L'Angelico Biella sfida Jesi e le sue torri
Biella sfida l'esperienza dei lunghi di Jesi
BIELLA. L’Angelico Biella non è solo la squadra più giovane del campionato, con i suoi 22.8 anni di media) ma, a sorpresa anche quella con l’altezza media più alta. Considerando i giocatori di tutte e 16 le squadre di DNA Gold con almeno 10 minuti di impiego medio, Biella è prima con 199 centimetri di altezza media, ad un soffio dai 2 metri tondi. Fa meno paura quindi la sfida alla Fileni BPA Jesi delle tre torri Michele Maggioli (212 centimetri), Raphael Gaspardo (207 centimetri) e Mason Rocca (204 centimetri). La leadership di Biella sorprende meno se si analizza il roster di coach Fabio Corbani: pur avendo solo un pivot di ruolo (Infante con 204 centimetri) e appena due lunghi sopra i due metri (Hollis e Chillo entrambi a 203 centimetri), Biella può vantare un reparto “piccoli” molto al di sopra della media: De Vico e Lombardi arrivano entrambi a due metri tondi, Raspino è a quota 197, ma ad alzare la media sono i due play maker, Laganà con 197 centimetri e Berti con 196. L’unico vero “piccolo” della squadra è Alan Voskuil, con i suoi 191 centimetri, mentre (anche se non considerato nella statistica), Luca Murta si ferma a 187 centimetri.
Proprio questa atipicità, assieme agli alti ritmi voluti da Corbani, è una delle armi che Biella può usare contro le sue avversarie, sfruttando spesso il vantaggio di centimetri contro gli esterni avversari. Arma tattica che Corbani vorrà vedere in campo anche domenica: “Rispetto al match contro Barcellona, Jesi è sicuramente una squadra più macchinosa. Se saremo bravi potremo avere situazioni di gioco favorevoli, sfruttando l’altezza dei nostri esterni e la velocità dei lunghi. Allo stesso tempo però dovremo essere bravi a non permettere a Jesi di far valere la maggior stazza sotto canestro”. Nell’ultima giornata Trieste ha vinto a Torino e Forlì ha battuto Veroli. Il campionato sembra sempre più equilibrato e da qui in poi molte squadre cambieranno pelle, come sottolinea Corbani: “Tra dicembre e gennaio molte squadre cambieranno una o due pedine e si ripresenteranno nel girone di ritorno con un altro volto, magari maggiormente competitive. Noi dovremo essere bravi a salire di livello se vogliamo continuare ad ottenere questi risultati. In cinque stagioni da allenatore in legadue non ho mai cambiato le mie squadre in corsa, riuscendo sempre ad ottenere una crescita durante la stagione”. La speranza di tutti i tifosi rossoblù è che succeda anche in questa stagione.