Amedeo Tessitori: Al secondo anno bisogna sapersi migliorare
Le parole del lungo della Pallacanestro Biella
Il Biella Forum abbraccia il nuovo campionato di A2. L'Eurotrend Biella, reduce dalla sconfitta al debutto a Cagliari, ritrova nel weekend la Lighthouse Trapani e gli ex Renzi e Ganeto. Ad affrontare i temi principali dell'attualità in casa Pallacanestro Biella, e confrontarsi con i media locali, oggi in sala conferenze dopo coach Michele Carrea si è presentato Amedeo Tessitori, 17 punti e 11 rimbalzi per lui nella prima uscita stagionale. Di seguito le sue dichiarazioni.
ALLA RICERCA DI PIÙ RESPONSABILITÀ - «Quando un giocatore arriva in un posto fa quello che può, se rimane l'anno successivo deve migliorarsi. Il mio miglioramento quest'anno sta nell'aiutare ancora di più la squadra e soprattutto avere un gioco un po' più lineare. La scorsa stagione ho avuto tanti alti e bassi che magari il gruppo riusciva a gestire, adesso invece non posso permettermeli, devo avere un andamento molto lineare cercando allo stesso tempo di crescere ogni settimana».
IL PRIMO MIGLIORAMENTO - «Un anno fa ero arrivato a inizio campionato non bene fisicamente come invece quest'anno. Presentarmi a inizio preparazione con tre-quattro chili in meno mi ha aiutato parecchio ad entrare in condizione. Mi sento bene, in campo riesco a starci. Spero fisicamente di continuare così e di migliorarmi».
LA SFIDA PERSONALE DI DOMENICA CON RENZI - «È la seconda giornata per tutti, anche Trapani avrà ancora qualcosa da mettere a posto. Stiamo preparandoci alla partita. Renzi è un giocatore offensivamente pericolosissimo, ci stiamo preparando per cercare di contrastarlo nella miglior maniera possibile. Sto affrontando questa sfida con serenità, cercando di dare il cento per cento in allenamento. Se do il massimo in settimana riesco a fare altrettanto in partita. So che se offro il mio cento per cento di sicuro riesco a fare bene».
L'ESORDIO AL FORUM - «Mi sento emozionato. Abbiamo iniziato sabato il campionato però eravamo fuori casa, senza i nostri tifosi. Il vero inizio si può dire che sia domenica, perché ci sarà il nostro pubblico al Forum a tifare per noi e a far sentire il proprio calore. È un'emozione che mi mancava. È da tre mesi che non sentiamo più il calore del Forum e delle persone di Biella. Sono molto emozionato e allo stesso tempo timoroso: dobbiamo iniziare subito bene e presentarci alla città facendo vedere che sappiamo e vogliamo lottare per ogni partita del campionato. Dovremo lottare per avere un centimetro in più del nostro avversario, se solo uno di noi si dimentica di lottare sarà difficile vincere. Bisogna lottare tutti insieme, remare uniti verso la stessa direzione. Dobbiamo presentarci sempre con questa mentalità».
COSA È MANCATO A CAGLIARI - «Il mio ultimo quarto non è stato eccezionale, ho commesso alcuni errori che avrei dovuto evitare, il fallo antisportivo ad esempio, e magari prendere più rimbalzi difensivi. Devo migliorami ancora e cercare di togliere le pause che oggi caratterizzano il mio gioco. Loro sono stati bravi a far entrare in partita alcuni giocatori che ci hanno messo in difficoltà, però comunque non ci siamo mai tirati indietro, non ci siamo mai arresi. Era la prima partita in campionato e ci sta aver commesso alcuni errori. Purtroppo questa volta ne ho commesso qualcuno in più che ha inciso nella sconfitta».
GESTIRE LA CATTIVERIA AGONISTICA - «Incanalare l'arrabbiatura nel verso giusto per dare la carica ai propri compagni è una grande abilità, positiva per quei giocatori che possiedono esperienza. Io cercherò di farcela. So che se mi arrabbio perché sbaglio un tiro, perché commetto un fallo o perché me ne fischiano uno quella non è l'arrabbiatura giusta. Devo sapermi arrabbiare solo perché voglio fare di più e avere più da me stesso, solo così posso aiutare anche i miei compagni. È un lavoro di pazienza e di testa ma ci sto lavorando. Con le nuove regole è meglio però arrabbiarsi meno. A Cagliari nei primi due quarti non ho commesso fallo. La mia assenza in campo negli ultimi minuti è legata a una scelta tecnica del coach. Credo perché loro avevano un quintetto un po' più basso e io sui cambi non è che ho tutto questo vantaggio. Anche se scivolo bene (ride, ndr)».