Quintetto ideale Serie A: giornata 12
Ecco il primo quintetto e sesto uomo, con annesso MVP, della dodicesima giornata del campionato di Serie A
Ecco il quintetto di Santo Stefano. Prima nomination per Melli e Easley. Si conferma MVP Ivanov
Quintetto:
Brad Wanamaker, PM, GiorgioTesi Group Pistoia: Nella prima meritatissima vittoria esterna della GiorgioTesi Group Pistoia c’è la firma di un Brad Wanamaker versione clutch. La sua prestazione è di quelle che si ricorderanno a lungo. La guardia che studia per laurearsi in regia abbandona per un quarto il piano studi e si mette a fare pentole e coperchi per trascinare la squadra biancorossa a vette inaspettate di classifica. 20 punti nel quarto periodo, con chirurgia al tiro, 6 falli subiti e tutti i canestri decisivi mandati a bersaglio; un momento di “palla a Brad e ci pensa lui”. Chiude con 23 punti, 3 assist, 2 recuperi, una stoppata e 7 falli subiti. Giocatore in crescita verticale, che sta sempre più giustificando l’investimento fatto da Paolo Moretti nel volerlo nella propria squadra. In generale comunque la chimica della GiorgioTesi dà sempre più l’impressione di divenire articolata ed automatica. La squadra si leverà qualche soddisfazione, ne siamo certi.
Keydren Clark, G, Cimberio Varese: Nessuna squadra vorrebbe mai incontrare KeeKee in una di quelle giornate in cui si sveglia con la luna giusta e inizia a far fuoco dal perimetro come fosse la cosa più normale del mondo. Avrà pregato qualche santo difensore Luca Bechi quando alla terza di fila ha capito che la giornata non prometteva nulla di buono. Ware non lo tiene mai, perché il folletto della Cimberio non ne vuol sapere di farsi inseguire e fa sostanzialmente tutte le scelte giuste. 18 punti all’intervallo, 34 complessivi con il suo record di triple a bersaglio (9), alle quali aggiunge 6 assist, 3 rimbalzi e 33 di valutazione. E’ e rimarrà il giocatore più discusso della Cimberio, ma, nel momento in cui diventa un problema grosso per gli avversari con il suo tiro, automaticamente attira i raddoppi e crea gli spazi per far giocare soprattutto Hassell, che beneficia della sua giornata deluxe per riconquistare qualche estimatore del PalaWhirpool. Chiaro che Frates non possa chiedergli 9 triple ad ogni partita, ma se iniziasse a diventare meno discontinuo ne beneficerebbe tutta la squadra e non solo le sue statistiche.
Ojars Silins, AP, Grissin Bon Reggio Emilia: fino a questo momento Ojars Silins era una scommessa rischiosa da parte della Grissin Bon: “non ha tiro, non è pericoloso in attacco” era una delle litanie estive che scaturivano dai giustificati dubbi sulla sua consistenza, che ormai sono letteralmente naufragati. Silins fino a questo momento è di gran lunga il Most Improved Player del campionato. Per lui parlano le medie: 8.2 punti (1.6 lo scorso anno), 60% da 2, 41% da tre (6% lo scorso anno), 100% ai liberi e 1.1 stoppate rifilate. Se la difesa tutto sommato era una dote nota, decisamente inaspettati sono i 23 punti con cui affonda Pesaro all’Adriatic Arena. La sua prestazione offensiva è semplicemente incredibile: 3/3 da due, 5/5 da tre, roba che nemmeno Menetti ci avrà creduto senza averlo rivisto prima almeno un paio di volte. Silins raggiunge il maestoso +44 di plus-minus e chiude con 28 di valutazione. Che appunto si può fare ad un giocatore simile? Diciamo che pur essendo uno stoppatore in recupero davvero di alto potenziale e gravitando difensivamente molto vicino al ferro per il momento non è molto consistente a rimbalzo. Trattandosi di classe 1993 c’è tutto il tempo per migliorare, ma occhio ai prossimi draft NBA, perché se continua a crescere così il suo nome uscirà facilmente.
Kaloyan Ivanov, AG, Sidigas Avellino: Ivanov si candida prepotentemente al ruolo di MVP del campionato, raggiungendo Daniel Hackett, che aveva già conquistato due MVP di giornata. È un detto noto che il difficile è ripetersi, ma per quanto riguarda il bulgaro non solo si ripete contro uno dei top team del campionato, ma fa addirittura meglio. 25 punti, 11 rimbalzi (7 offensivi), 11 falli subiti, 2 recuperi e 2 assist. Ancora una volta la coppia di lunghi avellinese combina oltre 60 di valutazione complessiva e di fatto (se non si considera il buzzer di Cavaliero) è il fatto che sposta la partita, perché oltre a produrre tanto in attacco ha il merito di non far produrre i dirimpettai, con Todic, Zerini, James e Aminu che vengono surclassati e si caricano troppo velocemente di falli. Avellino lentamente sta prendendo confidenza e chimica; la gara di ieri potrebbe essere quella che svolta la stagione, anche se non sarà semplice andare alle final-eight, perché il calendario per gli irpini non è benevolo. (MVP)
Tony Easley, C, Reyer Venezia: Fino ad ora per essere eufemici non è che Easley si sia ingraziato il cuore dei tifosi veneziani, ma nella importantissima gara casalinga contro Cantù fa il suo dovere sfruttando anche la mancanza di Cusin e mostra la parte migliore di sé, quella che si era vista quasi esclusivamente a Sassari. Il lungo smilzo si rende protagonista di una gara da 16 punti, 11 rimbalzi (anche lui 7 offensivi), 5 assist e 2 recuperi per 31 di valutazione. Offensivamente è limitato, ma quando i giochi di pick n’roll riescono nulla gli impedisce di portarsi a casa il ferro come e quando preferisce. Se non fosse per un Ragland mai domo la gara sarebbe finita ben prima del quarantesimo minuto. La Reyer grazie alla grande consistenza offensiva trova il season high di 25 assist e ben 8 schiacciate equamente divise tra Easley stesso e Peric. Non si può negare che la cura Markovski stia dando un’identità alla squadra, ma è ancora abbastanza complesso poter stabilire dove possa arrivare la Reyer, perché troppo spesso i giocatori più rappresentativi cadono in blackout che provocano imprevedibili risultati.
SESTO UOMO:
Nicolò Melli, AC, Emporio Armani Milano: Chi contenderà sicuramente il titolo di MIP a Silins è Nicolò Melli. Il sistema Banchi lo sta facendo finalmente sbocciare e il ragazzo, responsabilizzato a dovere, risponde presente. Sfruttando la pessima (per essere gentili) giornata di Lawal, panchinato al sesto minuto e di cui si sono perse le tracce, Nik si erge a protagonista assoluto nel giorno in cui tutti aspettano Hackett al varco. 19 punti, 12 rimbalzi, 2 assist, un recupero, una stoppata e tantissima consistenza difensiva per 33 di valutazione finale. Nell’esteso mazzo di carte giocabili Luca Banchi si affida spesso per lunghi tratti della gara a Melli, che dopo l’europeo si è letteralmente trasformato. 7.4 punti, 6.7 rimbalzi di media e il 41,7% da tre punti sono quello che da troppo tempo ci si aspetta da lui. Sotto Scariolo aveva avuto qualche lento miglioramento, ma il sistema troppo perimetrale gli tarpava le ali; ora con Banchi che lo ha spostato più vicino a canestro la sua fioritura è in fase di completamento. Giocatore da potenziale doppia-doppia di media, dipende solo da lui, perché di mezzi fisici e tecnici ne ha in abbondanza.