Sabatini: I lodi? Non so cosa siano. Non mi dimetto dalla Fondazione
Claudio Sabatini torna a parlare dopo tanto tempo
Claudio Sabatini, ex proprietario della Virtus Bologna ed ora presidente della Fondazione Virtus è tornato a parlare dopo un lungo silenzio. Tanti i temi affrontati da Sabatini, dalla Virtus Bologna alla candidatura di Ferdinando Minucci come presidente della Legabasket. Ecco le sue parole a Il Resto del Carlino (via Bolognabasket).
E' corretto lasciare lavorare chi ha accettato di metterci la faccia.
Dispiaciuto per le difficoltà. Sì perchè vedo quante energie ci stanno mettendo Villalta e Albertini e con loro un corposo staff impegnato a far funzionare le cose. Hanno tutti la mia solidarietà: nella mia esperienza durata 10 anni la V nera è mediamente arrivata al quinto posto, ma ci sono stati momenti simili all’attuale e certe cose bisogna provarle per capirle.
Villalta parla di pregresso. Quando uno in 10 anni ha messo di tasca sua 12 milioni per la Virtus certe parole non fanno piacere. Quando l’ho preso, il club aveva 38 milioni di debiti, l’attuale gestione si è ritrovata con Fontecchio, Gaddefors, Imbrò e Landi per complessivi 70mila euro e 300mila euro che arrivano dai premi NAS. Rispetto all’anno scorso dico anche che nel CDA ci sono solo due differenze, c’è un un nuovo presidente ed è entrato Bottai. Se ci sono dubbi sono pronto a chiarirli a tutti i soci, anche a quelli che non conosco.
Lodi. Non so cosa siano perchè le controversie preferivo risolverle in altro modo. In FIBA ci sono andato solo due volte, con Kemp e Hasbrouck, e ho sempre vinto.
Minucci candidato presidente di Lega. Minucci mi sta antipatico, ma come dirigente non si discute. Non si vincono 7 scudetti consecutivi per caso e a oggi lo ritengo il migliore per ricoprire quella carica. Se Villalta si contrappone spero per la Virtus che abbia un candidato altrettanto valido e le necessarie alleanze.
Club isolato. Sono cose che non mi riguardano. Mi dicono che l’8 febbraio i tanti club che appoggiano Minucci chiederanno a Petrucci di uscire dal professionismo e di entrare nel dilettantismo. A quel punto i controlli sarebbero minimi, mentre oggi il presidente della Virtus ne vorrebbe di più, pur sapendo che il basket non è in grado di reggere i costi della legge 91.
Dimissioni da presidente della Fondazione. Mai avuta l’intenzione e nessun socio me lo ha mai chiesto.