Ebi Ere: 'Dobbiamo cambiare registro in difesa. Subito'
Le parole di Ere al La Prealpina
Ebi Ere è ancora deluso per la sconfitta nel derby contro Milano e da capitano non le manda a dire.
Ecco le parole del giocatore della Cimberio Varese a La Prealpina.
Derby. Poche storie il derby ha preso la direzione Milano soprattutto nel secondo quarto, un periodo nel quale abbiamo giocato davvero male in difesa subendo 32 punti, un'enormità a questi livelli e, soprattutto, un errore davvero imperdonabile contro una squadra di valore assoluto come è l’Armani. Tutti quei punti subiti, oltretutto in quel modo, concedendo ai milanesi almeno una dozzina di canestri facilissimi, hanno scavato un solco profondo tra noi e loro girando anche l'inerzia tecnica della gara perchè ci siamo ritrovati senza rimbalzi, senza opportunità per colpire in campo aperto e in transizione, senza possibilità di metterla sul piano del ritmo contro una squadra che, nel gioco in metà campo, è in grado di proporre una supremazia fisica incredibile.
Cosa si poteva fare. Difendere con maggiore durezza, grinta e, se necessario, anche con più cattiveria. Invece, l'atteggiamento difensivo che abbiamo messo in mostra nel secondo quarto non mi è piaciuto e sono tuttora convinto che avremmo potuto fare qualcosa di più e soprattutto di meglio.
Varese. La Cimberio è questa: in media molto più piccola, gracile e meno risicata rispetto a gran parte degli avversari. Quindi: che vogliamo fare? Gettiamo la spugna o tutti insieme proviamo ad alzare, e di tanto, l'impegno difensivo? Io, nei playoff ci credo, e penso che centrare il traguardo della post-season sia possibile. A patto però di cambiare registro là dietro. Da qui a maggio servirà, prima di tutto, un vero sprint sotto il profilo mentale, ma a questo occorrerà aggiungere qualcosa nella conduzione tattica delle partita. Il tutto tradotto in termini più chiari suona così: lavorare ancora più forte per controllare il ritmo di gioco, migliorare la qualità delle nostre esecuzioni offensive e non sprecare i possessi. Preferisco vincere una partita 53-51 che 97-96.
Linton Johnson. Linton ci darà più presenza a rimbalzo, ma soprattutto più atletismo sui due lati del campo, ovvero aiuti, stoppate, chiusure in difesa e, là davanti, qualche volo al ferro per costruire canestri fuori dai giochi. Sarà importante non mettergli addosso troppa pressione perché il vero Johnson, quello che abbiamo apprezzato negli anni scorsi da avversario, lo vedremo tra un paio di settimane, dopo che avrà avuto la possibilità di allenarsi e conoscere meglio allenatore, stile di gioco e compagni.
Reyer. La Reyer è una formazione con grandissimo talento offensivo e una miriade di opzioni: Taylor, Smith, Peric, Linhart, Vitali, Rosselli, tutti giocatori con molti punti nelle mani. La gara del Taliercio sarà il primo test vero in chiave-playoff e battere l'Umana dovremo fare bene due cose: dominare a centrocampo e difendere alla morte su ogni pallone”.