Tommaso Raspino: 'Per me la maglia conta più di tutto'
L'intervista di Raspino a Il Biellese
Domenica si è incollato alle caviglie di Gigi Datome (di gran lunga il miglior Italiano del campionato e in odore di NBA) e gli ha fatto passare una delle peggiori serate della stagione. Nei 23' con lui in campo Biella ha virtualmente battuto Roma di 11, anche se un tabellino da 3 punti e un solo canestro del campo non rende merito a quella che è stata senza dubbio una grande prestazione difensiva. Dopo una stagione vissuta quasi sempre ai margini delle rotazioni, contro l'Acea Roma Tommaso Raspino si è preso una piccola rivincita, dimostrando che un ruolo da specialista difensivo e qualche minuto in più sul parquet l'avrebbe meritato.
D. Tommaso, finalmente un pò di gloria anche per te dopo una stagione nella quale i momenti belli sono stati pochi.
R. Riuscire a limitare Datome è stata senza dubbio una grande soddisfazione, che mi ripaga in parte delle delusioni di questo campionato. Ultimamente ho avuto un pò più di spazio e questo mi ha aiutato a ritrovare fiducia. Sono sincero, le sconfitte unite alla tanta panchina fatta mi avevano davvero buttato giù.
D. Cosa ti ha impedito di trovare più spazio nelle rotazioni di coach Cancellieri?
R. Credo che Massimo abbia dovuto convivere in questa stagione con una grande pressione e con l'obbligo di vincere per evitare la retrocessione. A inizio stagione i piani erano di dare minuti a me e agli altri giovani, purtroppo strada facendo non si sono create le condizioni per mettere in pratica questi propositi. Capisco le scelte del coach, anche se ovviamente non sono stato mai felice di guardare le partite dalla panchina.
D. La tua grande prestazione di domenica potrebbe rappresentare il punto di partenza per un ruolo da protagonista in legadue.
R. Ho già manifestato più volte la volontà di rimanere qui a Biella nel caso si faccia la legadue, dimostrando sul campo che la passione e l'attaccamento alla maglia contano più di tutto il resto per me. Detto ciò per me questo è un lavoro, perciò se domani mi chiamasse Milano e mi offrisse 500.000 euro come potrei dire di no?
D. Una battuta sui tuoi compagni Laganà e Renzi
R. Marco è giovane e con un fisico ancora acerbo, ma in campo non ha paura di nessuno. Sono sicuro potrà fare una grande carriera ad alto livello. A Biella? Non lo so, lui punta a giocare in serie A e secondo me è già pronto per farlo. Per quanto riguarda Andrea, credo si meriti molto più spazio di quello che ha avuto quest'anno. E' un giocatore già pronto per questi palcoscenici, dopo aver esordito in Nazionale e aver fatto due anni da protagonista in legadue. Per tornare al top gli serve solo stare in campo con continuità.