Fileni BPA, parla il ds Gresta

La conseguenza peggiore della debacle senza attenuanti (in serata erano attesi gli esiti della risonanza magnetica per Pecile) di Ferrara? Non la figuraccia o le proporzioni della sconfitta, non il passo indietro in una classifica ormai ai limiti dell’anonimato, non la prova imbarazzante della coppia Usa, neppure la dimostrazione di manifesta inferiorità contro una squadra di buona caratura ma priva a sua volta di due titolari. Il rischio vero è la disaffezione dei tifosi della curva, quelli dalla fede incrollabile, gli unici che non fanno mancare il sostegno alla squadra, neppure nei momenti più bui, neppure quando al PalaTriccoli batoste come quella di domenica arrivavano con una costanza degna di miglior causa. Domenica, nel corso del terzo quarto i tifosi di Avanguardia, increduli e disgustati, hanno ammainato gli striscioni, silenzio assoluto fino a quando l’ultima sirena ha posto fine al calvario arancioblù. «Una prestazione semplicemente scandalosa, poco o niente da salvare — unanime il commento del giorno dopo degli ultras leoncelli —. Squadra senza anima, americani inguardabili, un pomeriggio bruttissimo da dimenticare. Un’altra partita come questa non passerà impunita». In un clima ai limiti della contestazione, l’anticipo di venerdì a Forlì rischia di assumere i contorni dell’ultima spiaggia per qualche giocatore, americani in testa. «Venerdì seguiremo la squadra a Forlì con i soliti due pulmini, come gruppo continueremo ad essere vicini a squadra staff e società, però ci aspettiamo una reazione di orgoglio e di attaccamento da parte dei giocatori, se non ci sarà potrebbe succedere qualcosa di grosso».
Una minaccia neppure tanto velata, un feeling da ricostruire in fretta in tempi brevissimi alla luce dell’anticipo di venerdì. Ieri niente lunedì libero, Cioppi ha fatto rivedere la partita ai giocatori per sottolineare lo scempio. «Prestazione vergognosa, la nostra prima completamente negativa — gira il coltello nella piaga il diesse Gresta Da adesso in poi dalla squadra ci aspettiamo fatti e non parole».