Michele Carrea: I dettagli hanno fatto la differenza
Le parole del coach di Biella dopo la sconfitta nella finale della Turkish Airlines Cup
Di seguito le dichiarazioni a caldo rilasciate da coach Michele Carrea in conferenza stampa al termine della Finale persa dall'Eurotrend Biella 68-69 contro la Segafredo Bologna.
«Siamo troppo vicini alla fine della partita per fare discorsi conservati o per guardare il bicchiere mezzo pieno. Volevamo vincere, lo volevamo sopra ogni altra cosa e sappiamo di aver fatto tanto. Complimenti a Bologna che ha fatto qualcosina di più. Noi siamo ambiziosi, non lo è Michele Carrea, o Marco Venuto o Mike Hall... Noi squadra siamo ambiziosi. Non ci serve in questo momento darci il cinque o farci i complimenti. Adesso ci serve arrabbiarci, perché potevamo vincere e non lo abbiamo fatto. In questo lavoro non capita spesso di vincere; quando ci sei vicino devi goderti il momento come la cosa più importante che ci sia. Anche questa sera la nostra performance non è stata negativa».
«In questo momento penso a quello che di diverso potevo fare io. Forse potevamo cominciare a cambiare su Rosselli un po' prima; il suo pick and roll ci ha fatto spendere falli e ha portato la Virtus a trovare tiri liberi facili. Forse potevo essere più convincente nel trasferire alla squadra l'importanza di fare blocchi migliori, perché la palla non girava e non si può fare una partita dove per trenta minuti la palla non gira. Detto questo, non girava neanche per loro. È stata una partita di una intensità fisica clamorosa. Non guardo all'errore del singolo. L'errore del singolo lo guarderò mercoledì quando potrò correggerlo, adesso non ci sono processi da fare. In questo momento ognuno si deve guardare dentro e pensare a quello che poteva fare meglio. Io penso che nessuno sia perfetto, neanche chi vince. Ognuno di noi deve cercare dentro di se quel dettaglio che poteva fare la differenza e in cui siamo stati non perfetti».
«Negli ultimi secondi abbiamo sbagliato prendendo un tiro che non era il migliore da prendere. Di squadra dovevamo prenderlo meglio».
«Wheatle ha messo due tiri da tre punti aperti su una rotazione su Jazz, Tessitori nei primi due quarti soprattutto ha provato a condizionare la difesa e a portare rotazioni. Che una finale sia un po' più nelle mani di Hall e Ferguson è abbastanza normale. Non voglio imputare la sconfitta a questo, ma spiegare la distribuzione dei tiri. Non dimentichiamoci che abbiamo giocato senza Niccolò De Vico, che di responsabilità in attacco in questa squadra ne ha una fetta importante. Tutti si sono presi la loro responsabilità e giocato una partita maschia. Quando si perde di un possesso sono i dettagli ad aver fatto la differenza. Ci sono dettagli che abbiamo gestito male con gli americani e dettagli che abbiamo gestito male con lo staff tecnico, altri poi che abbiamo gestito male con gli italiani. Quando si perde di due punti bisogna avere il desiderio di cercare quello che si poteva fare meglio. Volevamo essere vincenti, però si gioca sempre contro degli avversari e quindi la sconfitta si può guardare anche da un altro punto di vista. La Virtus ha fatto una cosa meglio di noi».
«Per quelle che sono le potenzilità dei giocatori, a responsabilità nei primi due quarti e mezzo è stata distribuita. È chiaro che non si può chiedere a Luca Pollone di giocare un clear-out, non è nelle sue corde, vorrebbe dire metterlo in difficoltà. Massone è un ottimo giocare di pick and roll, ma dentro a questo livello di fisicità è andato in affanno tutte le volte in cui è stato chiamato in causa. Abbiamo giocato una partita disciplinata rispetto alle qualità dei giocatori che avevamo a disposizione. Forse potevamo utilizzare un po' di più il post-up di Tessitori, però queste sono analisi del dettaglio che faremo rivedendo la partita».
«Hall nello spogliatoio ha fatto un discorso estremamente condivisibile ai compagni. La forza di questo gruppo è accettarsi per i propri limiti tecnici e caratteriali. Sappiamo che ognuno di noi ne possiede, accettarli significa poter evidenziare i punti di forza. La finale di Mike è stata strepitosa, poi ognuno reagisce a una cocente delusione con il proprio carattere. Nello spogliatoio ha fatto un discorso che personalmente condiviso. Non ho nient'altro da aggiungere. MVP? È un titolo che fa giustamente a chi ha vinto. Poi l'ha conquista quel cretino di Spissu (ride, ndr). Tra tutti quelli che potevano vincere la partita non mi dispiace l'abbia vinto lui...».