Keith Langford: 'Ai playoff non ci batterà nessuno'
Langford carica la squadra per la parte più importante della stagione
La Gazzetta dello Sport Lombardia riporta un'intervista a Keith Langford, che bello carico lancia la sfida playoff a chiunque voglia battere Milano
Forma smagliante «Stavo meglio a vent'anni. A livello di gioco, probabilmente non sono a questo livello dalla mia prima stagione con il Khimki. Questa EA7 mi piace: mi piace il nostro sistema di gioco, mi piacciono i miei compagni, sto giocando bene e voglio continuare così»
Langford talentuoso ma non vincente «Come si definisce un vincente? Al Maccabi ho vinto la Lega Adriatica, coppa e campionato israeliano. A Bologna l'Eurochallenge , sono stato mvp di tutte le Final Four che ho giocato in Europa»
Debacle di coppa «Quella è stata solo una brutta partita. Drake Diener ha messo dei tiri incredibili ed è stata una serata storta. Capita, ma non vedo nessuno che possa batterci su una serie di playoff, e lo scudetto si vince lì. Poi allenatori, dirigenti e giornalisti fanno il loro lavoro cercando di isolare le piccole cause del perché le cose vadano bene o male, volendo trovare la perfezione in un gioco imperfetto. Il basket prevede alti e bassi, ed è la sua bellezza»
Top scorer in Serie A ed Eurolega «Mi fa piacere, ma sono più contento di essere in testa alla classifica della valutazione in Eurolega (18.9), oltre che il miglior assist-man della squadra (2.6). Lavoro molto sul mio gioco per essere il più completo possibile»
Cosa migliorò a Milano «Migliorare significa anche fare ancora meglio ciò che già ti riesce. Tutti sanno che mi piace penetrare andando a sinistra, a me tocca essere pronto per avere più opzioni se non posso andare fino in fondo: quindi diventare più bravo nel tiro in sospensione, guardare video di tutti i miei errori per cercare di non ripetere quelle scelte»
Credere in ciò che si fa «Dico questo: se si osserva coach Banchi e quello che il suo sistema di gioco ha prodotto a Siena, si vede che lì ci sono stati gli ultimi due vincitori del titolo di top scorer in Eurolega. Serve una combinazione di fattori: i giocatori giusti nel sistema giusto»
Striscioni di contestazione «È uno dei vantaggi di non conoscere l'italiano. Così non capisco cosa c'è scritto sugli striscioni, sui giornali o sui blog e siamo tutti più sereni»