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Serie A2 Ovest 29/01/2016, 10.30

Mike Hall: A Biella sto bene e voglio riportarla dove merita

Le parole del lungo dell'Angelico Biella

Serie A2 Ovest


(Foto Francesco Iasenza)

Biella Forum. Se fosse il protagonista di un film sarebbe adatto per un ruolo in "A volte ritornano" o tutt'al più in "Dottor Jeckyl e Mister Hide". La sua somiglianza con Willie Smith poi, lo renderebbe perfetto come controfigura del celebre attore americano. Per fortuna di Biella però, Mike Hall di professione non fa l'attore ma il giocatore di pallacanestro. Dal suo sbarco sotto il Mucrone lo scorso 30 ottobre (con Biella a 0 vinte e 4 perse), Hall ha cambiato pelle alla squadra di Carrea‎, contribuendo alla risalita con un bilancio di 8 vittorie e 6 sconfitte, ritmo da prime della classe. Nel mezzo di questi tre mesi, non sono mancati gli alti ed i bassi: dopo un inizio super (43 punti, 29 rimbalzi e 61 di valutazione nelle prime due), l'espulsione contro Agropoli e sei partite anonime con appena 8 punti di media ed il 25% al tiro. Il momento peggiore è stato il ko a Reggio Calabria, con Hall apparso oggetto estraneo alla squadra. Da quella partita in poi però qualcosa è cambiato ed il numero 1 rossoblu è tornato ad essere un giocatore di un altro pianeta per la categoria. Risultato? Biella ha vinto cinque partite su sei ed è uscita per la prima volta dalla zona play out/retrocessione.

D. Parliamo del suo impatto sulla squadra. Dopo un inizio super‎, l'espulsione contro Agropoli ed un mese e mezzo difficile. Cosa non ha funzionato in quel periodo?  
R. Credo che in una stagione lunga sia normale avere alti e bassi. Per me si è trattato semplicemente di trovare il ritmo nel gioco e l'intesa con i compagni, dopo di che le cose hanno iniziato a funzionare e la squadra ha iniziato a giocare bene.

D. Il momento peggiore è stata la sconfitta a Reggio Calabria, da lì in poi lei è parso trasformato‎. Qual'è il segreto e quanto ha contato l'arrivo della tua famiglia?
R. La presenza della famiglia è stata importantissima: ora quando torno a casa c'è mio figlio che mi aspetta ed il suo sorriso mi mette sempre di buon umore. Per un giocatore americano è difficile stare lontano dalla famiglia tanti mesi e spesso complicato vivere la quotidianità: al di là degli allenamenti infatti, spesso capita di stare da soli il resto del giorno.

D. Nelle ultime tre stagioni aveva giocato solo 15 partite, mai più di 5‎ match nello stesso team. A Biella è già a quota 14, quanto è maturato lei è quanto emerito ha lo staff rossoblu?
‎R. Qui sono felice e vado d'accordo con società, squadra, staff e compagni. I nostri supporters poi sono eccezionale e ci danno sempre una grande carica. In questo momento Biella è il posto ideale dove esprimere il mio basket, un luogo dove si respira ogni giorno energia e amore da parte di città e tifosi.

D. Provi a spiegarci il Mike Hall sul parquet. A tratti sembra estraniarsi dal gioco, un momento dopo fa una giocata spettacolare e si esalta...
R. Quando sono sul parquet il mio obiettivo è fare la cosa giusta al momento giusto, che sia un canestro, una difesa forte od un passaggio per un compagno libero. Per me ogni partita è una battaglia e mi piace giocare, divertirmi ed interagire con i tifosi.

D. Mike. Siete l'unica squadra imbattuta nel 2016 ed avete vinto cinque delle ultime sei partite. Dove può arrivare secondo lei questa squadra?
R. L'obiettivo non può che essere cercare di vincere ogni partita, specie qui al Forum, giocando una bella pallacanestro e facendo divertire i tifosi. Diciamo che siamo sulla buona strada e che continuando così potremmo far bene per i prossimi tre, forse anche quattro mesi (specificando per gli eventuali play off e non certo play out, ndr)...

D. Facciamo fantabasket:  Biella si salva e lei resta qui anche la prossima stagione. Ci ha mai pensato?
R. Sinceramente non è un pensiero che per ora mi e non dipenderà da me. Penso al presente, ora sto bene, mi sento in forma e voglio continuare a fare bene. Se proprio devo esprimere un desiderio, mi piacerebbe riportare Biella là dov'era quando la affrontai nel 2009 e dove questa piazza merita di stare.

Intervista di Emile Martano

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