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Serie A2 Est 30/10/2015, 20.30

Olimpia Matera, intervista a Stanley Okoye

L'intervista al giocatore di Matera

Serie A2 Est
Si chiama Stanley Onyekachukwu Okoye, è nato a Raleigh, in North Carolina, il 10 aprile del 1991. 198 centimetri di altezza, maglia numero 11 e ruolo ala della Bawer Olimpia Matera. Con la nazionale della Nigeria ha vinto il Torneo FIBA Afrobasket 2015 in Tunisia lo scorso mese di agosto. Stan – così lo chiamano tutti – ha realizzato 97 punti nelle prime quattro gare del campionato di serie A2/Est, con una media di 24.3: questo lusinghiero risultato lo pone al primo posto nella classifica del girone, e al secondo di tutta la serie. Alcuni giorni fa, l’”Alley Oop” con cui Daniele Mastrangelo l’ha lanciato in schiacciata sul canestro di Treviso, si è classificato al primo posto della LNP Top Ten per le giocate più spettacolari della terza giornata.

Stan, raccontaci un po’ di te.
Sono nato negli Stati Uniti, in North Carolina, i miei genitori vi si sono trasferiti dalla Nigeria per studiare e poi hanno deciso di rimanervi, diventando cittadini americani. Ho due fratelli e una sorella. Mi sento tanto americano quanto nigeriano, perché i miei genitori mi hanno sempre instillato l'amore per le nostre origini (mio padre non mi permetteva di dire che fossi prima americano); ma coltivo in me una grande cultura americana, essendo nato negli Stati Uniti e avendoci vissuto tutta la mia vita.

Hai mai incontrato altri nigeriani qui a Matera?
Ne ho conosciuto uno che lavora in un negozio di alimentari in fondo alla strada, l’ho riconosciuto dal modo in cui parlava e dai suoi lineamenti, e sono stato felice di fare questa scoperta.

Cosa fai, oltre a giocare a basket?
Mi piace il mondo del business, ho studiato Economia all'università dove mi sono laureato. Con una laurea in tasca è più facile decidere cosa fare, alla fine di una carriera sportiva. Ho pensato che potrei fare il coach, o qualcos'altro nel mondo dello sport, ma non escludo di tornare a scuola e ottenere un master: penso che sarebbe una buona cosa dopo la laurea, ma è presto per decidere.

Come passi il tuo tempo libero, quando non giochi e non ti alleni?
Per me questo è un vero e proprio lavoro, e la giornata passa in fretta. Nel mio tempo libero mi dedico alle cose che mi piacciono di più: navigare in rete, giocare con i videogames, ascoltare musica. Mi capita spesso di aggiornarmi sulle notizie che provengono da tutto il mondo, poi ancora mi piace parlare con gli amici sui social network, fare videoconferenze su internet con amici e parenti che vivono negli Stati Uniti. Di recente, poi, ho scoperto la passione per il mondo della finanza e le quotazioni di borsa.

Come ti trovi con i tuoi compagni di squadra?
Molto bene, ho subito fatto amicizia con Ashley Hamilton, ma anche con Gianni Cantagalli, Giani Zaharie e Daniele Mastrangelo. Abbiamo molte cose in comune e passiamo del tempo insieme.

Ti vediamo spesso chiacchierare prima e dopo le partite con gli americani delle altre squadre.
Ci confrontiamo sulle reciproche esperienze, tutti noi viviamo lontani da casa e cerchiamo di scambiare alcuni consigli utili per migliorare la nostra permanenza qui in Italia. A volte ci scambiamo i numeri di telefono.

Come mai hai deciso di venire a giocare a Matera?
Quando ho ricevuto l'offerta di venire qui, ho cominciato a documentarmi, cercando di capire se avrei avuto una buona prospettiva. Ho chiamato gli altri giocatori che hanno vissuto qui, ricevendo buone notizie sul club sportivo, sulla la città, e sulle persone, che sono sempre molto gentili. Quando giro per strada, i materani mi fermano per parlare di basket, e mi dicono che seguono le mie partite. Anche con i commercianti ed i turisti a volte ci scambiamo qualche parola in inglese, e poi qui tutto è molto comodo: le distanze sono brevi, non c'è traffico, la vita è davvero buona.

Vivresti in Italia, dopo aver smesso di giocare?
Chi può dirlo? Tutto dipende dalle opportunità che la vita mi riserverà. Sono sempre stato lontano da casa sin da quando avevo 18 anni, e non so ancora cosa accadrà quando “sarò grande”.

Prima della partita ascolti qualche canzone in particolare?
Io non sono uno di quei giocatori che hanno bisogno di ascoltare musica per avere più energia, a me la musica piace per riflettere e concentrarmi. Kendrick Lamar è uno dei miei artisti preferiti, e qualche volta ascolto Bobby Brown ed i cantanti del suo stesso genere. In ogni caso, la mia costante resta Bob Marley, mi piace la sua musica, le trenta canzoni del suo Greatest Hits, e in particolare “Three Little Birds” e “Waiting in Vain”.
© Riproduzione riservata
O. Cauchi

O. Cauchi

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Comments Occorre essere registrati per poter commentare 5 Commenti
  • stella123 31/10/2015, 15.07 Mobile

    Tanti tifosi varesini avevano pronosticato questa estate uno Stan in doppia cifra nei punti. Dell'utilità del ragazzo se ne parla ora in quanto i sostituti da noi non hanno dato fino ad oggi risposte positive... ma Shepherd è stato fortemente voluto per le buone prestazioni nella serie minore (così come Galloway). Nel basket è tutto una scommessa quando i soldi sono pochi.

  • homerjsimpson 31/10/2015, 10.13 Mobile
    Citazione ( Teo0688 31/10/2015 @ 01:44 )

    Ecco...uno di quelli che avrei tenuto volentieri a Varese...gran lavoratore e atleta

    Quando giocava il suo l'ha sempre fatto è bene direi

  • Teo0688 31/10/2015, 01.44 Mobile

    Ecco...uno di quelli che avrei tenuto volentieri a Varese...gran lavoratore e atleta

  • tankre 30/10/2015, 22.01 Mobile

    Dominio OKOYE ascolta pure bob.....vieni su al nord che andiamo a fare serata!!!