Di seguito le dichiarazioni di Kareem Canty, nuovo play della Tezenis Verona, mercoledì mattina nella sede di inlingua Verona di stradone San Fermo nel corso della sua presentazione alla stampa: «È stato il mio agente a parlarmi della Tezenis e di quest’opportunità, illustrandomi anche quel che offre Verona come città. Ho contattato Ian Miller, che ha giocato qui e che mi ha raccontato la sua esperienza. Ad un certo punto la scelta per me è stata facile, considerato il momento della mia carriera questo è certamente un matrimonio felice. Che giocatore sono? Uno davvero competitivo, ho un temperamento duro. Non ci sto a non vincere, non mi piace arrivare secondo. Ad Harlem, dove sono cresciuto io, di talento ce n’è tantissimo. Ho giocato a Rucker Park ed Each One Teach One. Lì la differenza la fanno il cuore e il supporto che si riceve dalla famiglia e dagli amici. Di sicuro il basket ad Harlem è tosto. La sospensione ad Auburn? Tutto parte sempre dalla mia natura di grande agonista. Dopo una serie di sconfitte è nata qualche incomprensione. La decisione di separarsi è stata comunque reciproca. Ad Harlem mi è capitato di giocare con parecchi ragazzi poi reclutati dall’Nba. Penso a Ben Simmons dei Lakers, a Trey Burke di Utah, a Kriss Dunn di Minnesota ma anche a tanti altri. Per stare in campo devi dare tutto, i contatti sono molto fisici. Bisogna diventare quasi delle bestie per reggere il confronto, ma se ci riesci poi puoi andare ovunque. La mia famiglia? I miei genitori sono sposati, sono figlio unico. Mio padre è appena tornato a casa dopo otto anni di prigione, quando andavo a trovarlo mi ha dato sempre molta forza e molta energia per fare in modo che non finissi sulla strada. Le prime impressioni del basket italiano? Il livello è più alto di quanto avrei potuto immaginare e c’è anche maggior fisicità di quanto non avessi previsto. Ho subito più blocchi in una settimana che in tutta la mia carriera. Frazier? Ci ho giocato contro all’università, ci conosciamo, ci siamo sentiti spesso in questi giorni. È un giocatore molto solido, ho grande rispetto di lui».
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