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Serie A2 Ovest 01/12/2017, 16.20

Luca Bechi: Poter allenare Roma per me è un'emozione. Grande desiderio di guidare la Virtus

Luca Bechi è stato presentato come allenatore della Virtus Roma. Toti: Adesso per i giocatori non ci sono più alibi, dobbiamo portare a casa il risultato, hanno addosso una maglia importante per la quale pretendo rispetto

Serie A2 Ovest

Nella mattinata di oggi, nella sala stampa del Palazzetto dello Sport, è stato presentato ai media coach Luca Bechi.

A introdurre il nuovo coach virtussino il Presidente Claudio Toti«Coach Luca Bechi è la nostra scelta dovuta alla situazione che si era determinata in stagione. Colgo l’occasione per ringraziare nuovamente coach Corbani per tutto ciò che ha fatto, evidentemente come sempre accade paga l’allenatore anche quando la colpa non è assolutamente solo la sua.

Un messaggio alla squadra: abbiamo trovato il capro espiatorio in Corbani, ora però mi aspetto da loro una reazione che non ho visto a Cagliari, soprattutto a livello umano, perché ovviamente non potranno ancora aver appreso i sistemi del nuovo allenatore. Adesso per loro non ci sono più alibi, dobbiamo portare a casa il risultato, hanno addosso una maglia importante per la quale pretendo rispetto».


Queste le prime parole di coach Bechi«Ringrazio il Presidente della possibilità e della fiducia. Poter allenare Roma per me è un’emozione, quando abbiamo parlato della possibilità di venire ho sentito qualcosa di particolare dentro. Dopo il colloquio con l’Ingegnere ho provato grande desiderio di allenare questa panchina, prendendo senza dubbio una situazione complessa nella classifica perché comunque, come ho detto alla squadra, in questo momento il dato di fatto è che siamo in fondo alla classifica, pur se corta, e che dobbiamo risalire. Ho chiesto alla squadra nei primi allenamenti una presa di coscienza della situazione che ha determinato purtroppo l’esonero del coach e che sicuramente ha toccato i giocatori, è evidente però che questo deve essere uno stimolo per tutti. Sul campo dobbiamo agire sia dal punto di vista offensivo che difensivo per avere un sistema che ci permetta di essere un po’ più concreti. Il mio focus quotidiano sarà questo: trasferire loro un po’ di concretezza e di cinismo, imparare a gestire i possessi decisivi, fare un cambio di mentalità e per questo è necessaria un’applicazione quotidiana perché il tempo non aspetta e le partite arrivano una dopo l’altra».

Nei giorni di lavoro con il gruppo la squadra ha mostrato buona applicazione, prima del passo falso a Cagliari: «Ho iniziato a impostare il lavoro cercando di trasferire alla squadra la necessità di avere una doppia dimensione perché è evidente che il gioco ad alto ritmo, che a me peraltro piace e ho fatto in passato, non basta. Una squadra deve utilizzare i propri punti di forza e un giocatore come Roberts può e deve essere un punto di riferimento vicino a canestro: a Cagliari guardando il bicchiere mezzo pieno abbiamo cercato con continuità sia Thomas che Roberts, come dimostrano i suoi 13 tiri da due. Purtroppo, magari per poca abitudine, le sue percentuali non ci hanno premiato. Voglio sperare che ci sia una produzione diversa già da Agrigento. Il mio basket? Dobbiamo imparare a controllare il ritmo, perché in questo modo hai un beneficio in attacco. Se muovi i giocatori nelle giuste posizioni e con il giusto equilibrio poi troverai tiri più facili. In difesa dovremo essere più aggressivi».

Il coach ha continuato a parlare del momento attuale, rispondendo alle domande sul ruolo del playmaker: «La squadra in questo momento è come scesa sulla terra, si sta rendendo conto attraverso dei fatti, come le sconfitte e l’esonero del coach, che i jolly sono finiti. Perché siamo qui per vincere le partite e il mio lavoro dovrà essere sul campo ma anche sulle loro teste. Piaccia o non piaccia questa è la strada e io sono contento di prendermi questa responsabilità, perché magari Baldasso sarà aiutato con qualche chiamata in più dalla panchina perché vedo che ha bisogno di un po’ di supporto, ed è normale perché ha 19 anni. È facile buttare la croce su un ragazzo di 19 anni, però poi ci si lamenta che i giovani non giocano, quindi aiutiamolo in questa responsabilità perché magari è semplicemente un problema di cose che non ha mai fatto prima, come accorgersi dei momenti della partita e capire le chiamate da fare. Che obiettivi mi sono posto? Portare la squadra a un cambiamento, far sì che diventi solida, cioè che dia la sensazione di non uscire mai dai binari, anche nelle difficoltà di una partita, cosa che porta spesso alla vittoria. Alla fine dell’anno se la mia squadra, e sono sicuro lo farà vista la disponibilità massima dei ragazzi, sarà solida, arriveranno i risultati».

© Riproduzione riservata
E. Carchia

E. Carchia

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Comments Occorre essere registrati per poter commentare 3 Commenti
  • MonsterBlock23 01/12/2017, 19.47

    Coach, se gli entra sale in zucca quanto basta non sarà difficile togliersi dalla melma e salvarsi. Il problema è che in ogni caso sarà un'altra annata "de passaggio".

  • Gil10Sba5 01/12/2017, 18.50 Mobile

    Spero che ai giocatori glielo abbiano detto a muso duro.Quello che qui sembra detto in modo pacato.


    Due tre partite a Bechi le si può concedere, ma ai giocatori non va perdonato un'atteggiamento " svogliato".


    Speriamo qualcuno che voglia rimettere in piedi la Virtus possa affacciarsi e aiutare a uscire da questo limbo.


    Daje Virtus!!!

  • luke76 01/12/2017, 18.22

    ...se i risultati arriveranno a fine anno sarà troppo tardi...a Baldasso non si sono mai rinfacciati gli errori ma l'atteggiamento tra l'indolente e l'isterico...sarà ma quello che ha detto a me non convince per nulla...l'unica cosa positiva è aver pubblicamente responsabilizzato i giocatori