Grissin Bon Reggio Emilia – Granarolo Bologna: le pagelle
I voti ai protagonisti della partita
Reggio Emilia
Karl 5,5: Al di là del tre falli fatti in un amen, Menetti inserisce prima Filloy di lui come guardia. Forse non l’ha visto tranquillo e ha preferito non farlo giocare con cosí tanti occhi addosso come stasera. Meglio farlo ripartire in Belgio in coppa, a meno che i 4 minuti di oggi non siano una bocciatura definitiva.
White 8: pazzesca partita e un 12 su 15 al tiro. Bologna prova a limitarlo ma chiunque lo marchi non può che constatarne lo strapotere tecnico e fisico. In post è micidiale, forse servivano raddoppi sistematici per provare a frenarlo.
Silins 7: Come è possibile che un giocatore con zero punti e 0 su 5 dal campo riceva un 7 a fine gara? Semplice, nel suo metro quadrato non si gioca, gli attaccanti sono tutti respinti con perdite. Cinque stoppate e uno strapotere difensivo che annulla qualsiasi avversario. Non lo batti dal palleggio, non gli tiri in testa, aiuta e ruota che è un piacere. Girare al largo.
Brunner 6,5: in una partita in cui doveva marcare un Jordan in versione Nba, ha comunque fatto una gara di grande intelligenza cestistica. Punti pesanti e solita intensità difensiva.
Bell 8: insieme a White era il giocatore più atteso, quello che si doveva far perdonare le ultime prestazioni deludenti. Che dire, ha risposto con 25 punti, 10 rimbalzi e un terzo quarto da 14 punti. Ha ripagato la fiducia dello staff, che evidentemente ne nutre parecchia: dopo la tripla del terzo quarto indica Dalla Salda in tribuna.
Antonutti 5: continua lo scarso periodo di forma del capitano, che si manifesta nelle basse percentuali dall’arco.
Cinciarini 8: avete visto bene, stesso voto di chi ha fatto 27 punti. In questa vittoria non ha meriti minori di altri giocatori: serviva una guida, un leader, un collante che unisse i talenti offensivi della squadra e Cinciarini ha dato esattamente quello che serviva. Nove assist, la solita personalità, il solito coraggio: Reggio Emilia è lui.
Filloy 6+: quando gli viene chiesta personalità non si tira indietro. Tripla importante.
Cervi 6: meglio oggi che nelle ultime uscite. Prova ad arginare Jordan con le stesse fortune di Brunner.
Frassineti 6+: cinque minuti in cui dimostra che può tranquillamente far parte della rotazione della squadra.
Menetti 7: dopo Milano c’era chi avrebbe rovesciato il tavolo e mandato all’aria tutto. Con calma e lucidità ha fatto qualche piccolo aggiustamento che ha portato grandi frutti. In casa per ora ha vinto tutte le partite in maniera netta, forse qualche preoccupazione da parte dell’ambiente è stata prematura.
Bologna
Gaddefors 5: in attacco non incide e perde 4 palloni, mentre in difesa viene spazzato letteralmente via dal ciclone White.
Hardy 6,5: sembra dormire durante i primi tre quarti, per poi svegliarsi di soprassalto nel finale. Prova a rimettere in partita i suoi quando forse è troppo tardi, ma Reggio non si disunisce e amministra bene. Segna 14 punti nell’ultimo quarto, anche se 6 a risultato acquisito.
Motum 5,5: annientato da Silins vicino a canestro, prova qualche soluzione dalla distanza. Per uno con le sue potenzialità è troppo poco.
Imbrò 6+: fa il suo e si prende anche qualche responsabilità. Avanti cosí.
Landi 5,5: se vuole ritagliarsi un ruolo che non sia di semplice comparsa, deve mostrare più personalità, a costo di esagerare.
Fontecchio 6: qualche minuto per il buon prospetto italiano.
Ware 4,5: soffre la fisicità di Cinciarini, e questo lo si poteva mettere in conto. Ma poi non riesce nemmeno a fare il suo gioco, soffocato dalla difesa reggiana.
Jordan 7,5: per tre quarti ha giocato una spanna sopra a tutti, non sbagliando un tiro e mostrando grande controllo dei suoi 215 centimetri. Nel quarto quarto, dopo un po’ di riposo, non riesce a tornare in campo con lo stesso agonismo e torna sulla terra. Se questo è il vero Jordan, a Bologna ci sarà da divertirsi.
King 5,5: non fa altro se non guardare Jerome giocare la sua miglior partita in maglia Virtus.
Walsh 5,5: il vero regista della squadra, ha provato in ogni modo a guadagnare un centimetro nell’uno contro uno dal palleggio, ma la difesa reggiana lo ha quasi sempre costretto a scaricare. Le venti perse di Bologna nascono in gran parte da questi giochi rotti.
Bechi 5: gestione della rotazione rivedibile. Se Walsh deve fare il sesto uomo e poi quando entra giocare tutti i rimanenti 37 minuti, allora tanto vale farlo partire in quintetto e dargli respiro durante la partita. A maggior ragione se ad inizio gara senza Walsh e Jordan in campo si parte con un 10-0 che stenderebbe un toro.