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Serie A2 Est 12/08/2016, 10.33

US Basket Recanati, Intervista a capitan Attilio Pierini‏

Le parole del giocatore

Serie A2 Est
Ultimi giorni di vacanza per l’US Basket Recanati che nella mattinata di martedì 16 agosto si radunerà nel quartier generale del PalaCingolani per poi dare vita già nel pomeriggio alla prima seduta di allenamento dell’anno. Squadra rinnovata, molte scommesse ma anche qualche certezza. Tra queste sicuramente quella di Attilio Pierini, il capitano dei leopardiani e l’autentica bandiera dei colori gialloblu non fosse solo per la sua ultradecennale militanza nella squadra che ha portato dalle minors regionali fino alla Serie A.

Quattordicesima stagione a Recanati per “Attila” che da grande professionista qual’è è già da alcune settimane in palestra per farsi trovare pronto. “Sono vecchietto – ammette scherzando il capitano - e mi devo tenere sempre in allenamento altrimenti è dura stare dietro a questi giovani.”

Alle porte di una ennesima avventura alla guida dell’US Basket Recanati in un campionato che conosci ormai bene e dove la squadra si affaccia con un volto praticamente nuovo. A pochi giorni dall’inizio di preparazione che idea hai della nuova stagione?

“Il nostro girone è per certi versi bellissimo ma altrettanto duro e difficile rispetto a quello dell’anno scorso. Ci sono squadre blasonate, piazze storiche con palazzetti tradizionalmente pieni dove troveremo tifo e passione. Sarà davvero bello giocare li ma dovremo farci trovare pronti. Tutte le nostre avversarie si sono mosse molto bene sul mercato e a oggi non ne vedo una inferiore a un'altra.”

Farsi trovare pronti vuol dire partire subito forte sin dal 16 agosto?

“Assolutamente si. Abbiamo già tutti in testa questo input e già dal primo allenamento dovremo lavorare a testa bassa per raggiungere gli obbiettivi di ogni giorno.”

Che tipo di squadra sarà la nuova US Basket Recanati?

“Anche quest’anno ripartiamo praticamente da zero. Quindi alla vigilia siamo un bel punto interrogativo non avendo una base data da una squadra affiatata come potrebbe essere, ad esempio, Treviso o Trieste che partono già con un livello di affiatamento elevato e quindi con un certo vantaggio. Dal canto nostro abbiamo la garanzia di un mercato fatto in prima persona da coach Calvani e dal DS Chiodoni, quindi in termini di precisione e oculatezza nelle scelte possiamo stare sicuri. A oggi non posso dire che squadra saremo perché dobbiamo ancora iniziare. Ci sono parecchie scommesse e puntiamo a vincerle tutte.”

Tra queste scommesse metti anche la coppia di americani?

“Sono due rookie e come tali entrambi da scoprire. Arrivano da due college importanti e con alle spalle buona esperienza in ambito universitario, tecnicamente e fisicamente sono molto interessanti. All’inizio sarà molto

importante come si ambienteranno, e in questo dovremmo noi compagni di squadra dar loro una grossa mano per farli inserire nel gruppo e nel contesto generale.”

Chi conosci dei tuoi nuovi compagni?

“Ho giocato tante volte contro Sorrentino e Loschi e sono molto contento di trovarmeli ora nel mio spogliatoio. Il resto sono giovani e non ci siamo mai incrociati sul campo. Già dal primo incontro che abbiamo avuto ho visto ragazzi molto motivati e già vogliosi di iniziare. Sicuramente un buon atteggiamento per partire bene.”

La scommessa quest’anno si chiama anche Ancona. Come vedi il trasferimento di sede?

“E’ stata una scelta importante e rischiosa. Ma una Società che vuole crescere sotto ogni aspetto deve avere una casa grande e accogliente e non solo isolata ai 40’ della partita. Andiamo ad Ancona e dobbiamo portarci dietro lo zoccolo duro di Recanati, e sono sicuro che sarà con noi. Poi bisogna coinvolgere il più possibile gli sportivi del territorio e i tanti appassionati di basket di Ancona. La Società sta lavorando sodo, e conoscendo chi si sta occupando di questo sono sicuro che farà il massimo per portare più gente possibile al palasport. Il resto poi dovremmo farlo noi. Una squadra che vince e diverte riesce anche a coinvolgere sempre più gente. Coach Calvani ha già affrontato questo tema. Abbiamo due compiti principali: diventare squadra e portare gente alle nostre partite. Non giocheremo più davanti a 1000 persone ma abbiamo la potenzialità di avernie 5000. Dobbiamo sfruttarla.”

Alla vigilia della tua quattordicesima stagione con questa maglia cosa chiedi personalmente all'annata che sta per iniziare?

“Lo scorso anno è stata una sofferenza, personalmente però sono stato bene e credo di aver dato un buon contributo al raggiungimento del risultato finale. Oggi il mio obbiettivo è continuare così, magari soffrendo di meno. Fisicamente mi sento bene, convivo senza problemi con qualche acciacco che ho imparato a gestire, e cercherò di dare l’aiuto alla squadra per vincere. Non gioco certo per le statistiche ma solo per dare il massimo ai fini della squadra. Non mi tiro mai indietro e non mi è mai piaciuto perdere. Non cambio certo adesso. Il campionato ormai lo conosco. Spero di stare bene e di portare in alto anche questa nuova squadra.” 
© Riproduzione riservata
O. Cauchi

O. Cauchi

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