Stefano Pillastrini: Biella favorita. Noi esordienti ce la giocheremo
Le parole del coach di Torino
obiettivo di invertire il fattore campo ed espugnare almeno una volta il
palasport dell’Angelico nelle due sfide previste domenica (palla a due alle 18)
e martedì (palla a due alle 20.30). Una stagione strana quella della Manital
Torino, che nonostante il roster di alto livello messo assieme la scorsa estate
non può definirsi negativa, visto che si tratta pur sempre di una neopromossa.
Eppure dopo un mercato scoppiettante con acquisti da serie A del calibro di
Mancinelli, Amoroso, Steele e Bowers, le aspettative erano per una stagione al
vertice con l’obiettivo di essere tra le pretendenti all’unico posto
disponibile per salire in serie A. Gli infortuni eccellenti a Mancinelli e
Steele e le non perfette condizioni di Bowers e Wojciekowski hanno senza dubbio
impedito a Torino di esprimersi al 100%. Così la squadra non è riuscita ad
esprimere il 100% delle proprie potenzialità, con l’eliminazione al primo turno
di Adecco Cup per mano di Ferrara e soprattutto una chimica di squadra che non
sembra mai essere sbocciata. Delusioni che un mese fa hanno portato addirittura
al quasi esonero di coach Pillastrini, un allenatore che, nonostante la sua
bravura e grande esperienza, ha dovuto faticare non poco per guidare la barca
in un mare molto agitato. Quinta alla fine della stagione regolare, la Manital
è reduce da una sola vittoria nelle ultime 5 trasferte, non certo un buon
biglietto da visita con il quale Mancinelli e compagni si presentano al Biella
Forum. Ma il roster a disposizione di Pillastrini resta di primissimo livello e
in grado di arrivare in fondo se riuscirà a trovare la chimica indispensabile
in una post season che sarà molto equilibrata. Coach Pillastrini, 6 promozioni
in carriera (3 dalla B1 alla legadue con Montegranaro, Cervia e Torino e 3
dalla legadue alla serie A con Montecatini, Montegranaro e Varese) vede così il
derby tra la sua Manital e l’Angelico.
D. Coach, come arriva la squadra all’appuntamento atteso una stagione intera?
R. Siamo certamente in condizioni fisiche non perfette e molto acciaccati, ci
mancherà quasi certamente per tutta la serie Wojciekowski ma a questo punto
della stagione quasi tutte le squadre hanno problemi fisici. Abbiamo comunque
molta determinazione e arriveremo all’appuntamento pronti a giocarci al meglio
le nostre chance.
D. Dal punto di vista tattico quale potrà essere la chiave della serie?
R. Non credo ci possano essere grandi sorprese. Ho già incontrato Corbani nei
play off e so che è un allenatore che si porta dietro il lavoro fatto in
stagione, quindi non mi aspetto mosse tattiche particolari. A noi servirà
certamente giocare bene di squadra, con agonismo e unità, pensando che quello
che abbiamo fatto in questi mesi assieme deve servirci come esperienza per non
commettere gli stessi errori già fatti. Dovremo essere bravi a esaltare le
nostre qualità e mascherare gli aspetti meno positivi del nostro gioco.
D. Quanto conterà la spinta del tifo in questo derby?
R. Credo sarà una serie assolutamente spettacolare dal punto di vista del tifo
e altrettanto corretta. Ovviamente il fattore campo conterà e chi giocherà in
casa avrà un vantaggio. Ma sono convinto che l’atmosfera sia di Biella che di
Torino caricherà allo stesso modo entrambe le squadre.
D. A voi mancherà Wojciekowski e a Biella potrebbe mancare Raspino. Crede che
l’assenza del capitano rossoblù potrebbe essere decisiva?
R. Onestamente auguro a Raspino di poter essere in campo. Personalmente
preferisco giocare contro squadre al completo, perché quando manca qualcuno gli
altri giocatori spesso riescono a raddoppiare le energie. Poi è chiaro che nel
lungo periodo l’assenza di un giocatore importante può essere determinante.
D. Cosa e chi teme di più dell’Angelico in vista della serie?
R. Più di tutto temo l’equilibrio nel gioco di Biella, una squadra che riesce
a giocare al servizio dei suoi due americani, ma con la capacità a turno di
tutti di essere protagonisti. Temo la fisicità, l’energia e la loro
aggressività di squadra, fattori che Biella è riuscita a costruire grazie alla
bravura dello staff tecnico e all’esperienza della società, brava a togliersi
di dosso la pressione di un derby così importante. Fino ad oggi Biella è stata
la miglior squadra del lotto, l’unica che ha già vinto un trofeo, per questo
secondo me è la favorita numero uno nei play off.
D. La vostra stagione non è stata forse all’altezza delle aspettative. Troppa
pressione o qualcosa non ha funzionato a dovere?
R. Credo che la nostra stagione sia stata eccellente, considerando che siamo
una società esordiente a questo livello e che fino a dicembre non abbiamo
praticamente avuto a disposizione i due americani e Mancinelli. Come spesso
succede negli ambienti nuovi si creano difficoltà a gestire le situazioni di
difficoltà. Certamente non siamo una società esperta come Biella, che riesce a
togliersi la pressione di dosso considerando un’impresa il fatto di essere
arrivati a questo punto. È vero che abbiamo qualche giocatore di nome, ma non
basta mettere assieme le figurine per vincere.
La realtà è che siamo neopromossi e che questo rappresenta il punto più alto
nella storia societaria.
Tra Biella e Torino non c’è una favorita, ma due squadre pronte a dare tutto
sul campo, con la certezza che sarà una serie lunga e ricca di emozioni da
vivere con passione.