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Il lungo firma a Siena
Arriva con un contratto di due anni (1+1), animato dalle migliori intenzioni e con un passaporto italiano. Giovanissimo è stato reclutato da Reggio Calabria e con la maglia della Viola si è meritato la convocazione in numerose nazionali giovanili azzurre. Inserito, ventenne, in prima squadra è poi passato a Scafati e lo scorso anno a Roseto degli Abruzzi. Le sue cifre parlano di 29 giocate per 25 minuti in campo di media, 8,14 punti, 4,14 rimbalzi, costante sul 50% il suo tiro dalla distanza corta.
- Con gli squali di Roseto che stagione è stata?
“E’ stata molto dura, lottare per la salvezza e disputarla fino ai play out è stato impegnativo, ma anche positivo. Innanzitutto perché l’obbiettivo di partenza è stato raggiunto, in secondo luogo perché è stata una stagione senza pause che mi ha forgiato”.
- La prima cosa che ti viene in mente?
“Voglia di lavorare, desiderio di esprimere potenzialità che mi appartengono ma che finora non si sono viste tutte… Far vedere agli altri chi sono”.
- Arrivare a Siena cosa rappresenta per la tua carriera?
“Non c’ho mai giocato, ma conosco l’importanza del campo, la sua storia e il calore dei suoi tifosi. E’ un’occasione importante per me. A parte Mitch con cui ho giocato assieme e l’allenatore Moretti che ho incontrato, non conosco gli altri, ma credo che lavoreremo tutti bene insieme perché accomunati da grande volontà”.
- I tifosi, appunto. Vuoi mandar loro un messaggio?
“Non vedo l’ora di cominciare. Lotteremo insieme per fare sempre bene. Prenderò questa stagione con il massimo impegno e il massimo rispetto per loro. Ringrazio la Società per avermi voluto”.
Dice di lui coach Paolo Moretti: “Siamo molto contenti per questo nuovo arrivo. Un giocatore che ha grandi prospettive ed è contraddistinto da una gran voglia di emergere. Ha lo spirito giusto e mi è piaciuto subito. Fisicamente ha alcune caratteristiche che completano il nostro reparto di lunghi. Nonostante la sua stazza, ha caratteristiche da esterno e talento nelle mani, quasi una guardia nel corpo di un’ala. Questo ci renderà possibile di giocare senza un pivot fermo sotto il ferro, ma con più giocatori capaci di alternarsi senza dare punti di riferimento alle difese”.
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