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Serie A2 Est 21/10/2010, 12.27

Roderick, una scommessa sin qui vinta dai Crabs

Dalle colonne del quotidiano "Il Resto del Carlino" coach Caja lo giudica così: "E' un ragazzo che si applica e sa ascoltare, riesce a rimanere abbastanza concentrato nonostante i suoi verdi 22 anni, facendo emergere le buone qualità che

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D’accordo che sono state giocate appena 3 partite, il che equivale a dire che la regular season di LegaDue ha celebrato solo un decimo del suo cammino, ma in questi primi assaggi di campionato il buon Terrence Roderick ha sempre convinto. E la cosa, francamente, non era così scontata, visto che il ragazzo – classe ‘88, non dimentichiamolo – veniva da una pre-season tutt’altro che brillante, con più ombre che luci nelle sue prestazioni. D’altronde si era parlato di lui come della vera scommessa dei Crabs, che a fianco di affermati marpioni quali Scarone, Vukcevic e Lollis avevano posizionato questo giovanotto di belle speranze (e bassi costi) che, a parte il college Usa, aveva vissuto un’unica parentesi professionistica in Austria con gli Arcadia Traiskirchen Lions di Andrea Maghelli. Un personaggio, il timido T-Rod, che al suo arrivo all’aeroporto di Roma si era un po’ smarrito, tanto da volare in fretta e furia a casa per tornare poi nel Belpaese il giorno successivo. Un Roderick che va pure in controtendenza, poiché in un’Immobiliare Spiga dove non fa canestro quasi nessuno lui la mette, eccome: 7/12 dal campo a Pistoia, 6/9 contro Ferrara, 8/11 nel derby di Forlì. Cifre che, sezionate, ci parlano del 67.9% da due (19/28) e del 40% da tre (2/5).
«La premessa è doverosa, parliamo di 3 gare ufficiali, e in ogni caso io preferisco valutare i suoi miglioramenti nel quotidiano – sostiene coach Caja –. Ogni giorno mi ritrovo in palestra con un ragazzo che si applica e sa ascoltare, un tipo che riesce a rimanere abbastanza concentrato nonostante i suoi verdi 22 anni, facendo emergere le buone qualità che possiede. All’inizio, ricordo, incappava spesso nell’infrazione di ‘passi’ di partenza, mentre adesso ha ridotto molto questa imperfezione. E poi si sforza in tutti gli altri aspetti. Queste cose, francamente, mi confortano di più rispetto alle percentuali di tiro che può esibire in partita». 
Segna 16 punti a uscita col 65%, T-Rod, eppure non è per nulla egoista. Altro ‘dettaglio’ incoraggiante. «Direi che a volte è sin troppo altruista, tanto che gli chiedo di attaccare di più il canestro – è sempre Attilio Caja che parla –. Proprio perché non è un mangiapalloni, deve trovare il giusto equilibrio tra le due cose, mostrarsi più aggressivo. L’eccessivo altruismo, alla fin fine, è un errore come l’egoismo». Ben inserito nel gruppo («Merito anche dell’atteggiamento molto positivo dei nostri veterani, in squadra non ci sono gerarchie militaresche»), il giovane americano finora ha dato pure un consistente aiuto a rimbalzo (6.3), così come è ottimo il rapporto tra palle perse (1.3) e recuperate (3.0).


 

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E. Carchia

E. Carchia

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