Soundreef Mens Sana: parola al responsabile sanitario Gilberto Martelli

Secondo giorno di ritiro a Castel del Piano, sul monte Amiata, per la Soundreef Mens Sana che si prepara alla stagione 2017/2018 di serie A2.

A seguire da vicino i giocatori biancoverdi che in questi giorni si alterneranno per gli allenamenti tra le strutture di Castel del Piano e la palestra di Santa Fiora, c'è anche il dottor Gilberto Martelli, volto storico della Mens Sana Basket, che dall'anno scorso è rientrato alla base con il ruolo di Responsabile sanitario. 

Martelli, che è anche membro del consiglio direttivo dell'associazione “Io Tifo Mens Sana”, coordinerà il lavoro dello staff medico al seguito della squadra.

Le visite si concluderanno oggi, con l'arrivo tra l'altro di Elston Turner, ma finora il bilancio dei test di routine a cui si sono sottoposti i giocatori è più che positivo: «Per il momento sono andati molto bene, aspettiamo gli ultimi giocatori che devono completarli ma per ora è tutto a posto» spiega Martelli.

Come hai trovato i giocatori al rientro dalle vacanze estive?

«Si sono presentati tutti in buone condizioni dal punto di vista fisico. Si vede che hanno lavorato singolarmente durante l'estate. Chiaramente in questa fase iniziale di preparazione c'è un livellamento di prestazioni ma è normale, avviene in tutti i gruppi».

La condizione generale della squadra è buona?

«Sì, stanno lavorando bene e per ora è stato fatto un lavoro mirato da parte del preparatore atletico Tibiletti con sedute ad alta intensità alternate a sessioni più blande. Poi da stasera inizierà anche il lavoro in palestra con il pallone. La novità sotto il profilo della valutazione è l'adozione di un sistema di rilevazione moderno e preciso per la frequenza cardiaca e per il recupero».

Di che sistema si tratta?

«Sono tecnologie abbastanza sofisticate che prevedono il monitoraggio della frequenza cardiaca sia durante l'allenamento che nei momenti precedenti e successivi, come ad esempio la mattina seguente alla sessione. Ogni giocatore ha un cardiofrequenzimetro per tutta la durata dell'allenamento e in diretta vediamo la frequenza cardiaca durante ogni fase, da quella del lavoro a quella di stretching e di recupero. Con questo sistema si riesce ad avere una visione completa, fisica e metabolica, di ciascun atleta e di tutta la squadra. È un'impostazione che condivido come medico dello sport perché è molto importante valutare le condizioni basali e soprattutto sotto carico: in questo senso la frequenza cardiaca è l'indice più affidabile e utile per dosare i carichi individuali».

Il preparatore fisico Tibiletti nei giorni scorsi ha spiegato che proseguirà un tipo di lavoro, impostato già nella passata stagione, basato sulla prevenzione degli infortuni: come sta procedendo?

«Ci sono delle situazioni che già conoscevamo l'anno scorso e in particolare quella di Cappelletti, reduce dall'intervento del crociato che ha seguito un protocollo individualizzato durante l'estate e si sta riavvicinando alla squadra ora».

Come va la fase di recupero del playmaker dopo l'operazione?

«Sta andando bene, praticamente il giocatore non si è fermato mai durante l'estate ed è in buone condizioni. Con le dovute cautele in questa settimana di ritiro dovrà ritrovare confidenza con il campo e con il lavoro di squadra. Per ora procede con quello individuale ma le sensazioni sono buone. È reduce da un infortunio grave e quindi è necessaria una gradualizzazione dei carichi in questo primo periodo fino alle prime amichevoli. Ma sarà assolutamente pronto per l'inizio del campionato».

Gli altri giocatori reduci dalla scorsa stagione e che hanno avuto problemi durante il campionato come stanno?

«Saccaggi è in buonissime condizioni: è tutto a posto, sta lavorando bene e lo stesso vale anche per Vildera».

Dopo tanti anni in biancoverde, quali sono le sensazioni per la nuova stagione?

«Mi trovo su due fronti: uno più professionale da coordinatore dello staff sanitario e uno più emotivo da membro di “Io tifo Mens Sana”. È chiaro che l'obiettivo è uno solo ed è quello di aiutare la squadra a tornare ai livelli degli anni 2000, che ho vissuto fino al 2008. Mi sento comunque parte di questo progetto avviato dalla nuova proprietà: ora è importante legare dal punto di vista umano, conoscersi, apprezzare le qualità di ognuno e portare avanti un lavoro sinergico per ottenere i migliori risultati».