Andrea Cinciarini: 'Siamo un'ottima squadra'
Le parole del play della Grissin Bon
Andrea Cinciarini ha ritrovato i compagni della Grissin Bon dopo l'esperienza estiva con la maglia della nazionale. Il play ha parlato a Prima Pagina di Eurobasket e della prossima stagione.
Eurobasket. Non parlerei di delusione, ma piuttosto di rammarico. Abbiamo disputato deUe grandi partite contro super squadre come Grecia, Russia, Spagna e siamo arrivati a giocarci i quarti di finale alla pari contro una Lituania che ha poi dimostrato di essere la seconda forza d'Europa; questo ci ha dato carica e voglia di arrivare il più in la possibile. Peccato per quei pochi minuti del quarto di finale dove davvero abbiamo spento la luce. Poi le altre due gare sono state obiettivamente giocate da una squadra al limite delle energie. E' stato discutibile il finale, dove siamo dovuti scendere in campo per tre partite in meno di quarantotto ore e dove davvero abbiamo pagato un stato fisico pessimo, ma il resto della competizione non ci ha creato particolari problemi. Ripeto, il terminare la gara contro la Lituania alle 23.30, mangiare oltre mezzanotte e tornare in campo alle 14.30 del giorno successivo sì invece, lo abbiamo pagato.
Grissin Bon 2013-14. La ritenevo una ottima squadra prima dell'arrivo di White e non posso, a oggi, che confermare la mia impressione. Siamo, comunque, ancora alle fasi iniziali e dobbiamo conoscerci meglio, ma vedo tanta voglia di fare e piacere nello stare assieme, come è accaduto già dai primi allenamenti al completo. Questo credo sia un ottimo segnale. Ho sentito i miei compagni quando ero in Slovenia e mi sono sembrati tutti pienamente sintonizzati sulla mentalità che ci contraddistingue.
James White. Domenica mi sono allenato con lui per provare alcuni schemi e ho visto un giocatore che ha la totale voglia di calarsi nel progetto, pertanto mi ha fatto una grandissima impressione. Viene da una stagione NBA dove, seppur non ha giocato ai suoi soliti livelli, ha potuto misurarsi con il meglio e credo che abbia tanta voglia di dimostrare tutto il suo reale valore. Con Taylor eravamo certamente una squadra che, offensivamente, dipendeva molto di più dal tiro che lui stesso si prendeva mentre ora possiamo distribuire meglio i tiri. Questo non significa che se uno di noi avrà un tiro aperto nei primi secondi dell'azione lo debba rifiutare, solo ci sarà maggiore ricerca del tiro migliore. Io dovrò comunque cercare di trovare il ritmo migliore per i miei compagni; il mio ruolo non si stravolge.