Susanna Campus e la SUA Dinamo
Il grande gesto della Dinamo che è andata dalla tifosa numero 1, malata di SLA, a festeggiare la Coppa
Susanna Campus. Susanna Campus ha una infinita passione per la Dinamo Banco di Sardegna. Susanna Campus ha una forza d'animo granitica, uno spirito forte che nemmeno la SLA è riuscita a fiaccare. Susanna Campus è la tifosa numero uno della Dinamo Banco di Sardegna, segue i suoi ragazzi, più volte li ha visti giocare al PalaSerradimigni e aveva espresso un sogno che la sua Dinamo, il presidente Stefano Sardara, coach Meo Sacchetti e tutti i giganti biancoblu hanno realizzato: vincere la Beko Final Eight di Coppa Italia 2014. Così, in una splendida girornata di febbraio, finito l'allenamento in via Venezia la squadra ha raggiunto casa di Susanna Campus portandole un dono speciale: la Coppa Italia!
Emozioni biancoblu. Lo sguardo di Susanna Campus trasmette tutta la felicità possibile, emozione che prescinde dalle parole a si trasmette a tutti i presenti. Dirigenti, staff e giocatori la circondano in un forte e affettuoso abbraccio, sono lì per lei, lei che è un esempio per tutti, che combatte una battaglia durissima contro l'implacabile, la SLA, malattia contro cui bisogna lottare,malattia da sconfiggere grazie all'impegno di tutti a tutti i livelli. Susanna Campus non si è persa d'animo, il suo sorriso, le parole che regala agli altri grazie ai tecnologici apparecchi che le consentono di interagire e vivere il mondo, sono cariche di significato e centrano il bersaglio. Nessuno può rimanere indifferente davanti alla forza di Susanna, qualcuno ha gli occhi lucidi, tutti esprimono affetto e ammirazione per lei.
Le parole. “Sono super felice di avere i miei ragazzi qui”. La voce sintetizzata rompe il silenzio, fa esplodere ancora di più l'emozione e scatena l'applauso nella stanza. “Caro Stefano – prosegue poi Susanna rivolgendosi al presidente Sardara - innanzitutto ti ringrazio perché mi sopporti e ti ringrazio per aver portato da me quella che sento la mia Dinamo. Grazie per la promessa mantenuta, grazie per i sogni che mi stai regalando e, a proposito, ricordati il nostro segreto. Mi hai nominato prima tifosa, ne sono onorata e onorerò questo mio ruolo sino in fondo. Grazie a un grande uomo, grazie ad un amico, da prendere ad esempio. Mi inchino anche se solo simbolicamente a coach Meo Sacchetti – scherza con ironia Susanna - , gli chiedo però di dire più spesso a Brian che è bravo e lo ringrazio per quel che fa , ha fatto e farà per noi. E voi cari ragazzi, molti non capiranno ma so che i compagni potranno spiegare loro e tradurrà quel che dico, grazie di essere venuti, di avermi portato la coppa. Quando avete vinto contro Milano non stavo nella pelle dalla gioia, ma non vi siete fermati e avete mantenuto la promessa. In finale poi...ho vissuto un lungo inesorabile minuto, il mio cuore è impazzito di felicità, un'emozione incredibile. Alla sirena ho pianto lacrime felicità, il mio cuore voleva raggiungervi lì a Milano. Oggi vivo un'altra emozione unica, mi sembra di volare, continuate così, mi raccomando, ci sono sempre io a controllarvi. Siete i miei ragazzi, le mie simpatiche canaglie, grazie. La mia porta per voi è sempre aperta». Parte un altro applauso, poi la parola passa al presidente Stefano Sardara: «Sei unica. Noi dovremo fare nostro il tuo grande entusiasmo. Susanna tu porti avanti una battaglia davvero tosta, noi dovremo essere altrettanto tosti nell'affrontare le nostre sfide sportive. Onorati di essere qui a condividere con te la vittoria della Coppa Italia». Coach Meo Sacchetti: «Mi intervistavano da una radio di Roma, spiegavo loro che ero qui con te, raccontavo di quanto sei forte e della forza che riesci a infondere in chi ti sta accanto». Nella stanza di Susanna c'è la gigantografia del volto di Capitan Manuel Vanuzzo, (“Il mio preferito”), quindi un brindisi e tante foto, utili a rendere indelebile un momento speciale che tutti conserveranno gelosamente nello scrigno della memoria. Grazie a te Susanna!