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Serie A2 Est 03/05/2011, 19.19

MarcoPoloShop.it, a Ranuzzi bastano pochi minuti

"Contento del mio impatto"

Serie A2 Est

 - La Voce di Romagna -

 "Per me tra quintetto base e panchina non c'è differenza: tutti sono importanti, tutti i giocatori sono chiamati a dare il loro contributo". E' una frase classica, buona per tutte le stagioni, puntata nel taccuino di ogni allenatore. Poi c'è chi associa la parola "rotazione" a una manciata di minuti e poco altro e chi invece ci crede davvero e la fiducia la riserva a tutta la rosa. Come coach Vucinic. E Alex Ranuzzi ne è la prova: l'ex Gira in coppia con Stefano Borsata (certo grazie anche al 5° fallo di Lee Goldwire e all'opaca prova di Poletti che ha consigliato il coach serbo di utilizzare a lungo Bobby Jones come pivot tattico) è stato in campo nei torridi minuti finali, quelli che speriamo passeranno alla storia di Forlì come i più importanti in chiave salvezza. Per Ranuzzi, una partita di sostanza assoluta, pur senza punti messi a referto. "Bel match? Mi fa piacere sentirlo - confessa l'ala fortemente voluta dal ds Arpaia - e soprattutto sono contento dell'impatto sulla partita. Sentivo che la squadra aveva bisogno di intensità e maggiore presenza in difesa; penso che le mie due cose migliori, quelle che illustrano quanto volevo fare, siano state il rimbalzo in attacco spizzato per Bobby (Jones, e il raddoppio a metà campo su Campbell che poi ha commesso sfondamento su Borsato). In effetti con Ranuzzi a piantonare le canotte blu marchiate Fastweb, la presa difensiva romagnola sui piemontesi è stata più netta. "Se nei primi tre quarti, forse per colpa della tensione, abbiamo girato troppo a vuoto con disattenzioni gravi su Malaventura e Pierich - continua Ranuzzi - negli ultimi 5' di gara abbiamo calato la leva del gas, mordendo e non regalando veramente più nulla". Tutto bello, esaltante, ma il tempo dei festeggiamenti ancora non è arrivato: solo vincendo a San Severo venerdì sera, Forlì potrà dire di aver raggiunto la più incredibile delle salvezze. Una partita comunque insidiosa visto che i foggiani, forse a ranghi ridotti per esigenze di budget, potranno affrontarla con grandissima serenità. "San Severo è l'ultimo passo fondamentale, ovvio; dovremo scendere in campo concentrati al massimo, giocare col coltello fra i denti per pollarla a casa, anche perché - conclude sorridendo il biancorosso - dagli altri campi una mano non arriva mai, anzi...".

 

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E. Carchia

E. Carchia

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