Nano Press
Facebook Twitter Instagram Google+ YouTube RSS Feed Italiano English Türkiye
Serie A2 Est 03/12/2010, 12.34

La Naturhouse ha tagliato anche Melson.

L’ala torna negli Usa dopo appena un mese. Sul mercato Jackson, Dupree e Watt

Serie A2 Est

Dal quotidiano "La Nuova Ferrara". Suo malgrado, una meteora. L’avventura di Kevin Melson al Basket Club è durata un mese esatto: ingaggiato il 2 novembre, rilasciato ufficialmente ieri. In mezzo quattro partite, due infortuni. Una condizione atletica così così che ha condizionato il suo rendimento ferrarese, chiuso con 6 punti di media e 20’ sul parquet. Il 60% da due, il 10% da tre e 5 rimbalzi. Ieri tra la Naturhouse e l’ala di Detroit s’è consumato il divorzio, gestito con parole tradizionali (“risoluzione consensuale”) e frasi diplomatiche: “a causa di problemi familiari, il giocatore deve fare urgentemente ritorno negli Stati Uniti” recita il comunicato della società. In realtà, Melson è stato tagliato a causa di noie muscolari che hanno reso poco brillante la sua avventura in bianconero. Il primo dieci giorni fa, il secondo venerdì scorso durante la partita con Barcellona. Ieri, la prognosi: guaio non drammatico, ma almeno tre/quattro settimane di stop. Poi, sarebbe toccato ripartire da capo e con cautela con la preparazione: quasi due mesi di assenza. Francamente, troppo. Il dilemma del Club, quindi, non è stato tanto decidere se attendere la guarigione di Melson, perché il problema in fondo non è gravissimo; semmai era capire quanto ci avrebbe messo, successivamente, per ritrovare una condizione atletica decente. Già, il giocatore è arrivato a Ferrara in uno stato di forma non ottimale. Insomma, situazione a rischio e troppo tempo da far spendere alla squadra senza un cestista importante. Pertanto, fra qualche discussione col procuratore e riflessioni varie, ieri la società ha superato le incertezze: ciao Melson e nuovamente sotto col mercato.
MERCATO. Evidente che per coach Martelossi prosegue il tormentato cammino in campionato, tra squadra allestita in ritardo, infortuni e stranieri cambiati per scelta tecnica (Mukubu) e problemi fisici (Melson). Con Jesi era sicuro che Melson non avrebbe giocato, quindi il gruppo era già nell’ordine di idee di dover stringere i denti. Per il futuro, si vedrà come riuscirà a muoversi lo staff estense.
A Nicolai e a Martelossi tocca ancora ributtarsi nelle paludose acque del mercato, che ovviamente non è che in questo momento possa offrire una scelta vasta. L’idea del Club sarebbe ingaggiare un’ala già in attività, per evitare che arrivi - come Melson - in ritardo di condizione. Facile provarci, un filo più complesso trovarlo. Di certo, un nome che potrebbe corrispondere all’identikit è quello di Luke Jackson che da poche settimane gioca in D-League con gli Idaho Stampede. Il problema è che, forse, dopo la scorsa annata il suo nome per Ferrara è “bruciato”. Va detto che l’atletismo della Legadue è ben diverso rispetto alla serie A e che le caratteristiche del giocatore potrebbero pure funzionare in un contesto meno aggressivo rispetto alla massima serie. Jackson, finora. è rimasto fermo per questioni di famiglia.
Non ha preso in considerazione offerte europee. Adesso è tornato in “pista” e, in attesa di proposte ritenute interessanti, gioca con Idaho che per lui è una sorta di coperta di Linus. In novembre ha avuto una media di 13 punti per 25’ di impiego. Ci può stare. Un altro nome che potrebbe tornare d’attualità è quello di Ronald Dupree, molto vicino alla Naturhouse prima che la società virasse su Melson. Attualmente è in D-League ed ha recentemente rifiutato Teramo perché sogna la Nba. E’ stato offerto anche Gordon Watt, nome già circolato un mese fa. Watt l’anno scorso in Svezia (Uppsala) è stao bomber con 20 punti a partita. Sono i primi vagiti di un nuovo atto di mercato.
 

© Riproduzione riservata
E. Carchia

E. Carchia

Potrebbero interessarti
Comments Occorre essere registrati per poter commentare 0 Commenti