Federico Casarin: 'E' stato un anno difficile'
Casarin analizza l'annata della Reyer Venezia
Federico Casarin, DS della Reyer Venezia, ha parlato a Il Gazzettino della stagione della squadra lagunare. Venezia ha perso ai playoff contro la Cimberio Varese nei quarti di finale.
"Chiudere fra le prime otto a +6 sulla nona, confermando quanto fatto l'anno scorso, è positivo. Nel biennio Roma, Pesaro e Bologna non hanno centrato il bis. È stato un anno difficile, innumerevoli infortuni ma anche scelte sbagliate dietro le quali non ci nascondiamo. In Gara 5 viste le assenze non era facile, ma ci abbiamo provato fino alla fine. I ragazzi hanno dato il 110 per cento, non si poteva chiedere di più. Senza Szymon e Magro acciaccato abbiamo provato alcuni accorgimenti tattici schierando cinque piccoli. Non è una giustificazione, ma quest'anno l'elenco infortuni ha visto Szewczyk, Bowers, Diawara, Zoroski, Clark e Fantoni, fuori quasi tutto l'anno. La squadra però ha sempre messo in campo grinta e cuore. La stagione è partita male, mai al completo, non siamo riusciti a trovare subito l'alchimia. Emblematico il caso Williams. Quand'è arrivato era considerato tra i migliori centri d'Europa, purtroppo non si è integrato. Vuoi per colpa sua, vuoi per errori nostri. Sbagli ne abbiamo commessi e non lo neghiamo, l'importante è farne tesoro. Stiamo già lavorando con entusiasmo alla prossima stagione. Mazzon sulla panchina? I contratti esistono perché siamo professionisti, ma a contare davvero sono la condivisione degli obiettivi, avere la stessa filosofia e la voglia di proseguire sulla stessa strada. Da sette anni, dalla gestione del presidente Brugnaro, l'obiettivo è sempre stato migliorarci. Sappiamo che la squadra maschile è quella sotto i riflettori, ma quest'annata ha visto la promozione della femminile in Al, Coppa Italia di A2, scudetto Under 19, tricolori del 3vs3, sei squadre giovanili alle finali nazionali. Un intero movimento che vuole essere simbolo della città metropolitana. Tutto grazie al mondo Reyer e al sostegno degli sponsor. Massimo Faraoni? In questi anni lo staff societario ha dimostrato di essere cresciuto molto e per staff intendo tutti, dal maschile al femminile, dal giovanile a chi cura logistica e organizzazione. Ciò non toglie che tutto sia migliorabile. Faraoni è un grande dirigente, dall'enorme conoscenza cestistica, giovanile, federale. Ma prima di ragionare su chi non c'è, mi soffermerei su chi oggi lavora per far crescere l'Umana Reyer, tutta gente di grande qualità".