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Serie A2 Est 01/03/2011, 21.52

Ranuzzi prende per mano la Marco Polo

"Sono abituato a vincere, a questo punto conta l'orgoglio personale"

Serie A2 Est

-Corriere di Romagna-


La settimana del "ricarico" è finita, ora per la Marco Polo riprende il conto alla rovescia verso la tappa cruciale di Lodi. Domenica in casa dell'Assigeco la Fulgor Libertas si gioca quasi tutte le sue speranze di riaprire
il discorso salvezza e lo farà finalmente con un assetto adeguato, quello con un'ala piccola vera in quintetto: Shawn Huff. Prima di iniziare a contare le ore che separano i biancorossi dalla sfida, è doveroso fare un passo indietro e capire come è stata impostata da coach Vucinic la scorsa settimana di lavoro. A entrare nel merito è Alex Ranuzzi, l'ala bolognese che due domeniche fa nella sconfitta interna con Veroli ha realizzato la sua seconda doppia cifra stagionale. «Abbiamo impostato il lavoro a metà tra tecnica e richiami atletici - spiega Ranuzzi -. Il coach ha voluto tirarci il collo per migliorare la nostra condizione fisica e farci arrivare al top a Lodi. È stato giusto farlo, anche se a mio parere il problema della squadra non era la carenza di condizione, bensì di fiducia: perdere in continuazione mina le sicurezze individuali e collettive, ma forse solo lavorando in palestra con la massima intensità puoi riuscire a ritrovare certezze». Dopo il capitombolo contro i ciociari, doloroso specialmente poiché maturato anche a causa dell'assenza di reazione emotiva di Forlì alle prime, vere, difficoltà, Nenad Vucinic ha doverosamente cercato di rimotivare la sua truppa. «Ci ha detto che non permetterà a nessuno di noi di avere un atteggiamento perdente in campo, che lui non mollerà e che non vuole lo faccia nessuno di noi - afferma Ranuzzi -. Questa lezione ce la ripete da tempo e anche se i risultati non stanno arrivando, qualcosa di diverso in partita si vede rispetto al passato: ora c'è meno paura di prendersi responsabilità. L'importante è che non ci scoraggiamo subito ai primi problemi come accaduto con Veroli, che non difendiamo più a braccia abbassate come domenica scorsa». Ranuzzi ci crede e da lottatore qual è lancia la carica, anche spronando se stesso. «Io voglio vincere, sono abituato a vincere e retrocedere mi farebbe troppa rabbia. In questo momento della stagione conta soprattutto l'orgoglio personale e io so che sto giocando male. Mi sono fatto travolgere dal ciclone negativo, negli ultimi due mesi non ero più io e penso d'aver toccato il fondo nel match con Imola. Dalla gara con Scafati penso però di essere cresciuto e con Veroli ho rivisto il Ranuzzi che conosco. Di questo non posso che ringraziare Vucinic e la fiducia che continua a darmi». Ora, con l'innesto di Huff nel suo ruolo, l'ex Gira probabilmente non avrà più il quintetto base, ma il suo apporto dovrà tornare a essere di sostanza a dispetto dell'entità del minutaggio. «Non penso che avrò meno spazio, di certo non sarò più l'unico a difendere sui "3" avversari. Io darò il massimo per ogni minuto che mi sarà concesso e sono felice che sia arrivato Huff: è un vero professionista, è tosto, gioca duro e ha la mentalità che serve alla Marco Polo»

 

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E. Carchia

E. Carchia

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