Silver, atto finale: Mantova - Caslpusterlengo
QUESTA SERA (ORE 20.30) AL “PALABAM” DI MANTOVA GARA-1 DELLA FINALE PLAY OFF.
Andrea Zanchi: «Nel ritorno i virgiliani si sono dimostrati i più forti e se potessi a loro toglierei Pignatti, l’uomo squadra. Due settimane di stop, durante le quali ci siamo allenati pochissimo tutti insieme, non sono poche e spezzano il ritmo»
Alberto Morea: «Tante soluzioni, siamo simili»
È arrivato il grande giorno, il tanto atteso momento della finale play off di Dna Silver: l'Assigeco è pronta a sbarcare questa sera al "PalaBam" di Mantova (palla a due alle 20.30) per la prima puntata della serie al meglio delle cinque partite che apre le porte (alla vincitrice) al passaggio in Gold.
Si torna a giocare quindici giorni dopo la conclusione delle semifinali, a causa del posticipo delle date dovuto alla partecipazione dell'Under 19 rossoblu alle finali nazionali e alla volontà del club virgiliano di offrire il vertice dello spettacolo al proprio pubblico durante il week end.
«Questo è il primo fattore da considerare. Due settimane di stop, durante le quali ci siamo allenati pochissimo tutti insieme, non sono poche e spezzano il ritmo - avverte Andrea Zanchi, coach dell'Assigeco -. Un vantaggio per noi che ci siamo liberati testa e gambe in attesa della finale o per Mantova che ha potuto prepararsi al meglio e al completo, o uno svantaggio per entrambe con la tensione salita senza lo sfogo di una gara? È interessante metterci alla prova: credo che questa serie, per questi motivi, possa entrare nel vivo gara dopo gara. C'è da aspettarsi di tutto».
Di certo c'è la forza di Mantova: «È una squadra che gioca bene, molto esperta, che può sfruttare l'influenza del fattore campo - sottolinea il 50enne tecnico veneziano -. È cresciuta parecchio dal punto di vista difensivo, grazie anche alla forte intimidazione rappresentata da Jefferson, va decisa a rimbalzo in attacco, i lunghi sono mobili e difficili da tagliare fuori. Ha anche ottimi passatori, come Losi e Lamma, è molto pericolosa in transizione con lunghi che corrono bene per il campo, come Pignatti, Clemente e Ranuzzi. In più c'è il talento Nardi che può fare canestro da ogni parte e l'imprevedibilità di Losi, giocatore che osa colpi incredibili nei momenti topici».
Un po' a sorpresa, ma con pieno merito, l'Assigeco si presenta al gran ballo della finale con l'intenzione di giocarsela, seppur con qualche acciacco. «Ci siamo con la serenità di sempre, il sogno è sempre vivo e con voglia e umiltà proveremo a spostarne ancora i confini - conferma Zanchi -. Abbiamo fatto tanto per arrivare fin qui giocandocela con tutti e pure contro le sventure, da ultimo il lutto che purtroppo ha colpito Michele Carrea. Stanchezza? In finale non si sente, c'è l'intenzione e anche la curiosità di vedere se, anche da sfavoriti, riusciamo a fare un altro passo sulla strada del miglioramento. Sempre rimanendo noi stessi e dando il massimo».
I fattori chiave della gara possono essere tanti: «La fisicità, la panca lunga di Mantova e Pignatti. Sarebbe lui il giocatore che toglierei agli avversari - spiega il coach dell'Assigeco -, autentico collante e uomo squadra. È una finale molto difficile: nella seconda parte della stagione, una volta al completo, Mantova (testa di serie numero uno ai play off, ndr) ha dimostrato di essere superiore a tutti. Cercheremo di rendere equilibrata la serie»
MANTOVA Consapevolezza dei propri mezzi, attenzione all'avversario e tanta voglia di arrivare alla palla a due di apertura della serie di finale play off. Anche la Dinamica Mantova ha dovuto gestire l'attesa della partita che questa sera apre la sfida con l'Assigeco. «Poco fisiologica in questo momento della stagione e pure inattesa, ma ci siamo adeguati alla pausa e ora è il momento di darsi da fare per giocare una finale che è una tappa abbastanza importante della nostra stagione - esordisce Alberto Morea, coach degli "Stings" -. Abbiamo raggiunto un obiettivo che non era scritto né sicuro. Siamo stati bravi nel cammino a rimanere noi stessi, concentrati sul lavoro da fare, sia quando all'inizio abbiamo dovuti tirarci fuori da momenti difficili, sia quando siamo approdati ai play off».
Le sfide di regular season, per motivi vari, sono poco significative a introdurre il copione della serie di finale che si preannuncia equilibrato. «Credo che sia così - concorda il coach pugliese -. I nostri play off sono stati strani perché a fronte di tutto che gira per il verso giusto nei quarti con Chieti abbiamo assaggiato il vero sapore della post season contro Ferrara , in semifinale. L'Assigeco ha giocato gare più significative sia contro Omegna che con Matera. Entrambe le squadre durante la regular season hanno dimostrato di saperci fare».
Mantova è migliorata in progressione durante l'annata: «Lavoravamo su una squadra nuova e all'inizio abbiamo avuto notevoli problemi di infortuni - spiega il 45enne tecnico al primo anno sulla panca virgiliana, dopo anni di esperienza, tra A e LegaDue, a Ferrara dove è tornato l'anno scorso da "head coach" -. Una volta trovati gli equilibri e recuperati gli assenti siamo stati bravi a far arrivare il nostro cammino fino in fondo». Stasera si gioca la prima gara: «L'affrontiamo con tranquillità e serenità mettendo la massima determinazione».
Che Assigeco vi preparate ad affrontare? «È una squadra molto fisica difensivamente, organizzata e con una precisa identità che ha pure una grossa condivisione dal punto di vista offensivo: in questo per certi versi ci assomigliamo, seppur con protagonisti differenti - sottolinea Morea -. Non è un singolo a preoccupare, per mia mentalità guardo più al sistema, alla squadra: aspetti che riscontro nell'Assigeco che è sempre riuscita a esprimersi come gruppo arrivando a giocare la finale come giusto premio di tutto il lavoro fatto durante l'anno».
Luca Mallamaci/Il Cittadino di Lodi