Pierfrancesco Binella e la Mens Sana dalle buone intenzioni
Sedici le Società invitate lunedì scorso in viale Sclavo al meeting organizzato dal settore giovanile della Mens Sana Basket
“Crediamo – continua Binella – che la nostra attività tenendo in considerazione i tempi accelerati con cui è stata avviata, che chiaramente non sono dalla nostra, stia producendo già dei frutti. L’interesse delle Società del territorio c’è, la presenza è qualificata, l’attenzione è buona. Mens Sana non intende porsi come un soggetto egemone, ma garantisce a tutti pari rispetto e dignità. Certo, puntiamo anche al reclutamento di giovani prospetti, ma solo nel caso che siano possibili progetti di sviluppo per il giovane giocatore che presentino interessi per entrambe le società coinvolte. E soprattutto è un percorso che è valido nei due sensi, in quanto molte società possono rappresentare con le squadre senior impegni probanti per i nostri giovani. Avere dalla nostra un capo istruttore federale come Maurizio Lasi è elemento di certo vantaggio; pur se la preparazione degli istruttori ha raggiunto livelli molto alti, a nessuno sfuggono gli evidenti progressi che potrebbe fare uno staff tecnico se messo in costante contatto di aggiornamento con la Mens Sana”.
A coronamento del primo mese di attività, sommando il periodo ufficioso con quello ufficiale, Pierfrancesco Binella trasuda ottimismo e stimoli positivi nonostante la canicola che domina il PalaEstra. Facciamo con lui due parole per conoscerlo meglio, a margine di questo forcing di appuntamenti che prima hanno riguardato le famiglie dei giovani lo scorso anno in forza all’Academy e oggi le altre realtà del territorio. Superato il primo momento di incertezza, dovuto all’assenza di presenza in forza di una struttura nascente che si sovrapponeva a un comparto che cessava di operare e sventata qualche tendenza centrifuga verso altre realtà senesi, sta facendo breccia questa Mens Sana dalle buone intenzioni, votata alla crescita dei ragazzi e dello stesso movimento.
- Pierfrancesco scusa, confusi dai tuoi sedici anni al Costone, abbiamo parlato di una prima volta in Mens Sana annunciando il tuo nuovo incarico…
“Infatti si tratta di un ritorno. Tra il ’94 e il ’98 sono stato a Palazzo. Prima come assistente di Pianigiani alle giovanili, poi come assistente di Cesare Pancotto prima e Phil Melillo dopo nella prima squadra. Solo successivamente ho iniziato il mio lungo percorso nel Costone che si è concluso con le mie dimissioni nella scorsa primavera”.
- Tratti essenziali della tua carriera?
“Innanzi tutto la pazienza ed il supporto della mia compagna Valeria e di mio figlio Tommaso. Detto questo, sono partito come giocatore nella Virtus fino all’altolà di Coach Leonardo Frati. ‘Non hai futuro come giocatore – mi disse – Però potresti allenare, anche da domani…’ Non finirò mai di ringraziarlo. Un paio di anni nel Settore Giovanile della Virtus con Frati e Collini e, dopo aver maturato le esperienze mensanine che vi ho raccontato ci sono dieci anni alla guida della Pallacanestro Femminile del Costone (giovanili prima e Capo Allenatore della Serie A2 poi) con la soddisfazione di esser chiamato anche in nazionale e al raduno Fiba del 2008 a Postumia in Slovenia fra i migliori tecnici del settore dell’area Europa. Poi, l’esperienza con la Prima Squadra del Costone Maschile, con cui ho conseguito una promozione in C, una Coppa Toscana e, nel finale della scorsa stagione, è giunta un’altra promozione in C Silver con il Colle Basket, subentrando nella guida tecnica a due mesi dalla fine del Campionato. Tre esperienze molto diverse, estremamente importanti e ricche di soddisfazioni e per le quali desidero ringraziare tutte le persone con cui ho avuto la fortuna di lavorare.”
- Erriamo qualcosa nel definirti un uomo particolarmente motivato?
“Faccio una premessa. Con gli anni mi sono specializzato come analyst tecnico e scrivo tuttora articoli su riviste, siti web, portali e blog specializzati sull’argomento. Mi ci ha portato il mio amore per il basket che io realizzo tramite la voglia di scavare, studiare e approfondire. Altro mio interesse da sempre è quello dello scouting, cioè il monitoraggio delle prestazioni e dello sviluppo di giocatori che la mera lettura di un tabellino non illustra. Quando le mie scelte di vita mi hanno portato a sospendere il mestiere di coach, ci siamo trovati con Lorenzo Marruganti prima e con Paolo Moretti subito dopo a esprimere considerazioni condivise che sono presto diventate un progetto innovativo per Mens Sana che di fatto ho prima suggerito e poi mi sono trovato a seguire in maniera diretta. Per come è maturato questo incarico, per il cambiamento di ambiente e per il fatto che rappresenta per me uno sviluppo cercato della mia carriera di tecnico… confermo, sono molto ottimista e stimolato”.
- Appunto lo scouting, tra le tue mansioni c’è anche questo aspetto. In cosa consisterà materialmente nella prossima stagione?
“E’ un‘attività di supporto dello Staff Tecnico e del Management che serve anche a legare le prossime stagioni una all’altra. Oltre chiaramente a mantenere un’attenzione particolare per i tesserati che indosseranno altre maglie, come ad esempio Stepanovic, abbiamo progettato un ampio monitoraggio della serie B alla ricerca dei talenti del domani, buoni per le nostre future formazioni e continueremo ad aggiornare le nostre valutazioni anche su prospetti esteri, anche se chiaramente il nostro primo obbiettivo è il territorio in cui operiamo”.