Soundreef Mens Sana: parola al Presidente ad interim Francesco Bertoletti
Il CdA della Soundreef Mens Sana Basket 1871 SSD a R.L ha affidato ieri al dottor Francesco Bertoletti l’incarico di Presidente ad interim
Il CdA della Soundreef Mens Sana Basket 1871 SSD a R.L. approvando il bilancio di esercizio chiuso al 30 giugno 2017 ha affidato ieri al dottor Francesco Bertoletti l’incarico di Presidente ad interim. Al neo presidente abbiamo chiesto disponibilità per illustrare agli sportivi cosa sta accadendo alla Mens Sana Basket.
Congratulazioni Presidente, ma ci spieghi cosa significa esserlo ad interim?
“E’ molto semplice. Già avevo la rappresentanza legale della Società congiuntamente all’ex Presidente e l’incarico ad interim serve solo a garantire la continuità societaria nei confronti dell’ente camerale e davanti agli organi di Lega e Federazione. L’interim significa appunto provvisorietà e si presume si concluderà fra qualche settimana, comunque nel mese di dicembre quando i soci della Mens Sana Basket 1871 SSD a R.L., cioè Consorzio Basket e Sport a Siena, Siena Sport Network, Associazione Io Tifo Mens Sana, Polisportiva Mens Sana 1871 e Danilo Bono, dovranno riunirsi per approvare in assemblea il bilancio e procedere alle delibere conseguenti. Quando avranno stabilito come la perdita di esercizio sarà ripianata e il capitale societario sarà ricostituito, è molto probabile che decideranno la figura con cui avvicendarmi da questo ruolo ad interim”.
Qualche sito ha già anticipato il nome di Massimo Macchi quale nuovo presidente…
“Chi lo ha scritto si è espresso in maniera azzardata. Massimo Macchi è la persona che mi ha chiesto di essere qui; ed oltre a essere una persona alle cui direttive mi ispiro, è un mio grande amico e una persona che ha caratterizzato per anni la mia carriera. In Italia è ancora unanimemente ritenuto un manager di primo livello cui vengono offerti incarichi allettanti ed estremamente ben remunerati. Se troverà il tempo di esprimersi anche per la Mens Sana in prima persona sarà un fatto assolutamente da rimarcare ed ulteriore conferma di quanto lui creda in questo progetto imprenditoriale. Al momento io sono molto soddisfatto che non abbia perso alcuno dei nostri impegni casalinghi e si mostri addirittura passionale in certi frangenti degli incontri. Comunque, la questione, lo ribadisco, è semplice. Quando l’assemblea si riunirà verranno stabiliti i doveri di ciascuno; se permarrà l’attuale suddivisione di quote, Siena Sport Network sarà felice di avere a fianco con pari dignità i tifosi che hanno salvato questa società e il Consorzio che ha tentato di dare la prima lettura imprenditoriale alla stagione che è seguita. Se le maggioranze cambieranno, allora la nuova leadership qualunque essa sia avrà ogni diritto di stabilire i soggetti che ricopriranno i ruoli chiave”.
La crescita del deficit della precedente stagione sta facendo storcere la bocca a molti. Perché un passivo così incrementato rispetto le previsioni iniziali?
“Molto dipende dalle annotazioni fatte rilevare dall’organo di revisione che ha indicato l’anno di competenza per le diverse poste di bilancio; in parte sono anche sopravvenuti dei costi che non erano stati rilevati. Non avendo io nulla a che fare con la gestione precedente al 21 luglio 2017 non posso esprimere alcun giudizio di merito. Quando sono entrato mi sono limitato a raccogliere i dati presenti in contabilità ed organizzare il rendiconto consuntivo. Nella pratica cambia poco, gli impegni economici restano tali indipendentemente dall’anno di competenza e affrontarli ogni giorno rappresenta un’incombenza estremamente gravosa che richiede molto impegno da parte nostra e molta comprensione da parte degli stakeholders di Mens Sana Basket 1871”.
Ecco, questo aspetto della gravosità preoccupa gli sportivi che ogni anno si sentono sulla soglia drammatica di un default economico. Ce ne può spiegare le ragioni?
“Non c’è nulla di drammatico posto che il management sappia di dover affrontare certe difficoltà nell’ambito di un progetto pluriennale. Intanto precisiamo che il disavanzo di quest’anno non viene dal passato, ma dagli ultimi dodici mesi di gestione; se poi c’è qualche debito di data anteriore ciò è dipeso probabilmente dal fatto che la precedente ricapitalizzazione è andata in parte a beneficio delle spese correnti che sono quasi sempre urgenti e indifferibili. Altro aspetto è che né questa, né le precedenti gestioni hanno potuto effettuare riscontri affidabili con dati storici di bilancio perché il management è mutato sensibilmente ad ogni stagione sportiva. Quello che posso dire è che la Mens Sana ha quest’anno 38 dipendenti, 22 nella prima squadra, 10 nel settore giovanile e sei nelle altre funzionalità aziendali; questo comporta che siamo un’azienda che per gli standard senesi non può essere definita così piccola. I costi per il lavoro sono lievitati a 750 mila euro e sono solo una parte del nostro budget che prevede costi anche per usufruire di strutture, viaggi, soggiorni lontano da casa etc. In questi pochi mesi la mia attività mi ha portato a realizzare economie di quasi un terzo relativamente alle trasferte ed abbiamo accettato altri costi perché li abbiamo ritenuti investimenti nel medio periodo, tuttavia ciò non toglie che finora i ricavi stimati a inizio stagione si siano rivelati del tutto insufficienti a raggiungere il pareggio contabile. Sui ricavi, sul brand, sulle nostre potenzialità e su quelle del territorio si basa il nostro progetto pluriennale di risanamento, ma appunto di anni stiamo parlando e nel frattempo bisognerà accettare altre perdite”.
Lei quindi non è uomo dall’ottimismo facile del “tutto e subito”…
“Guardi qui non c’è da essere né ottimisti né speranzosi. Sono stato presentato come l’uomo dei conti e tutto sommato nella definizione mi ci ritrovo. Io proclami ne faccio difficilmente, ma se riusciremo a coniugare tutte le declinazioni della parola lavoro, fra tre anni le questioni attuali saranno vissute in maniera profondamente diversa. Non guasterebbe la fiducia e la collaborazione di tutte le componenti sociali che ruotano intorno alla Mens Sana. Capisco chi si sottrae ai facili entusiasmi perché è come me, ma vorrei che non solo dal risultato finale, ma anche dai passi intermedi si traesse il convincimento che rappresento un management che ha eletto Siena come sua futura dimora e che crede assolutamente nella riuscita del progetto Mens Sana. Ma di questo parleremo ancora. Buonasera”.