Pino Sacripanti: 'Avellino squadra di grande talento'
Le parole del coach di Cantù
Il coach della Pallacanestro Cantù, Stefano Sacripanti, ha incontrato i giornalisti prima della sfida casalinga contro la Sidigas: “Vorrei fare solamente due considerazioni. Avellino per roster e ambizioni è una delle prime quattro squadre del campionato. Ha confermato Lakovic, Taquan Dean, Richardson e Ivanov, inserendo uno dei migliori centri in Europa, ossia Thomas, e un giocatore di prima fascia per talento come Hayes, che per 7 anni ha militato in NBA. Bisogna inoltre considerare il ritorno di Cavaliero, che si era già fatto apprezzare ad Avellino, oltre alle conferme di Spinelli, Biligha e Dragovic. La validità del progetto dei campani è sancita anche dalla scelta di Frank Vitucci di rientrare alla Sidigas. Sulla carta quindi la Scandone è una delle formazioni che punta più in alto in Serie A. Proprio per questo ho una preoccupazione. I campani sono stati indubbiamente protagonisti di una brutta prestazione a Varese che ha provocato qualche insoddisfazione nell’ambiente che circonda la squadra, e per ambiente intendo giornalisti, tifosi… E’ chiaro che Avellino vorrà giocare a Cantù una partita aggressiva in cui ognuno cercherà di dare il meglio di sé. I nostri avversari, che dispongono di una qualità individuale molto alta, sono in un momento in cui devono obbligatoriamente reagire. Quale pensi che siano i punti di forza della Sidigas? Quello che balza agli occhi è che i due migliori realizzatori sono i due lunghi, ossia Ivanov, uno dei più bravi 4- 5 del campionato, e Thomas, che sta segnando oltre 19 punti di media a gara. A ciò dobbiamo aggiungere che sul perimetro hanno dei giocatori davvero forti ed è quindi ovvio che stiamo parlando di una formazione molto pericolosa. Ti stupisce che i due lunghi siano i capocannonieri della Scandone? E’ innegabile che Ivanov e Thomas siano due elementi di notevole valore. E’ vero che c’è una consistente differenza di realizzazione tra piccoli e lunghi, credo legata anche al minutaggio dei secondi che è maggiore rispetto a quello degli esterni. Pensi che Avellino stia pagando una chimica non ancora perfetta? Non conosco le loro dinamiche però credo che alla fine alla Scandone manchino i due punti persi con Pesaro. Avellino ha vinto poi a Pistoia e in casa con Roma. La gara di Varese era onestamente carica di un’emotività particolare per cui era sicuramente di una difficoltà maggiore. E’ sicuro che la sconfitta di domenica porta come conseguenza una partita più complicata anche per noi perché la Sidigas non può permettersi altri passi falsi. Quali sono le condizioni di Aradori? Sono stato molto contento di averlo potuto schierare 13 minuti in Eurocup facendogli assaggiare il campo. E’ chiaro che non è al meglio della forma, ma sarà della partita. Contro Nymburk hai utilizzato una zona 1-3-1. E’ un’arma che intendi cavalcare nel corso della stagione? E’ un concetto un po’ più ampio. La nostra squadra ha fatto per più gare una run and jump a tutto campo, in qualche occasione una zona 2-3, in altre una difesa come quella di mercoledì. La nostra è una formazione che può variare più difese, senza che ce ne sia una in particolare da cavalcare. Dipende dalle necessità.