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Serie A2 Est 12/04/2011, 11.58

Marco Polo, il destino in mano al giudice

Bonamico: "Gli errori fanno parte del gioco"

Serie A2 Est

Il risultato di Forlì-Pistoia non è stato omologato, ma era un atto dovuto, visto che — come preannunciato — i toscani hanno presentato ricorso. L’ultima parola spetta a una speciale commissione: difficile stabilire i tempi, specie se la matassa dovesse ingarbugliarsi.

Pistoia è letteralmente infuriata, anche se già ieri sera il general manager degli ospiti Massimo Bulgarelli ammetteva: 

"Se l’errore è umano non esistono regole al riguardo. In quei momenti concitati, ragionando in modo razionale, posso dire che la dicisione più giusta è stata quella di ripetere l’azione".

Cosa che appunto è avvenuta. 

"Purtroppo non c’ero, so che è stata una partita bellissima — dice il presidente della Legadue Marco Bonamico —. Non è compito mio commentare le decisioni arbitrali né dire se c’è stato o meno errore. Credo che in quel momento qualsiasi decisione avrebbe generato rimostranze. Purtroppo anche l’errore può far parte del gioco". 

Ci sono precedenti? Sì, no, forse. Il più celebre è Fortitudo-Montegranaro dell’8 febbraio 2009: ultima azione con 1”17, il canestro del sorpasso dei marchigiani viene annullato, in realtà il cronometro non ha funzionato correttamente e la partita fu rigiocata.

Il 20 gennaio di quest’anno, in Eurolega, la Lottomatica Roma si trova in una situazione simile: l’Olimpia Lubiana è a +1, Roma ha la rimessa, il tempo inizia a scorrere prima che la palla torni in campo e i capitolini non hanno praticamente tempo sufficiente per costruire un tiro. E perdono. Segue inevitabile ricorso che stavolta, però, viene respinto.

Caso diverso ancora, nel 2001 in semifinale di Eurolega: l’Aek Atene batte il Tau Vitoria con canestro (oltre) allo scadere. Gli arbitri convalidano, ma stavolta le strumentazioni non c’entrano: si tratta di una svista talmente marchiana che il match viene fatto rigiocare.

Insomma, una regola non c’è. Ci sono solo differenze: sia rispetto al caso di Bologna che a quello di Roma, a Forlì l’errore è stato scoperto, la partita non è finita senza che il problema venisse alla luce. Si può discutere sull’equità della "sentenza" a botta calda, ma — anche alla luce dei precedenti — se il finale fosse stato convalidato, con quell’82-81 viziato da un attacco durato circa 35” di Forlì, allora sì il ricorso sarebbe stato certamente accolto.

Un solo aspetto non è chiaro: Porzingis segna il -1 pistoiese quando mancano 37”, il tutto si ripete con 35” sul cronometro.

"Non lo so, l’hanno deciso gli arbitri. Non credo si possa discutere o rigiocare la partita", taglia corto il dirigente biancorosso Giovanni Genesi.

© Riproduzione riservata
E. Carchia

E. Carchia

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