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Serie A2 Ovest 26/10/2017, 16.55

Soundreef Mens Sana: parola all'addetto alle statistiche Paolo Ridolfi

C'è un gruppo di amici, otto per l'esattezza, dietro alla rilevazione delle statistiche in ogni partita casalinga della Soundreef Mens Sana

Serie A2 Ovest

C'è un gruppo di amici, otto per l'esattezza, dietro alla rilevazione delle statistiche in ogni partita casalinga della Soundreef Mens Sana. Un ruolo importante e spesso fondamentale, quello dell'addetto alle statistiche, che nel basket rappresentano un fattore chiave. Del gruppo che si alterna al PalaEstra fa parte Paolo Ridolfi, dal gennaio 2016 nuovo Delegato provinciale del CONI di Siena, che per un giorno ha accettato anche di essere la “voce” dei colleghi addetti alle statistiche. 

Paolo, intanto come è nata la tua passione per il basket e per la Mens Sana?

«Sul finire degli anni '70 ho iniziato a giocare a pallacanestro e a vedere le partite della Mens Sana. Da allora credo di averne perse davvero poche. Un giorno un amico mi disse che la società aveva bisogno di una persona per le statistiche e così è iniziata questa avventura che ormai dura da una trentina d'anni».

In tutto questo tempo come è cambiata la rilevazione delle statistiche? La tecnologia ha agevolato il vostro compito?

«All'inizio erano fatte solo su cartaceo, poi siamo passati ai computer e ai primi programmi per le statistiche sviluppati da una società di Bologna. Le voci sono sempre le stesse, ma ovviamente il lavoro si è affinato. In tutti questi anni sono rimasto sorpreso dall'Eurolega, dove c'è un'attenzione per le statistiche elevatissima».

È un ruolo complicato?

«Si tratta di farci un po' l'abitudine perché quando tutto fila liscio il lavoro è abbastanza di routine. Quando invece ci sono intoppi bisogna sapersi arrangiare: se il sistema va in crash, la partita continua. La soluzione? Si ritorna alla carta: si scrivono le statistiche a mano e poi si inseriscono una volta risolti i problemi tecnici. Una volta, addirittura, siamo stati costretti a rivedere la partita perché il sistema non ripartiva. Nelle emergenze diventa un lavoro complicato».

Quali sono gli errori più frequenti che si possono commettere?

«Può capitare di sbagliare l'attribuzione di una voce statistica a un giocatore. Per questo facciamo sempre il controllo incrociato con il tavolo degli arbitri: prima la nostra postazione era proprio accanto e quindi c'era un confronto diretto e continuo che facilitava le cose. Un altro aspetto che può portare a sbagliare sono le azioni nelle quali succedono tante cose: bisogna raccontarle e inserirle tutte ma accadono più velocemente di quanto si riesce a fare».

È corretto affermare che le statistiche sono fondamentali nella pallacanestro?

«Soprattutto per gli allenatori, ma anche per i giornalisti sotto un altro punto di vista. L'evoluzione dei programmi statistici permette oggi di fare statistica su tantissime voci e quello che ho notato è che i coach tengono particolarmente ad alcuni aspetti, come le prestazioni quintetto per quintetto, che permettono di vedere che impatto hanno avuto sulla partita».

Come ti sembrano le statistiche della Mens Sana finora?

«In attacco ha delle potenzialità incredibili: a volte riesce ad esprimerle, a volte no: si va dalla statistica mostruosa nel tiro da 3 della prima partita in casa con Agrigento a quella un po' più scarsa contro Napoli. 

Da Delegato del CONI, come giudichi l'attuale momento dello sport senese?

«La percezione è che stiamo vivendo un momento di rinascita vera, al di là dei risultati. C'è un entusiasmo nuovo dopo i noti periodi nei quali la città aveva una vita diversa sotto tanti profili. Lo sport senese è qualcosa che deve darci fiducia perché ci fa vedere come sia possibile rilanciarsi. E non mi riferisco solo alle tre squadre principali di basket, calcio e volley ma anche a livello di base che sta facendo da traino anche per l'entusiasmo della gente. Vedo come un'iniezione di fiducia alla città che viene dallo sport grazie a situazioni solide e senza quell'incertezza che ha consumato la passione dei tifosi».

Per chiudere, come ti sembra la Mens Sana di quest'anno? Hai buone sensazioni?

«La squadra è stata costruita molto bene anche se in tempi rapidi e ci sono giocatori di assoluto valore. È una macchina più potente di quella dell'anno scorso e per metterla a regime ci vorrà ancora un po' di tempo come giustamente afferma anche coach Griccioli. Ma le premesse per divertirsi ci sono e con il lavoro arriveranno anche i risultati».

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E. Carchia

E. Carchia

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