Luca Bechi: 'Siamo giovani ma vogliamo giocarcela'
Le parole del coach della Virtus Bologna
Luca Bechi, coach della Virtus Bologna, ha rilasciato una lunga intervista a Il Corriere di Bologna. L'intervista è stata riportata da Bolognabasket.
Come va la mia “seconda vita” in Virtus? Bene, la squadra lavora. Lo spirito è quello necessario per costruire qualcosa.
E la società? Persone serie. In questi mesi c’è stato un buon lavoro e amalgama tra me, il DS Arrigoni, Villalta che è il presidente e tutte le altre componenti.
Le attese sono alte? E’ vero, ci sono delle attese. Lo sentiamo, lo sente il club e pure i giocatori. Sappiamo che interesse muove la Virtus, figurarsi con l’arrivo in società di personaggi dello spessore di Renato e di sponsor prestigiosi come Granarolo.
Come mi trovo col presidente? E’ stato capace di calarsi subito nella realtà e non è facile. E’ un’icona di questa società ma poi i problemi che si incontrano sono reali. E lui si è mosso bene.
Che situazione ho ereditato? Guardate, quando sono arrivato l’anno scorso a Bologna sono rimasto sconvolto. L’opinione comune era che non avremmo vinto più una partita. C’erano difficoltà di comunicazione, Tizio non poteva parlare con Caio. Il clima - anche interno - era di terrore, teso ben oltre il valore della squadra o degli errori che potevano essere eventualmente essere commessi. Francamente il rischio di retrocedere era concreto.
Per me e Villalta quindi non è stato semplice? Il presidente è un uomo che sa ascoltare. Abbiamo avuto subito un colloquio, gli ho spiegato il mio punto di vista e ha provato ad accontentarmi. Per esempio il viaggio a Las Vegas per la Summer League.
Cioè? Credo fossero anni che la Virtus non si faceva vedere. E andarci non significa solo vedere giocatori, perchè vai là con le idee già chiare e cerchi solo conferme. Ma ottieni informazioni, apri canali, collegamenti, fai conoscere il tuo nome e la tua serietà. La Virtus ci deve essere. Quando siamo arrivati stavamo seguendo un’ala forte scelta da Chicago (Erik Murphy) ma abbiamo scoperto che i Bulls non l’avrebbero mai mandato in Europa presto. Così abbiamo colto l’opportunità di prendere Motum prima della concorrenza.
Per il futuro, obiettivo? Ritrovare credibilità. E in questa estate la società ha compiuto grandi passi.
Giocatori: King è indietro? Voglio che sia più aggressivo. Ha qualità a rimbalzo offensivo, nella stoppata, sono le sue doti migliori.
Jerome Jordan? E’ alto. L’ho voluto perchè è più di 2.13 e ha tocco, sa finire l’azione. Ha movenze simili a Gigli. Sappiamo che va pungolato, e lo pungoleremo.
Sarà lui il titolare? Vedremo.
I giovani, Imbrò Gaddefors e Fontecchio? E’ un anno importante per loro, devono tirare fuori la personalità. Da Matteo voglio playmaking. Da Simone una crescita mentale per non ripetere gli stessi errori. E da Viktor mi aspetto la capacità di intepretare il ruolo di ala forte. Non stabilmente, ma il suo futuro può essere quello. Deve farcela, per lui è l’anno del draft NBA.
Gli altri stranieri? Ware è molto fisico e Hardy ha talento, la loro capacità di integrarsi sarà fondamentale per il nostro gioco veloce. Ma credo sarà Walsh l’uomo del salto di qualità: è un veterano, ha classe superiore. Gli ho chiesto di aiutarmi, gli ho spiegato che lui può vincerci le partite ma solo se saprà elevare il livello dei compagni.
Motum? Deve migliorare a rimbalzo ma ha una buona tecnica di base in attacco e sa fare canestro. Quando sarà in forma mostrerà il suo valore, sono contento di lui.
Il caso Poeta? Peppe è bravo, è stato fondamentale l’anno scorso. Qua ci sono le legittime scelte mie e della società e le naturali ambizioni anche economiche di un giocatore. Bisogna accettare le decisioni del club e la società deve rispettare i contratti, tutto qui.
Sono legato alla Virtus? Sono arrivato in corsa, poi si è detto che ero un uomo di Bottai. Io non sono uomo di nessuno, io lavoro per la Virtus e per raggiungere traguardi.
Che sono? I playoff. Milano, Venezia, Avellino e Sassari partono un gradino sopra. Noi vogliamo giocarcela, senza scordare che abbiamo nel roster sei giocatori under 23. Quest’anno siamo davvero una squadra giovane, e oltre a ottenere risultati dobbiamo anche saper crescere.