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Serie A2 Est 25/03/2011, 21.54

'Marco Polo devi crederci'

lex Ranuzzi non molla e chiede l'aiuto del popolo biancorosso

Serie A2 Est

-Corrire di Romagna-


L'ultima volta che si sono sfidate al Palafiera erano davvero altri tempi: Forlì-Udine non va in scena dal novembre 1994, quando FOlitalia vinse 95-89 grazie a 43 punti di Niccolai. Dopo 17 anni si riapre il libro aggiornando un bilancio che vede i biancorossi avanti 7-4 nei match in casa. Il primo confronto in A fu nel 1976, l'ultimo è legato a quella Udine poi retrocessa che presentava tanti "ex" a fine carriera come
Marco Bonamico, Leo Sonaglia e Lauro Bon. Non si tratta di una "classica", ma comunque di una gara con aneddoti speciali come il ko forlivese 88-91 all'ultima giornata di quella stagione 1989/90 che culminò
poi con la scalata in Al, via play-out, della Jolly, o come il successo 104-79 del 25 marzo 1986. Era la quartultima di A2 e con quella vittoria su unaFantoni poi promossa, Forlì di fatto evitò la retrocessione, perdendo le ultime tre uscite ma conservando due punti su Siena. Chissà che la disperata rincorsa al 14° posto della Marco Polo non tragga vigore da quel lontano precedente. La Snaidero può ambire alla massima serie anche se arriva al PalaCredito con 5 sconfitte su 9 partite nel girone di ritorno, mentre la Fulgor Libertas non vuole proprio arrendersi come conferma l'ala Alex Ranuzzi. «Ci sono ancora sei partite da giocare, tante e finché abbiamo speranza dobbiamo lottare e non rassegnarci assolutamente. E' vero che ormai siamo aggrappati soprattutto ai risultati altrui, ma tutto è possibile». L'ala bolognese rivela che questo è anche quanto dopo-Reggio Emilia Nenad Vucinic va ripetendo in spogliatoio sino a sgolarsi e poi chiede al pubblico di non voltare le spalle alla Marco Polo. «Contro Udine possiamo vincere, ci proveremo in tutti i modi. Non vogliamo abbandonare la nave finché non sarà eventualmente affondata e spero che i tifosi continuino a credere nella salvezza quanto noi». Insomma, il ko con la Trenkwalder può avere incurvato, ma non ha ancora spezzato, la schiena dei biancorossi. «Quella di domenica è stata una partita in cui alla bravura di Reggio si sono sommati i nostri errori: abbiamo perso in difesa dove nel primo tempo non siamo stati abbastanza intensi. Non per presunzione, ma per toppa tensione. Ora, però, la pressione è di fatto svanita, la classifica ci porta a giocare liberi, senza più nulla da perdere, e può essere un vantaggio». Intanto Ranuzzi un pregio ce l'ha: quello di non voltarsi indietro. Domenica troverà da avversario quel Roberto Prandin con cui visse da protagonista ad Ozzano la scorsa, indimenticabile stagione. Nostalgia? «E' stato l'anno più bello della mia vita, ma non voglio vivere di ricordi. Il mio compito è far sì che Forlì non torni a guardare alla serie A come a un tempo passato».

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E. Carchia

E. Carchia

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