Alla viglia del match di domani in Supercoppa contro Mantova, ecco alcuni stralci della conferenza stampa del coach della Fortitudo Bologna Matteo Boniciolli:
“Il livello del campionato si è alzato e ci più squadre con grandi ambizioni. Mantova ha aggiunto Daniels, un giocatore fuori contesto, ma anche Ravenna e Trieste hanno roster interessanti. Poi Ferentino, Trapani e la Virtus, allenata da uno dei migliori coach italiani, oltre a Verona e Treviso”.
“Per noi dovrà essere una stagione basata sulla fame ed un pizzico di follia, dovessimo perdere queste due caratteristiche sarà una stagione di dolori ed amarezze. Togliamoci dalla testa che sarà una passeggiata col tappeto di rose. L’obiettivo è cercare di migliorare la posizione dello scorso anno nella griglia play off, che ci permetta di avere quantomeno i primi due turni con la “bella” in casa, nonostante abbia sempre molte perplessità sulla formula di questo campionato. Se dovessi trovare un motto per spiegare quale dovrà essere il nostro atteggiamento in stagione, direi parafrasando Steve Jobs “Stay hungry, stay foolish”. La stagione dello scorso anno ci ha insegnato che l’insidia è dietro l’angolo, ma oramai è tutto finito; quanto successo dovrà solo darci indicazioni su quale strada percorrere per raggiungere l’obiettivo.”
“La Supercoppa? La giocheremo senza Italiano e probabilmente Ruzzier. L’obiettivo è fare la migliore figura possibile considerato il momento che stiamo affrontando. Candi avrà la possibilità di fare meglio rispetto alla gara contro Caserta, come Campogrande avrà possibilità di giocare da play in situazioni di alto livello. Non snobbo la competizione, ma la mia “colonna d’Ercole” al momento è la prima di campionato contro Chieti, per cui preferisco non rischiare giocatori come Ruzzier e Italiano al momento non al meglio”.
"Roberts? Ha sofferto più di tutti i ritmi di lavoro, ma non ci sono problemi di incompatibilità e non mi metto certo a litigare con un ragazzo di 29 anni. Il mio obiettivo è che a fine anno, dopo averci portato in seria A, ci saluti per giocare in Eurolega. E’ un mio giocatore, abbiamo parlato con la società e la scelta migliore era quella di tenerlo in squadra. Farò di tutto per far si che esprima le sue grandi potenzialità, ma sarà il campo a decidere. E’ arrivato in un gruppo che ha ottenuto risultati grazie ad un lavoro impegnativo, e prima o poi dovrà accettare questo sistema di lavoro. Non sono un dittatore, ma dovrà essere lui ad adeguarsi, non io ad altro. E’ stato abituato a giocare in contesti dove l’americano era fondamentale, ma qui è diverso: non gli si chiedono 35 minuti, ma deve comprimere il gioco, magari in 24 minuti, ma ad alta intensità. Poi fai due “boiate” ed esci, ma questo vale per tutti non solo per lui. Rimane un giocatore perfetto, guardia che può giocare da tre con lo stesso tiro di Flowers, ma anche capace di mettere la palla a terra”.
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