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Serie A2 Est 30/12/2015, 15.58

Intervista al Medico Sociale degli Stings Alessandro Giannattasio

Ad un passo dal giro di boa del campionato di A2, andiamo oggi a conoscere, facendogli qualche domanda, il Medico Sociale della Pallacanestro Mantovana Alessandro Giannattasio

Serie A2 Est

Ad un passo dal giro di boa del campionato di A2, andiamo oggi a conoscere, facendogli qualche domanda, il Medico Sociale della Pallacanestro Mantovana Alessandro Giannattasio.

 

– Cosa ti ha avvicinato al basket e come è nata la possibilità di lavorare con gli Stings?

La mia collaborazione con gli Stings è da nata da un progetto societario di avere un medico specialista in Ortopedia che fosse a stretto contatto con i ragazzi e che potesse essere il più possibile presente. Credo, inoltre, in quanto Chirurgo della mano ed essendomi da sempre interessato a questa branca dell’Ortopedia, di poter dare un contributo dal valore aggiunto visto quanto frequenti sono i piccoli traumi delle dita.

Quando la Società mi ha contattato, ho accettato subito con entusiasmo e, da subito, la mia presenza si è dimostrata utile nella gestione di infortuni fortunatamente non gravi, a partire da quello di Justin Hurtt, che nella partita contro Imola ha dimostrato di aver recuperato davvero bene.

 

– La tua passione per il basket?

Quello del basket è un mondo che mi ha affascinato fin da piccolo ma non l’ho mai seguito da vicino. Adesso lo vivo in prima persona e devo dire che è davvero affascinante e mi sento un vero tifoso. Lavorare con gli Stings si sta dimostrando gratificante, perché sono un bel gruppo con tanta voglia di fare bene e con tutte le carte in regola per farlo.

 

– Come ti stai trovando con lo staff e il gruppo di lavoro?

Con tutto lo staff il rapporto è di assoluto rispetto reciproco e voglia di una collaborazione che possa continuare nel tempo. A volte le esigenze della squadra e quelle mediche possono non essere le stesse ma troviamo sempre la miglior soluzione per i ragazzi e la squadra.

 

– Come è il tuo rapporto con i giocatori?

Bisognerebbe chiederlo a loro. Scherzi a parte, stiamo creando un buon feeling e cerco di mantenere un rapporto che vada al di sopra delle etichette. In fondo siamo un gruppo di ragazzi che cercano di portare a casa delle belle soddisfazioni e finora, tra alti e bassi, ci stiamo riuscendo.

 

– Quale è il tuo obbiettivo di crescita professionale con gli Stings?

Al momento il mio unico obiettivo è quello di far bene il mio lavoro e di “coccolare” i ragazzi quando ne hanno bisogno. Mi auguro, ovviamente, che la squadra cresca e io con lei.

© Riproduzione riservata
E. Carchia

E. Carchia

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