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Serie A2 Est 04/03/2012, 11.49

È Jesi contro Brindisi la finale di Final Four di Legadue

Cronaca ed interviste ai protagonisti

Serie A2 Est
IL NUOVO QUOTIDIANO DI PUGLIA, articolo di Carmen Vesco

JESI-BRINDISI. Ecco chi scenderà in campo per la finale di Coppa Italia questo pomeriggio alle 18. Al PalaFlorio di Bari ieri di scena le due semifinali che hanno visto scontrarsi prima Fileni Jesi contro Givova Scafati e Tezenis Verona contro l’Enel Brindisi poi, in partite che hanno risvegliato l’interesse del pubblico solo con gli ultimi canestri. E’ successo per Brindisi che ha tirato un sospiro di sollievo quasi sullo scadere del quarto quarto, così come per Jesi che ha superato Scafati di un sol punto, 79-78, sul fischio della sirena. E così dopo neanche due settimane i biancazzurri tornano a incontrare i marchigiani, questa volta non da ospiti ma da padroni di casa e non in campionato. Ma di sicuro Maestrello e compagni vorranno togliersi il sassolino dalla scarpa rimediato nel posticipo della 6^ giornata di ritorno di Legadue.

LA CRONACA. Entrambe le squadre viaggiano a regime ridotto. In panchina per i brindisini restano al palo due importantissime pedine: Klaudio Ndoja ormai infortunato da parecchie settimane, difficilmente si rivedrà in campo questa stagione tanto che si dà quasi per certo l’imminente arrivo di un sostituto dalla massima serie (che si tratti di Jeff Viggiano arrivato da Milano a Treviso lo scorso dicembre?), e Alex Renfroe alle prese con un dolore alla spalla destra per una caduta in partita rimediata dieci giorni fa. Il quintetto che Bucchi schiera in campo è ancora una volta rimodellato: Giuri, Hunter, Maestrello, Callahan e Borovnjak; per Martellossi c’è Porta, Boscagin, West, Banti e Diuliomaria. Si parte lentamente, è Verona a dettare il ritmo, Brindisi si ubriaca di falli, e si fa di necessità virtù, tanto che perde in dieci minuti Maestrello per tre falli e Giuri per due e si ritrova a dover giocare senza play al cui posto viene riadattato Formenti. Due squadre chiuse in difesa che segnano poco sia nel primo che nel secondo quarto, 14-14 e 16-12. I falli sono la spina nel fianco della squadra biancazzurra che va al riposo lungo con 13 all'attivo, 4 per Maestrello e 3 per Wojciechowsky. Al rientro Brindisi torna alle calcagna dei veneti, rosicchia dei break importanti, a 6’29’’ l’asse Borovnjak-Callahan porta Brindisi a più 5 (34-39). Però puntualmente viene recuperata dalla squadra di Martellossi e abbondantemente superata al 30° minuto è 52-46. Ma l’Enel non demorde e l’ultimo quarto è quello decisivo, la gestione falli smette di fare paura e Brindisi ritrova il coraggio di aggredire, limita all’inverosimile l’attacco degli avversari che in dieci minuti metteranno solo 8 punti, confronto ai 22 brindisini che decretano la vittoria finale per la squadra di Bucchi. Fondamentali gli italiani, con Maestrello che trova 4 punti importanti, e i 6 liberi su 6 di Giuri e gli altri 2 di Formenti. Tra poche ore il secondo atto e si saprà chi tra i padroni di casa e gli ospiti alzerà il trofeo di Coppa Italia.

INTERVISTE DI FINE GARA.

Il fischio della sirena decreta la vittoria di Brindisi e sul parquet del PalaFlorio scoppiano gli abbracci fra i giocatori, così come sugli spalti tra i tifosi biancazzurri che sono arrivati a Bari per cantare i colori della loro città. E orgogliosi hanno voluto e ottenuto la presenza in curva di Marco Giuri, acclamata bandiera di brindisinità. E il giovane cestista non ha desistito dal salire tra i suoi concittadini per festeggiare questo mezzo trofeo conquistato. “E’ stato faticoso ma alla fine ce l’abbiamo fatta, nonostante le assenze di Ndoja e Renfroe. E mi sento di dover dire che questa vittoria la dedichiamo a loro. E naturalmente anche ai nostri sostenitori, che ci seguono sempre anche nelle trasferte lontane. Il loro calore ci ha dato una grande spinta per vincere anche in un momento non dei più rosei per noi” ha spiegato il play biancazzurro che ha avuto un peso notevole, sia per la responsabilità di cui l’assenza di Renfroe  lo ha caricato, sia per quegli ultimi minuti finali che portano anche e soprattutto la sua firma. Sei liberi su sei che hanno fatto la differenza tra tornare a casa o rimanere nel capoluogo pugliese per prepararsi alla finalissima con Jesi, altra squadra che ha passato il turno. “Avremmo potuto forse fare anche qualcosa in più, ma nell’emergenza in cui ci siamo trovati siamo rimasti uniti e non abbiamo mai mollato. Personalmente sono soddisfatto della mia prestazione, e anche della gestione dei falli. E’ stato importate non mostrare il fianco agli arbitri facendo vedere un cambiamento nel modo di gestirti. Invece, abbiamo continuato a difendere mettendo le mani addosso, come si dice. Ho da migliorare ancora appunto nella gestione delle ultime palle, come è meglio spenderle, e in difesa” conclude la sua analisi il giovane cestita brindisino che coach Bucchi ha inserito negli schemi sia come play che come guardia, a momenti lo si è visto anche giocare da 3. Una squadra, quella biancazzurra, che dimostra ogni giorno di più di avere bisogno dell’apporto di tutti, e di contare molto sui giovani italiani. Riprova ne è stata ancora una volta questa partita iniziata non in maniera brillante, ma terminata nel migliore dei modi grazie proprio a questi ragazzi. “In effetti abbiamo faticato all’inizio. Abbiamo dovuto adattarci alle assenze, cambiare difese, e quei falli iniziali ci hanno sì messo in difficoltà, ma abbiamo fatto bene a non demordere per questo e non stare troppo a pensarci. Negli spogliatoi alla pausa lunga ci siamo detti proprio questo, di non guardare ai falli, ma anzi continuare a difendere come sappiamo fare” ha raccontato Matteo Formenti, che insieme a Giuri ha messo quei due liberi che hanno consentito all’Enel di scavare il solco fra se stessa alla Tezenis Verona. “Insomma, non una partita spettacolare, ma alla fine è venuto fuori quello che volevamo. Cioè vincere e dimostrare il nostro valore. Ora ci prepariamo a domani” ha concluso la guardia.

“Complimenti a Brindisi e in bocca a lupo per la finalissima”. E’ lo sportivissimo augurio del coach della Tezenis Verona. Quasi a dire che nelle mani dell’Enel Brindisi ora c’è anche un po' del loro sudore. Alberto Martellossi ha anche creduto di poterla vincere questa partita, ma l’ultimo quarto lo ha fatto risvegliare da questo sogno. “Verso la fine abbiamo perso completezza come squadra ed ecco che sono arrivati solo otto punti. Ma non abbiamo fatto una gita, anzi sono molto orgoglioso della nostra prestazione, anche se non è stato un gioco brillante perché entrambe le squadre erano in deficit e mancavano di giocatori importanti” ha spiegato il tecnico della squadra gialloblu che non ha smesso di crederci fino alla fine, anche quando è venuto meno l’apporto di West. L’ala americana ha rimediato 16 punti, così come il nuovo arrivo McGrath. “E’ con noi da dieci giorni ma si è subito inserito nei nostri schemi e ci ha dato una grande mano” ha concluso Martellossi. “Nelle finali tutte le squadre cercano il meglio. Io stesso, nel terzo quarto soprattutto, mi son preso molte responsabilità ma non tutte sono andate a buon fine” sente di dover fare "mea culpa" il capitano della Tezenis Antonio Porta, “Qualche scelta sbagliata e quei due liberi finali che potevano andare dentro. Ma abbiamo combattuto con una grande squadra come Brindisi”.        
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E. Carchia

E. Carchia

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