Tomassini sulla prova con Omegna: Era un momento trance-agonistico e ho dovuto sfruttarlo
Sulla scia dei 32 punti segnati a Omegna e della parte “guadagnata” sulla Gazzetta dello Sport nella parte “Buoni e Cattivi”, il plyamker Giovanni Tomassini è stato ospite della trasmissione di Radio Vand’A
A “Sportivandamente” Giovanni ha raccontato della partita perfetta di sabato contro Omegna dichiarando che “era un momento trance-agonistico e ho dovuto sfruttarlo. Sono lì per quello, sono un professionista e quando ho visto che già dal primo quarto la palla continuava ad entrare, ho continuato ad attaccare il canestro. Avrei continuato ad attaccare anche se davanti avessi avuto LeBron James...”.
Ma non solo, ha parlato anche del suo rapporto con il coach Marco Ramondino “a cui sarò sempre debitore perché ha voluto scommettere su di me portandomi a Veroli dopo la stagione deludente a Ferentino e perché ti spinge a dare sempre quella gocciolina di sudore in più per fare la differenza” e del fatto che capitan Martinoni “è un giocatore fenomenale, che ci dà la possibilità con la sua esperienza e le sue capacità di fare un ulteriore salto perché su di lui si può sempre contare. Niccolò non è il tipico giocatore che fa 15 rimbalzi e 20 punti, ma sa sempre dove mettersi in difesa e con la sua esperienza e la sua intelligenza cestistica riesce a sopperire a mancanze o a difficoltà date dagli avversari”.
Domenica c’è il derby contro Tortona, “una partita difficile e poi è un derby, anche molto sentito visto che riguarda la nostra Provincia. E comunque il campionato è ancora lungo, nonostante le 4 sconfitte consecutive siamo ancora nella zona playoff, quindi vuol dire che è importante tutto quello che abbiamo fatto fino ad adesso”.
Ma non finisce qui, Tomassini parla poi della Coppa Italia di Rimini e fa le sue considerazioni su chi vincerà il girone, sull’NBA, sulla Serie A e sull’Eurolega e... sull'amicizia.