Boniciolli: "Nessuna polemica, ma l'organismo mi ha detto che fosse meglio sedermi"
Le parole del coach della Fortitudo Bologna dopo la sconfitta a Jesi
“Abbiamo passato la settimana lavorando bene, ma cercando di spiegare ai giocatori che noi valiamo come le altre squadre se pareggiamo l'intensità mentale, emotiva e fisica. L'ultimo esempio fatto è stato quello di Cleveland, probabilmente la squadra più forte del mondo, che prende 150 punti in casa da Oklahoma con un atteggiamento imbarazzante. Se vogliamo vincere questo campionato dobbiamo mettere in campo un'aggressività fisica e mentale, ancor prima di eseguire schemi o rimesse, che questa sera non abbiamo avuto".
"Sul 26 a 23 per noi, dopo un time out di Jesi, abbiamo beccato un 15 a 1 di parziale comportandoci come agnelli nella foresta, e subendo nel secondo tempo un altro parziale di 59 a 35. Questo per una squadra come la nostra non va bene, come non va bene il 10/35 al tiro dei nostri esterni più importanti, molti tiri al primo ferro tirati senza convinzione. Allestendo una squadra di veterani, la speranza era che nel momento di difficoltà questi tenessero. Nella nostra miglior tradizione siamo sempre capaci di farci del male”.
“Trieste perde a Forlì, Ravenna da Orzinuovi, noi qui a Jesi. Questo vuole dire che nel girone di ritorno, quando giochi su campi come questo, non conta la classifica con la quale ci arrivi, bensì quanto sei aggressivo, arrabbiato, come i tuoi avversari che hanno una posizione di classifica peggiore. Dopo un mese tremendo fatto di tre sconfitte su quattro, ne siamo usciti con quattro vittorie consecutive non attraverso schemi migliori, ma solo grazie ad una grande aggressività mentalità e fisica. Senza questa fame non si va molto lontano, la classifica non ci punisce più di tanto viste le sconfitte concomitanti di Trieste e Ravenna, ma ci penalizza invece in termini di occasione sprecata. I nostri giocatori hanno molto a cui pensare".
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