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Serie A2 Est 30/10/2010, 14.45

Ferrara tabù: la Tezenis attacca la storia

Crowder e Gray determinanti nell'unico exploit - al PalaOlimpia - contro gli estensi, che si erano già aggiudicati le prime tre sfide

Serie A2 Est

La Scaligera Basket, diciassette anni dopo e a diciassette campionati di distanza dalla prima volta, ritrova Ferrara.
Verona ha incontrato la squadra estense solo quattro volte, sempre in Legadue. Il bilancio è favorevole a Ferrara che ha vinto tre volte. La prima sfida risale alla stagione 1983-84, la prima della Scaligera in A2, con il marchio Vicenzi.
La squadra, allenata da Bruno Arrigoni, ora general manager a Cantù, era costretta a giocare le partite casalinghe a Padova. Il PalaOlimpia non era nemmeno in gestazione. Quella stagione, almeno, servì da stimolo al Comune per accogliere le ripetute istanze della famiglia Vicenzi perché fosse realizzato l'impianto.
La Vicenzi incrocia per la prima volta Ferrara l'8 gennaio 1984, all'ultima del girone di andata. La Vicenzi ha vinto solo tre partite ma non dispera di riuscire a salvarsi. A Ferrara, però, John Ebeling è... un incubo. Il biondo americano firma 47 punti. Jim Johnston, l'americano della Vicenzi, non riesce proprio a limitarlo.
La squadra biancorossa (erano questi i colori, allora, della Scaligera) gioca una buona gara, trascinata da Marty Byrnes (25 punti), e regge a lungo il confronto. Ma spreca troppo e lamenta qualche fischio arbitrale contrario. Finisce 95-89.
Ebeling si ferma a quota 42 nell'ultima partita della stagione, a Padova. È una partita senza storia (la Mangiaebevi vince 86-97 senza troppa fatica), con la Vicenzi ormai retrocessa dopo aver perso il confronto diretto a Livorno, la domenica prima, per evitare di reggere il fanalino di coda.
Ben diversa è la storia del doppio confronto nella stagione 1992-'93. La storia della Scaligera Basket è cambiata. Dopo quella prima stagione in A2 c'erano state una promozione dalla B sotto la guida tecnica di Silvio Bertacchi, l'immediata retrocessione, l'arrivo di Fadini, una nuova promozione in A2 dopo una strepitosa stagione dello squadrone di Dado Lombardi (con Brumatti e Malagodi), i primi play out per salire nella massima serie, la promozione in A1 con Bucci (e conquista della Coppa Italia) e la nuova retrocessione.
Proprio in quell'anno si era concluso il periodo delle vacche grasse. Mario Fertonani era uscito di scena e i fratelli Vicenzi erano stati costretti a ridimensionare e ricominciare. Fadini aveva chiamato Franco Marcelletti, che aveva conquistato lo scudetto con Caserta due anni prima, ma era rimasto senza squadra. E cominciò il periodo più bello della storia gialloblù.
La giovane Glaxo di Marcelletti - con i giovanissimi Bonora e Frosini a formare l'asse play-pivot - esordisce bene battendo Desio al PalaOlimpia e cerca conferme a Ferrara, alla seconda giornata. Non le ha e il risultato finale (67-60) è anche troppo benevolo per i gialloblù che incappano in una serataccia al tiro (37.8 per cento). Deludono un po' tutti.
Ma la Glaxo si prende la rivincita nel girone di ritorno. Rispetto alle prime partite è cresciuta di molto, tanto da salire la classifica sino al secondo posto, alla pari con la Mangiaebevi Bologna, candidata numero uno alla promozione. Quando arriva Ferrara, i gialloblù sono reduci dalla sconfitta di Desio. Impongono una difesa asfissiante e durissima, come ammesso da Pillastrini, coach ospite. Dalla Vecchia nasconde Ebeling dal campo per una quindicina di minuti e l'americano non va oltre i 13 punti.
Crowder, invece, ne fa 22. Con Gray è il protagonista della partita. E' una partita difficile, la Glaxo non gioca benissimo, ma è sempre ben presente sulla partita e vince 82-78.
Oggi la Tezenis ritrova una Ferrara all'ultimo posto in classifica, ancora a zero punti. Ma la Naturhouse ha perso contro Venezia solo dopo due tempi supplementari e, domenica scorsa, ha sciupato nel finale dopo essere stata sempre davanti a Casale Monferrato.
E in amichevole ha già battuta la Tezenis, al PalaOlimpia. Sarà una sfida durissima.

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E. Carchia

E. Carchia

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