Boniciolli: "Vincere il secondo campionato consecutivo sarebbe fantastico"
"Giocheremo la finale dando tutto. Indipendentemente dall'esito della finale, questo gruppo rimarrà anche il prossimo anno. Dispiace per il divieto delle trasferte, soprattutto per i tifosi veri"
“Stiamo per affrontare una finale alla quale arrivano due squadre con percorsi diametralmente opposti. Brescia ha scelto una squadra di veterani e di grande esperienza e qualità, affidata ad un giovane allenatore, unica, fra le squadre allestite per vincere, ad arrivare fino in fondo. Il nostro è un percorso diverso, col mantenimento del nucleo dello scorso anno, con giovani come Candi e Campogrande, e con giocatori che hanno manifestato le loro qualità nelle cosi dette minors. Poi ci abbiamo aggiunto qualche veterano, e due americani purtroppo però non sempre presenti”.
“Dal punto di vista tecnico nel confronto giocatore con giocatore forse paghiamo, eccetto Amoroso Carraretto e Lamma e Daniel, ma squadra contro squadra non paghiamo nulla. Si tratta di vedere se in questa serie prevarrà l'esperienza di Brescia o la nostra energia; avendo giocato 4 partite in meno di loro, avremo un piccolo vantaggio. Poi ho due certezze. La prima è che finiremo la finale avendo dato tutto, e già questa è una vittoria. Secondo, indipendentemente dal risultato, la certezza che il nucleo di questa squadra continuerà a lavorare assieme al di là della categoria in cui giocheremo. Questo ci darà un piccolo vantaggio rispetto agli altri nel campionato che giocheremo il prossimo anno qualunque esso sia”.
“Situazione fisica? Italiano sta sostanzialmente bene. Il suo infortunio non è invalidante, deve sopportare il dolore. La situazione di Amoroso è più complessa: ha preso una brutta influenza, ma è un giocatore di tale personalità e qualità che sono sicuro saprà rendere al massimo. Teniamo conto che abbiamo Quaglia che può darci una mano in modo da dare qualche minuto in meno ad Amoroso”.
“Ci avviciniamo ad una finale nelle quale si accosta il nome di Raucci a quello di Moss, e già questo è una vittoria. Dovrà poi essere il campo a stabilire la squadra che andrà in A1. Mi auguro che Caserta riesca a risolvere i suoi problemi, ma sono consapevole che sanare un deficit così importante non è semplice. Non reputerei sbagliato che le due finaliste andassero in serie A, nemmeno in Nba fanno come qui. Lì partono in 30 per arrivare ad una, noi in 32. Il legislatore dovrà intervenire. Ci lamentiamo che nel basket non ci sono investitori, ma non è un incentivo offrire un posto solo a 32 partecipanti. Il diritto sportivo dovrebbe aiutare chi ha lottato per la promozione, non chi è retrocesso”.
"Divieto trasferte? Mi dispiace molto e capisco il legislatore. Più che il divieto delle questure, il motivo va cercato nelle incaute parole del presidente di Treviso. Credo che dipenda poi anche dai fatti dello scorso anno, sempre deprecabili, ma non ho mi sentito uno speaker urlare sui tiri liberi degli avversari, e con questo non voglio giustificare nulla. Mi dispiace che in questo paese ogni avvenimento sportivo non possa essere organizzato senza gabbie. Capisco la scelta della questura perché è il modo più semplice per risolvere i problemi, ma dovremmo chiederci tutti se le sassaiole o i morti abbiano prodotto qualcosa di buono. Il risultato è che si impedisce a tifosi veri, di Treviso, Bologna o Brescia, di assistere ad una partita. E' un vero peccato. Sarebbe il caso di cominciare a pensarci, non con comunicati, ma riflettendoci bene”.
“I giocatori sentono molto la mancanza dei tifosi in trasferta, ma in maniera positiva. Per alcuni in passato poteva rappresentare un peso giocare al Paladozza, ora è una spinta. Ho fatto l'A2 per due volte, e sono sempre arrivato lontano. Sono molto legato alla Fortitudo, società nella quale mi identifico in termini di passionalità. Ho avuto un offerta, tra l'altro molto importante, da una squadra nella quale sono stato in passato e che mi aveva mandato via, ma ho detto di no per restare qui. Una doppia promozione con lo stesso nucleo di giocatori e la stessa società, sarebbe un bel ricordo. Non capita spesso in poco più di un anno solare di passare dalla quarta serie alla serie A".