Alessandro Ramagli: Questo gruppo ha un'anima ed ora anche certezze in più
Le parole del coach della Virtus Bologna dopo la vittoria della Turkish Airlines Cup
“Era logico e normale che questa finale prevedesse un vincitore che alzava la Coppa, ma giocata così non poteva prevedere una squadra perdente. Quando si arriva a giocare una finale come questa, tutti tornano a casa arricchiti nelle proprie certezze, assolutamente non intaccate dal risultato”.
“Mi aspettavo Biella esattamente così, una grande squadra. Hanno preso 20 rimbalzi d’attacco quando me ne potevo aspettare 13. Io sono abbastanza vecchio, e dico onestamente che non mi ero mai trovato a gestire due partite così complesse come quella di oggi e quella di ieri contro Trieste, per via della nostra condizione attuale. Sapevo di dover far rientrare due giocatori cercando di tirarne fuori al meglio almeno uno solo. E così è stato per Lawson e Ndoja, che non avevano le energie per giocare così tante gare di fila. Si è visto ieri contro la fisicità di Trieste, e oggi contro i rimbalzisti di Biella: per noi è faticoso farne due di fila, figurarsi tre, ed è anche per questo che questa per noi è stata davvero una gran bella vittoria”.
“Mi sento di ringraziare tutti quelli che lavorano in palestra per permettere ai ragazzi di allenarsi, a partire dallo staff medico e dai fisioterapisti, che hanno messo in condizione di dire la loro gli infortunati, oltre a Spizzichini che ieri aveva la febbre. E, ovviamente, ringrazio i miei assistenti, Daniele, Cristian, Mattia e Carlo, senza di loro non saremmo riusciti nemmeno ad entrare in campo: giocare a Bologna potrebbe sembrare un vantaggio, ma in realtà non sei in ritiro, continui a vivere la tua vita, di conseguenza c’è bisogno anche di chi entra in palestra mezzora prima di me. Questa Coppa è anche farina del loro sacco”.
“Abbiamo giocato in una condizione fisica tale per cui di solito vieni sconfitto subito, già alla prima partita, invece siamo riusciti non solo a vincere ieri, ma anche oggi: perché chi scende in campo ha anima, sa quello che si deve fare, supera i momenti delicati e riesce a dare la zampata finale. Ndoja e Lawson da adesso si alleneranno in palestra tutti i giorni, e allora capirò bene in che condizioni sono, dopo aver compreso anche come sono messi tutti gli altri. Per ora abbiamo improvvisato, ma solo quando saremo in palestra tutti, in buone condizioni, avremo la percezione di quello che potremo fare”.