Dopo quella che dallo stesso presidente Livio Proli è stata definita "la peggior stagione dell'era Armani", in casa Olimpia c'è molta voglia di riscatto immediato. Archiviata la gestione di coach Scariolo la società meneghina ha deciso di ripartire dall'allenatore campione d'Italia uscente, ovvero il grossetano Luca Banchi. Una scelta che ha suscitato non pochi malumori da parte di entrambe le tifoserie, ma che solo il tempo saprà dire se potrà rivelarsi esatta o meno. Sicuramente nell'ultima stagione Banchi ha dimostrato diverse qualità, che ora tutti i tifosi milanesi si augurano possa riproporre in maglia biancorossa. Oltre all'allenatore da Siena è arrivato anche Giustino Danesi, il nuovo preparatore atletico che è andato a sostituire il posto lasciato dal Prof. Annoni.
Passiamo ora ad analizzare il roster, fatto di poche conferme e molte facce nuove rispetto alla scorsa stagione.
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oggi le conferme sono 4: Melli, Gentile, Langford e, per ora, Chiotti. La conferma di Melli e Gentile era l'unica cosa certa da cui ripartire per questa Olimpia. Nonostante abbiano solo 22 e 21 anni entrambi hanno un'esperienza non indifferente, ed è ampiamente giusto puntare su di loro. Gentile già nella scorsa stagione ha dimostrato una grande maturazione, che però deve ancora sfociare del tutto; rappresenterà sicuramente uno dei punti fermi della squadra, e dalle sue mani siam sicuri che passeranno quasi tutti i palloni più importanti di ogni gara. Da Melli già lo scorso anno si aspettava il vero salto di qualità, che però non è ancora avvenuto. Questa stagione rappresenta per lui un'altra grande opportunità per dimostrare le doti che ha. Ad
oggi dovrebbe essere il 4 di riserva, ma probabilmente si avrà anche modo di vederlo giocare da 5 "atipico", come spesso sta facendo Pianigiani durante queste amichevoli estive della Nazionale. Langford è sicuramente l'uomo di punta della squadra; si doveva scegliere uno tra lui e Hairston da cui ripartire, e si è scelto di puntare forte sul mancino di Forth Worth. L'anno scorso lui, Hairston e Gentile hanno dimostrato di essere incompatibili tra di loro, e la società ha optato di tenersi stretto quello che sicuramente è il miglior attaccante in 1vs1 di tutto il campionato. Ci si aspetta però un maggior sacrificio difensivo da parte sua, perchè è una componente in cui purtroppo deficita ancora abbastanza. Bisogna anche vedere come Banchi deciderà di schierarlo, ovvero se farlo partire in quintetto oppure usarlo come sesto uomo "ammazzapartite". Infine c'è David Chiotti, che ad
oggi fa ancora parte dell'Olimpia ma sembra destinato ad andar via al più presto se Kangur dovesse arrivare. Attualmente ricoprirebbe il ruolo di terzo centro, e sarebbe destinato a giocare davvero pochi minuti. L'ideale per lui sarebbe trovare una squadra che gli garantisca un minutaggio maggiore, in modo tale da non scaldare nuovamente la panchina per un anno intero (inoltre potrebbe far valere il suo status di passaportato).
Sul fronte nuovi acquisti Milano, a differenza degli ultimi anni, ha tenuto un profilo un pò più basso, andando a comprare giocatori magari non famosissimi ma che sicuramente hanno voglia di mettersi in mostra e dimostrare le loro qualità e caratteristiche. Uno spot che è stato rivoluzionato completamente è quello che in questi anni ha dato più grattacapi a Milano, ovvero quello del playmaker. Le chiavi della squadra il prossimo anno saranno affidate a Curtis Jerrells, play di Austin di 26 anni con svariate esperienze in giro per l'Europa (Partizan, Murcia e Besiktas per ultimo) e parecchie apparizioni in D-League. Si tratta di un play molto rapido e atletico, che ama far canestro (adattibile come guardia anche), ma che sa comunque far girare bene la palla e servire bene i compagni. Sicuramente rappresenta una scommessa da parte di Milano, solo il campo potrà dire se andrà a buon fine o meno. La sua riserva sarà MarQuez Haynes, giocatore americano di passaporto georgiano proveniente dal campionato tedesco. E' molto più tiratore e realizzatore di Jerrells, ma ha anche buone doti difensive, caratteristica molto importante che nella Milano degli ultimi anni si è vista raramente. Per lui si tratta sicuramente del primo vero grande palcoscenico della sua carriera, vedremo se ne sarà all'altezza. Per il ruolo di terzo play sembrava quasi certa la permanenza di Jacopo Giachetti (assumendo anche il ruolo di capitano), ma divergenze sul contratto han portato il toscano a Venezia. E qui Milano ha deciso di puntare su Mohammed Tourè, ragazzo italiano del '92 proveniente dalla Paffoni Omegna. Tra DNA e DNB negli ultimi anni ha dimostrato che a pallacanestro sa ampiamente giocarci (il titolo di MVP della Coppa Italia 2011 lo certifica maggiormente), e ora per lui arriva una chiamata inaspettata ma importantissima, che sicuramente gli permetterà di crescere e non poco.
Sul fronte esterni, avendo già in rosa due attaccanti come Langford e Gentile, Milano ha deciso di puntare su due giocatori che della difesa fanno il loro marchio di fabbrica, ovvero Cerella e Moss. Il primo arriva da una stagione molto travagliata da Varese, in cui è stato tantissimo tempo fermo a causa di un infortunio, salvo poi tornare sul finire della stagione e disputare delle discrete prestazioni. L'italo-argentino di Bahia Blanca ha notevoli mezzi fisici, che riesce a distribuire equamente ambo i lati del campo. Non farà parte del quintetto titolare, ma per far rifiatare le 3 "stelle" della squadra è sicuramente un signor cambio. Il più importante acquisto di tutta la sessione di mercato è rappresentato ovviamente da David Moss, fresco campione d'Italia anche lui in maglia Mens Sana. E' un pupillo di Banchi, giocatore duttile sia in attacco ma soprattutto in difesa dove da il meglio di se ed è proprio ciò che a Milano mancava. Porta esperienza e classe, e la speranza di tutti i tifosi è quella che ripeta le passate stagione disputate a Siena. Vedremo se la convivenza Moss-Langford-Gentile, darà risultati migliori che quella dello scorso anno con Hairston.
Nel ruolo di 4 titolare l'Olimpia ha deciso di puntare fortemente sul congolese CJ Wallace, già visto in Italia con le maglie di Treviso e Capo d'Orlando, reduce da due stagione da comprimario a Barcellona. Le sue qualità non di discutono, dato che da sempre garantisce un'importante presenza a rimbalzo, ma anche una discreta capacità di giocare fuori dalla linea del tiro da 3. Quello che preoccupa di più è la sua facile dedizione agli infortuni (l'ultimo avvenuto proprio pochi giorni fa), e per questo motivo sembra cosa ormai fatta l'acquisto di Krjstian Kangur da Siena, insieme alla cessione di Chiotti. Va a coprire un ruolo delicato, dove nell'ultimo anno Fotsis ha creato molti problemi. L'augurio è quello di fare nettamente meglio del greco tornato al Pana.
Infine, per quanto riguarda i pivot l'Olimpia ha deciso di puntare su una certezza, Gigli, e su una gran scommessa, Samuels. Il primo, che presumibilmente sarà il centro di riserva, ha bisogno di poche presentazioni. E' ad
oggi sicuramente il miglior centro italiano in circolazione, professionista serio, e ottimo atleta. Inoltre, vista anche che sarà il più "vecchio" della squadra con i suoi 30 anni, rappresenterà una figura simbolo per tutti i nuovi giovani che ne faranno parte. Samardo Samuels invece è sicuramente il vero jolly che l'Olimpia ha provato a pescare, nonostante comunque vanti 110 presenze in NBA con i Cleveland Cavaliers. L'ultima parte della stagione 2013 l'ha disputata in Israele all'Hapoel Gerusalemme ottenendo discrete cifre. Ha dimostrato che può convivere con il basket europeo, ma la vera consacrazione dovrà dimostrarla quest'anno. Certo, se si pensa che l'asse play-pivot spesso e volentieri rappresenta l'ossatura intera di una squadra, Milano scegliendo Jerrells-Samuels ha fatto un vero e proprio azzardo (trattandosi comunque di due giocatori giovani e bravi, ma ancora poco affermati), ma forse proprio le infelice scelte del recente passato han portato a questo cambio di rotta.
Attualmente fuori rosa, ma ancora sotto contratto con Milano è Hairston. L'esterno americano è difficile da piazzare sul mercato, in quanto forte di un contratto molto oneroso con Milano. Nel
prossimo mese vedremo come si evolverà la situazione.
In conclusione si può dire che Milano per un anno ha deciso magari di nascondersi un pochino di più con i nomi degli acquisti, però l'obiettivo comune è sempre lo stesso, ovvero tornare il più velocemente possibile alla vittoria. La squadra è pronta a ritrovarsi e iniziare il programma stilato da coach Banchi, e tra un mese e mezzo potremo cominciare a capire se davvero è cambiata l'aria in quel della metropoli milanese.
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