadra dalla pressione e far sì che a Forlì si esprima al meglio?
La pressione non ci attanaglierà, l’esperienza di Rimini ci è servita per farci conoscere su un palcoscenico di livello nazionale e per imparare a giocare gare di questo livello. Non avremo paura, scenderemo in campo spavaldi e convinti di conquistare la promozione.