Reggio Emilia, il Pala è davvero in pericolo?
Riportiamo l’editoriale di Prima Pagina a firma Ercole Spallanzani sulla questione Palazzo dello sport di Reggio Emilia
Dopo il botta e risposta Menetti, Del Bue, Menetti sul caso Palasport di Reggio Emilia, anche Prima Pagina, con un editoriale di Ercole Spallanzani, fa il punto della situazione sulla questione Pala nella città emiliana.
E dalle parole scritte su Prima Pagina, all’orizzonte si scrutano delle nuvole nere…
“Ma questo Palasport si farà? Le nostre certezze cominciano a vacillare, anche se crediamo nelle promesse e nell'impegno economico annunciato dal patron Landi.” scrive Prima Pagina che continua elencando tutte le problematiche, anche politiche, alla fattibilità dell'operazione.
“Abbiamo però l'impressione che qualcuno, in Piazza Prampolini, stia remando contro e faccia di tutto perchè questo progetto venga accantonato. Perchè? Infatti c'è una novità nel project financing che da sempre sta portando avanti la Pallacanestro Reggiana d'intesa con Tecton e Best Union. La novità è che il Comune forse dovrà tirar fuori un po'di denaro, una piccola parte.
Non si può infatti chiedere troppo a Landi, che sta facendo sforzi notevoli. I denari da sborsare da parte dell'amministrazione comunale dovrebbero essere pochi, da 500 a 700 mila euro, e l'amministrazione deve capire che li deve mettere perchè si tratta pur sempre di un'opera pubblica, finanziata da un privato. Una cifra modesta considerando che si tratta di una spesa complessiva di oltre 9 milioni di euro e che Landi è pronto a sborsarne almeno sei.
E gli altri? In parte sarebbero coperti dalla valutazione dell'ex palazzina Omni, ma anche qui c'è una diversa valutazione tra l'amministrazione comunale proprietaria dell'immobile e la stima dei tecnici, il resto è nella cifra di cui abbiamo detto, la cifra che manca a completare il progetto. A tutto questo aggiungiamo una valutazione politica, che deriva da una polemica innescata dalla presidente della Provincia Masini contro il futuro presidente della Camera di Commercio, guarda caso Landi, e quindi viene da pensare che siano in atto manovre di Palazzo che frenano l'operazione Palasport.
Perchè diciamo ciò e cominciamo ad avere dei dubbi sulla fattibilità dell'operazione? Non si spiegherebbe infatti l'alzata di scudi di Mauro del Bue assessore allo sport, che ha risposto seccato ad una battuta del coach Menetti, scettico sull'operazione dal momento che da 40 anni si sente parlare di nuovo Pala poi invece non si fa nulla. Mauro Del Bue tende ad accusare la controparte (la Pallacanestro Reggiana) di non fare nulla e di essere ancora in attesa del progetto. Noi siamo certi che Del Bue è in buonafede e vuole rimodernare il Pala e riqualificare tutta l'area, ma non può far passare che è la Pallacanestro a tirarsi indietro. Meglio piuttosto che guardi all'interno della sua amministrazione dove si annidano i contrari.
Intanto la Pallacanestro Reggiana va avanti, lavora in silenzio con Tecton e Best Union per mettere a punto il Progetto di fattibilità e di gestione, che non è una cosa semplice, ed entro fine anno questo Progetto sarà presentato all'Amministrazione Comunale. Solo allora capiremo se in Piazza Prampolini vogliono fare l'operazione, oppure se è solo l'ennesima promessa elettorale sbandierata a destra e a manca. Del Bue sa benissimo che all'interno del Palazzo ci sono influenti personaggi, come l'assessore Mimmo Spadoni e l'architetto Magnani, che tirano indietro e che non vogliono il Pala, ma cercano di orientare le risorse in altre direzioni.
A noi verrebbe voglia di dire, con un po' di sano sarcasmo, "Meno rotonde, più palasport!”. E' giusto che la Pallacanestro Reggiana, Best Union e Tecton si siano presi un po’ di tempo per studiare a fondo il project financing che riguarda l'ammodernamento e la futura gestione del Palasport. Bisogna cercare di far tornare i conti e i numeri ancora non tornano. Per avere un futuro, i conti debbono essere in equilibrio ed ancora non lo sono, ma le tre componenti stanno lavorando per trovare la quadra ed arrivare al rendez-vous con un progetto concreto, fattibile ed equilibrato senza voli di fantasia, che a lungo andare porterebbero al disastro.
Detto questo non riusciamo a capire il nervosismo dell 'assessore, da cui la reazione alle parole di Menetti, a titolo personale da sportivo e cittadino reggiano. Che abbia la coda di paglia? Se da quarant'anni si parla di Pala e non si è mai fatto non si possono scartare le responsabilità su Landi e sulla società, soggetti che si sono presi in carico un onere notevole per un impianto pubblico. Ricorderei anche che è forse l'unto caso di una società privata che finanzia una struttura pubblica e riqualifica una zona cittadina.
Nel frattempo ci sovviene un vecchio adagio che recita: "La prima gallina che canta ha fatto l'uovo". A buon intenditor..."