Quintetto ideale Serie A: giornata 4
Ecco il primo quintetto e il sesto uomo, con annesso MVP, della quarta giornata del campionato di Serie A
Ecco il quintetto con il sesto uomo Sportando per la quarta giornata di Serie A. Tutti e 6 sono eletti per la prima volta questa stagione.
Quintetto:
Keydren Clark, PM, Cimberio Varese: è l’uomo fin qui più discusso del roster della Cimberio Varese, vuoi per i recenti ricordi di Mike Green, vuoi per caratteristiche completamente differenti, ma in una delle gare che i tifosi biancorossi sentono di più (la vendetta sull’odiato Vitucci che li piantò in asso) Clark risponde con una grande prestazione in cui domina i play avversari, giocando con un continuo e assiduo attacco all’area o producendo con grande pericolosità da dietro l’arco dei 3 punti. Il suo score finale da 20 punti (5/5 da due e 3/6 da tre) con 3 rimbalzi, 2 recuperi e 7 assist per 27 di valutazione sono un ottimo viatico per far pace con la tifoseria che lo ha aspramente criticato. Clark semina il panico nell’area biancoverde senza avere comunque troppa resistenza, insiste con lob dalla media distanza essendo entrato in fiducia nel tiro e apre continui pick n’roll con i lunghi che i giocatori di Avellino non riescono quasi mai a leggere. Il risultato finale è una grande vittoria per Varese che un po’ per volta sta trovando una dimensione di gioco ben definita.
Daniel Hackett, G, Montepaschi Siena: Ci sono dei giorni in cui Hackett entra e decide come si gioca. Quale migliore occasione della trasferta sul suo vecchio parquet? Nella notte di lunedì all’Adriatic Arena Hackett sciorina la prima dominante prestazione del suo campionato. Nessun giocatore di Pesaro pari ruolo possiede mix di fisico e tecnica per tenerlo in penetrazione e allora ringrazia facendo ciò che vuole in lungo e in largo. Devastante nel secondo periodo quando la Mens Sana scava il mortale 7-30 di parziale che chiude la gara. Il suo score recita 20 punti, 5 rimbalzi, 4 recuperi e 6 assist per 32 di valutazione e+32 di plus-minus. Oggettivamente difficile chiedere di più. La perfezione da due mostra come il giocatore quando entra in area sia una sentenza, mentre il resto lo crea per i compagni. Nel festival della tripla di casa Mens Sana (12/28) si iscrive al tabellone principale mandandone 2 a bersaglio e mostrando una sempre migliore confidenza con il tiro dalla grande. È’ lui l’ago della bilancia della Montepaschi, non a caso quando le squadre hanno saputo contenerlo Siena spesso è andata in difficoltà. (MVP)
Jason Rich, AP, Vanoli Cremona: un cavallo di ritorno è sempre ben accetto, specie se quel cavallo di chiama Jason Rich, uno che due stagioni fa ti trascinò alla salvezza da metà stagione con prestazioni che i tifosi della Vanoli non hanno scordato. Prestazioni appunto come quella di questa settimana contro il Banco di Sardegna Sassari, nella quale Rich decide di salire finalmente di livello e la Vanoli di coach Gresta trova la vittoria che la schioda da quota 0. Rich chiude con 25 punti, 5 rimbalzi, 3 recuperi e 2 assist, prendendosi forse qualche tiro di troppo, ma non facendo mancare sostanza anche difensiva (troppa per la verità con qualche fallo inutile). Ad ogni modo è lui il leader autentico della Vanoli ed è attraverso i suoi punti che passa la salvezza della squadra di Gresta. Fino ad ora lo score è chiaro: 21.4 punti di media, ma -7.3 di plus-minus…come a dire: produco tanto ma non serve a nulla. Non questa settimana.
Andre Smith, AG, Reyer Venezia: la Reyer non decolla, ma André Smith è sempre uno dei più solidi, nonché il principale protagonista della gara contro Brindisi, che in gran parte per merito suo non riesce a scappare nel punteggio potedo deciderla solo nei minuti finali. Smith chiude con 21 punti e 10 rimbalzi e 29 di valutazione, subendo anche 8 falli. Alla lunga pesano tantissimo i suoi errori dalla lunetta, ma non si può dargli la colpa della sconfitta per questo. Il problema della Reyer è spesso nella difesa perimetrale, dove anche contro Brindisi ha concesso troppi tiri aperti che un tiratore come Dyson ha mandato sistematicamente dentro. Smith ad ogni modo riesce ad accoppiarsi abbastanza bene anche con Tony Easley e obbliga il suo diretto marcatore a seguirlo anche dietro l’arco. Una prestazione che ricorda la stagione a Caserta, quando il più delle volte dominò trascinando la squadra alla salvezza. La Reyer dovrà salire di un giro, mentre Smith è la solita garanzia.
Greg Brunner, C, Grissin Bon Reggio Emilia: il peso di Brunner nella squadra Reggiana è molto più del semplice peso specifico sul parquet, in quanto Greg è l’unico lungo veramente sempre affidabilissimo e capace di dare una mano sia in attacco che in difesa senza distinzioni. La sua gara da 11 punti, 11 rimbalzi, 4 recuperi e 5 assist è la gara di sostanza tipica del gioco di Menetti. Brunner sarà pure macchinoso e sottomisurato, ma ha una tenacia che molti giocatori si sognano. Siamo certi che data la sua non eccessiva mobilità qualora giocasse in NBA avrebbe sicuramente diversi problemi con le regole dei 3 secondi, ma finchè gioca in Europa è il perno della difesa della Grissin Bon, parcheggiato nel verniciato dove modifica tutte le linee di penetrazione avversarie e dove prende in post qualsiasi lungo che opti per avvicinarsi. La grande crescita dall’arco lo rendono un’arma piuttosto pericolosa e non battezzabile anche dalla lunga distanza. Giocatore giusto nel posto giusto, anche per via della sua versatilità può comodamente accoppiarsi in attacco con tutti i lunghi a dispozione: White da 4 tattico, Cervi e Antonutti.
SESTO UOMO:
Matt Walsh, AP, Granarolo Bologna: è dalla prima giornata che potrebbe meritare questo premio e finalmente ci riesce. Nella cerchia dei giocatori importantissimi uscendo dalla panchina Matt Walsh è sicuramente uno dei primi 3. Lo swingman a disposizione di Luca Bechi è l’uomo che non rifiuta le responsabilità, anzi se le cerca. Aggressivo al limite dello spericolato resta il fatto che fino a quando segna e decide le partite ha ragione lui e contro Montegranaro si diletta nei 25 minuti concessigli con 21 punti (di varia fattura), 8 rimbalzi e 4 assist per 25 di valutazione. Segna in diversi modi: dal post, dall’arco piedi a terra o in uscita dal blocco, in penetrazione e via dicendo. In difesa è duro pur non avendo una tecnica clamorosa, ma il suo vero ruolo è dare quel quid in più quando la squadra è ingessata. Fino ad ora non si può dire che non ci sia riuscito: 18.3 punti, 6.8 rimbalzi e 19 di valutazione media: in sostanza: “coach sappi che io qui sono sempre caldo”, e non a caso la Virtus Bologna è la prima squadra del campionato per punti segnati (346).