Quintetto ideale del campionato: 4^a settimana d'Aprile
Quintetto e sesto uomo della giornata di campionato
Eccoci pronti ad analizzare il quintetto ideale della settimana riguardante il campionato italiano. I criteri non sono la semplice valutazione e i ruoli vengono mantenuti sempre con una regola di rigidità-flessibilità stabilito in base al tipo di partita giocata dal suddetto giocatore. Il quintetto ideale tiene conto non solo dei numeri offensivi, ma anche di tutte quelle situazioni che nei tabellini non vengono a galla. Ricordiamo che non è importante la squadra per stabilire il ruolo, una squadra può anche avere tutti e 6 i giocatori se vengono valutati meritevoli. Ricordiamo inoltre che solo i giocatori che hanno vinto le proprie partite possono essere eleggibili.
Quintetto:
Mike Green, PM, Cimberio Varese: Varese è prima sicura in campionato e molto del merito è dell’asse play-pivot perfetta che è stata creata. Mike Green aveva bisogno di rilanciarsi dopo una stagione deludente la scorsa annata a Barcellona Pozzo di Gotto dove era atteso come il messia che li avrebbe condotti in serie A, ma presto naufragato con la squadra nei problemi di gioco e rendimento. A Varese quest’anno sta tornando il play che si era ammirato a Cantù e anche questa domenica con 14 punti, 8 rimbalzi e 7 assist e 8 falli subiti per 24 di valutazione risulta fondamentale per la vittoria della propria squadra soprattutto nell’ultimo periodo, quando sale in cattedra con Dunston e scava il parziale decisivo che affonda una Scavolini salva ma desiderosa di giocarsela fino alla fine. Adesso si fa sul serio con l’inizio dei playoff e Green deve assolutamente evitare una prestazione altalenante come quella che è costata la coppa italia qualche mese fa.
Jacob Pullen, G, Oknoplast Bologna: finalmente Pullen dopo aver sparato e bruciato il canestro da ogni dove per molte partite riesce a trascinare a sua squadra alla vittoria. 34 punti per Jacob e 34 di valutazione per dimostrare ancora una volta come renda meglio giocando da guardia piuttosto che da playmaker. Affiancato a Poeta da quando è arrivato sta viaggiando a 20,5 punti con il 49% da tre. Come non riconfermarlo la prossima stagione? Anche contro Brindisi si scatena dall’arco segnando da ogni dove e finendo con 6/9 da tre e impazzando in ogni zona del campo con a turno Gibson, Reynolds e Formenti che non riescono minimamente ad arginarlo. Se si pensa che prima c’era Hasbrouck…
Alessandro Gentile, AP, Emporio Armani Milano: Milano fa il suo ingresso nella top six del campionato grazie ad un eccellente derby per intensità e concentrazione guidata da Alessandro Gentile, la giovane ala che un po’ per volta sta crescendo e mostrando le sue qualità. Si vede subito che sarà la sua giorata, quando sgancia due bombe in fila (pratica nella quale è ancora piuttosto rivedibile), ma in generale va al riposo all’intervallo con già 18 sul tabellino. Il 25 finale rappresenta la miglior prestazione in carriera per punti segnati, ritoccando i 24 di qualche mese fa a Biella, ma è la concentrazione e la maggior parte delle letture che sceglie a dare l’impressione di un giocatore sul viale della maturazione: forza il giusto, perde pochi palloni, difende duro e non ha paura a caricarsi sulle spalle la squadra nei momenti di difficoltà. Certo di momenti di blackout ne ha ancora qualcuno, ma ora che un po’ per volta comprende come usare il fisico e la tecnica di cui dispone può diventare un autentico fattore sul parquet. Oggi era una bella prova e lui si guadagna la promozione piena.
Hrovje Peric, AG, Vanoli Cremona: l’MVP di giornata. Peric si è ambientato davvero bene a Cremona e la fiducia che gli ha dato coach Gresta ha dato quasi sempre ottimi frutti. Gresta lo fa partire con un ruolo da 3/4 con Conti e Kotti, ma presto lo scala ala grande con l’ingresso di Stipanovic permettendogli di allargarsi e sfruttare al meglio le sue qualità. Giocatore con dei limiti tecnici, ma che fa dell’agonismo la forza con cui ottempera ai compiti in partita. Da quando è arrivato viaggia a 14,7 punti e 6 rimbalzi, medie di assoluto rispetto. Ha ancora delle pecche nel tiro libero e nel tiro da tre punti, ma sapendo far canestro in molte maniere questo problema tende ad affievolirsi. Contro Reggio Emilia si rende protagonista di 26 punti, 9 rimbalzi, 4 assist e una stoppata con 11 falli subiti. Definirlo infermabile non spiegherebbe bene il concetto.
Szymon Szewczyk, C, Reyer Venezia: è la gara che vale tutta la stagione per Venezia, sul campo degli avversari per i playoff e da vincere. Szewczyk si prende la meritata soddisfazione contro la sua ex squadra dominando i lunghi avellinesi e fornendo un decisivo contributo alla causa. Il polacco è uno che se sente la partita si esalta e infatti i 28 punti con 6/8 dall’arco sono a dir poco notevoli, abbastanza da far aprire le braccia a un pubblico avellinese che non sapeva più come evitare che i suoi tiri entrassero. 28 punti e 6 rimbalzi per 31 di valutazione nella gara che vale una stagione sono un bel biglietto da visita per un giocatore che ci ha già abituati a prestazioni del genere, ma che sottovalutato un po’ da tutti. Dove si trova un centro che fa 12 punti, 6 rimbalzi, 60% da due, 40% a tre e 85% ai liberi? Oggettivamente è un giocatore che potrebbe valere altri palcoscenici.
SESTO UOMO:
Andrija Stipanovic, C, Vanoli Cremona: entrare dalla panchina una volta? Per Andrija Stipanovic non pare un problema visti i 13 punti i 13 rimbalzi che riesce ad ammassare. Nel momento in cui entra Cremona fa 20-0 e se ne va. Giocatore con dei limiti tecnici abbastanza marcati, ma che un po’ per volta ha imparato a sfruttare bene il suo fisico e a limitare i falli stupidi che ne limitavano il minutaggio. Lo scorso anno a Caserta si presentò da sconosciuto totale a Siena facendo 15 punti e 15 rimbalzi. Poi la stagione fu un calando, ma a Cremona si è riciclato benissimo, aumentando notevolmente il rapporto punti-rimbalzi nonostante un minutaggio pressochè uguale. Il prossimo anno avrà sicuramente qualche estimatore pronto ad affidarsi a lui per il ruolo di centro. Resterà a Cremona? Non è dato saperlo, ma lì si è integrato benissimo…anche se quel 35% ai liberi grida vendetta, perchè sarebbe un giocatore veramente temibile se non si facesse battezzare in lunetta.