Ravenna, presentato Marks: Sono un giocatore offensivo ma anche un leader in difesa
Le parole del neo arrivo in casa ravenna
Questa mattina alle 11.30 presso la sede del Club in viale della Lirica, 21, è stato presentato Derrick Marks. La guardia americana è stata introdotta dal Presidente Vianello che ha sottolineato: “Tutti volevano il gran colpo e sono convinto di averlo realizzato. Le premesse mi sembrano estremamente positive e sono molto contento, adesso aspetto la risposta del campo”. Derrick ha subito raccontato se stesso: “Sono molto contento di essere qua e ringrazio il Presidente, l’allenatore e tutto lo staff che mi ha accolto qui a Ravenna”.
Rispondendo poi alle domande dei giornalisti ha descritto i suoi più grandi pregi e difetti: “Sono un giocatore offensivo, capace di segnare punti e creare gioco, ma sono anche un leader in difesa. In generale sono un ragazzo che vuole migliorare e intendo lavorare per crescere su tutti gli aspetti del gioco”. A proposito della scelta di vestire la maglia giallorossa, Marks ha spiegato che "Ravenna è la scelta migliore per le opportunità che mi offre. Ho subito trovato un buon feeling con l'allenatore e da tutte le informazioni che ho ricevuto ho percepito una società seria, aspetto che mi ha convinto definitivamente a scegliere la proposta giallorossa”.
Il DG Montini ha risposto poi a chi chiedeva della trattativa con il giocatore: “All’inizio del mercato Derrick aveva l'ambizione di andare in Serie A ed era quindi impossibile pensare di firmarlo. Poi, nonostante l'interessamento di società più quotate di noi, c’è stato un momento interlocutorio in cui ci siamo inseriti con un’offerta basata sulla nostra situazione tecnica e sulle opportunità che Ravenna poteva offrirgli per il futuro. Lui ci ha riflettutto e ha risposto positivamente in breve tempo, concretizzando una possibilità che pareva quasi impossibile qualche settimana prima”.
Derrick ha precisato: “Prima di firmare ho avuto contatti con Taylor (Smith ndr), poi ho chiesto con i miei ex compagni di Tortona come fosse la realtà ravennate e ho ricevuto risposte positive un po’ da tutti. Ora sono appena arrivato quindi la conoscenza vera della città comincia da oggi”. Poi ha spiegato la scelta del numero 8: “Sono un grande fan di Kobe Bryant”. A proposito del passaggio da ovest a est ha confessato: “Non so molto del girone, ma mi hanno detto che ci sono molti derby, e queste sono partite che mi stimolano tantissimo e mi portano a dare di più, anche perchè mi piace vincere”.
Poi ha parlato della sua estate: “Il 1 giugno sono tornato negli USA dopo aver perso ai playoff con Tortona, ho fatto due settimane di vacanza e poi ho subito ricominciato ad allenarmi tre volte a settimana per tutto il resto dell'estate”. Analizzando il suo possibile contributo alla squadra nel corso della partita ha confermato: “Come ho detto l’essere un realizzatore è una delle mie caratteristiche, ma allo stesso tempo non devo segnare solo io e accentrare troppo il gioco. Bilanciare le mie capacità di segnare e far segnare è un particolare sul quale sto lavorando”.
Infine ha raccontato qualcosa della sua carriera prima di arrivare in Italia, regalando anche una simpatica battuta sul periodo passato all’high school: “La mia squadra non era molto forte e il piano partita era sostanzialmente ‘date la palla a me’ (give me the ball)”. Sul college invece ha spiegato: “A Boise State sono cresciuto di più come giocatore e mi sono creato una mentalità vincente”. In conclusione ha sottolineato il sostegno per la squadra della sua città: “Tifo per i Bulls e amo Michael Jordan, abbiamo ceduto Derrick Rose ma non cambia nulla per me. Tra gli italiani mi ricordo soprattutto di Belinelli quando ha giocato proprio a Chicago”.